Dopo una presentazione in cui sono state decantate le caratteristiche della fotocamera, tra cui la sensibilità massima posta ora a 12800 ISO, in diversi giornalisti ci siamo fatti in quattro per scovarla all'interno del menu durante il breve test sul campo della macchina. I nostri sforzi sono stati vani: tale sensibilità è utilizzabile solo nelle modalità automatiche ed è quindi la macchina stessa a scegliere quando accedere a tale ultima ancora di salvezza.
Fino a qualche mese fa avremmo detto che le prestazioni di Panasonic Lumix GF5 alle alte sensibilità si sarebbero poste in nella media di quelle del segmento delle Micro Quattro Terzi. Il recente arrivo di Olympus OM-D E-M5 ha però sparigliato le carte e, a nostro avviso, mette in difficoltà il concorrente del formato, la stessa Panasonic.
ISO 160 |
ISO 200 |
ISO 400 |
ISO 800 |
ISO 1600 |
ISO 3200 |
ISO 6400 |
Il comportamento è lineare fino alla sensibilità di 1600 ISO, soglia oltre la quale il crollo della qualità è piuttosto evidente. In particolare il processore d'immagine cede il passo sul fronte degli artefatti, che risultano troppo visibili e fastidiosi. Sviluppando i file RAW con una soluzione di post produzione come Photoshop con Adobe Camera RAW (in questo caso la versione 7.1 Release Candidate) è possibile ottenere risultati meno inficiati dagli artefatti e dall'intervento di contenimento del rumore. Accettando una grana più visibile (approccio che al sottoscritto piace molto di più di quello che sacrifica tutti i dettagli sull'altare di immagini dall'apparenza più pulita al 200% di ingrandimento) è possibile salvare qualche dettaglio in più. La grana in questo caso è tale da risultare quasi ininfluente in stampe di medio formato: è da considerare il fatto che il pubblico a cui è indirizzato questo tipo di macchina stampa al massimo in formato A4.
ISO 6400 - Sviluppo con Adobe Camera RAW 7.1 RC
La gestione manuale degli ISO quindi non paga molto nell'uso di Lumix GF5, che forse dà il meglio di sé quando affidata agli automatismi iA. Da un certo punto di vista quest'ultimo utilizzo è quello per cui nasce la serie GF e non c'è da stupirsi. La macchina offre agli utenti un'ampia selezione di scene preimpostate (alcune dai nomi particolari, come 'Cibo Appetitoso' o 'Pelle Setosa') oltre all'immancabile serie di filtri creativi.
In questo ambito Panasonic non ha ancora risolto la dicotomia all'interno del menu per la quale da un lato è possibile scegliere il profilo colore da applicare alla foto mentre dall'altro si possono applicare i filtri. Sulle prime la gestione separata lascia un po' spiazzati e, ad esempio, è difficile ricordarsi se l'effetto 'Intenso' appartiene ai Picture Style o ai filtri. Questi ultimi si sono arricchiti dall'ingresso di sei nuovi filtri, in linea con i canoni del momento: Monocromo Dinamico, Impressive Art, Cross Process, Soft Focus, Filtro Star e One Point Color.