Panasonic Lumix G5: primo contatto e primi scatti

Panasonic Lumix G5: primo contatto e primi scatti

di Roberto Colombo , pubblicato il

“In occasione del lancio dei nuovi prodotti a Budapest abbiamo passato un pomeriggio con la nuova Panasonic Lumix G5: dietro l'apparenza di un semplice restyling si nasconde una mirrorless di qualità, anche dal punto di vista dell'ergonomia”

Lumix G5: le novità sono all'interno

Come dicevamo, a prima vista c'è poca differenza tra Lumix G3 e Lumix G5: l'innalzamento del numero di megapixel è davvero minimo con un passaggio da 15,8 a 16,05 megapixel effettivi. Panasonic ha puntato su un sensore MOS ridisegnato e sul nuovo processore d'immagine Venus Engine 7 FHD, ma ha lavorato anche sull'ergonomia, facendo anche in questo caso un piccolo ma deciso passo avanti. Non ci riferiamo alle funzionalità touchscreen del display, che comunque beneficiano di una UI ridisegnata per favorire l'uso delle dita sul display, ma all'introduzione della Function Lever nelle vicinanze del pulsante di scatto.

Il comando bilanciere funge da seconda ghiera di regolazione, permettendo di utilizzare la macchina in modalità completamente manuale senza strane combinazioni tasto+ghiera, ma potendo regolare tempi e diaframma con due comandi separati. La leva mette a disposizione anche la compensazione dell'esposizione durante l'uso dei semiautomatismi in priorità di diaframmi tempi. La scelta di Panasonic recepisce le richieste degli utenti e rappresenta una caratteristica interessante per questa macchina rispetto ad altri modelli dotati di una sola ghiera. Il comando è forse troppo morbido e viene azionato anche involontariamente,a magari quando si prende in mano la fotocamera, spostando così la compensazione dell'esposizione o uno dei parametri di scatto: ci è capitato più di una volta di perdere l'attimo per dover riportare i parametri al livello corretto.

Sempre a livello di interfaccia un passo in avanti molto apprezzabile è l'integrazione di un sensore di prossimità sotto il mirino: in questo modo la macchina commuta automaticamente la visualizzazione da display a mirino elettronico quando si avvicina l'occhio all'oculare e viceversa quando lo si allontana. La commutazione avviene in modo rapido e senza dare adito a ritardi o rallentamenti. Il mirino rimane fedele al pannello da 1,440,000 punti già visto sul modello precedente, già di qualità sufficiente, mentre il display posteriore da 3" snodato è ora dotato di un pannello da 920K punti, migliorato nella qualità e risoluzione rispetto a G3. L'unico neo da segnalare per quanto riguarda il corpo macchina è l'aspetto un po' plasticoso, soprattutto nella versione color argento: per il resto peso ed ergonomia sono buoni, sebbene le dimensioni siano più vicine a una piccola reflex che a una compatta.