In questo senso il mondo del cloud può offrire nuovi orizzonti: se prima per stampare bisognava avere con sé le proprie foto, ora i chioschi sono in grado di connettersi ai più diffusi social network e servizi di photo sharing (Facebook e Picasa su tutti) per creare stampe e fotolibri direttamente dai propri album, magari sulla scia del trasporto emotivo. È possibile integrare le foto poi da chiavette USB, schede di memoria, telefoni con connettore USB, presto su connessione Wi-Fi, il tutto in piena autonomia davanti al display del chiosco. I dati USA danno nell'ultimo periodo una vera e propria impennata del numero di stampe di foto dai social network sui chioschi Kodak e la compagnia di Rochester vuole provare a portare lo stesso successo anche in Europa. La possibilità di scegliere le foto direttamente dai nostri album e comporre in pochi minuti un fotolibro potrebbe rappresentare una risposta interessante per molti utenti.
Ogni anno vengono scattate nel mondo più di 500 miliardi di fotografie. Sette miliardi sono le foto caricare mensilmente su Facebook. Cinque sono i milioni di immagini caricate giornalmente su Instagram. A fare la parte del leone saranno sempre di più le foto riprese con terminali mobili, in crescita anno su anno del 10% (contro un leggero calo di quelle scattate con fotocamere, attestatesi al -1%).
Le statistiche dicono anche che il 25‐40% degli utenti dei social network e il 38% degli utenti mobile ha il desiderio di stampare i propri scatti. Riuscire a portare tutte queste persone alla stampa, magari sull'onda emotiva dello shopping, è uno degli obiettivi di Kodak. La chiave di volta della strategia dell'azienda di Rochester sarà trovare il modo di avvicinare sempre di più le persone ai propri chioschi e fare in modo che l'esperienza di acquisto 'in shop' presso il fotonegoziante possa tornare ad avere un netto valore aggiunto.