In questi ultimi anni le bridge superzoom si sono guadagnate una nomea non proprio positiva: spesso per raggiungere dati di grido da scrivere sulle confezioni i produttori di sono affidati a soluzioni troppo estreme, con il risultato di avere prodotti caratterizzati da materiali di bassa qualità e dotati di ottiche di lunga gittata, ma difficilmente utilizzabili in condizioni reali a causa della poca luminosità all'estremità più lunga.
Panasonic Lumix FZ200 prova a scrollarsi di dosso tale nomea: già la prima sensazione al momento in cui la si impugna è buona e i materiali utilizzati sembrano di qualità. L'ottica è ben ferma e non da adito a giochi o movimenti anche scuotendo in modo vigoroso la fotocamera. Le dimensioni sono compatte, ma più simili a quelle di una mirrorless simil-reflex con ottica zoom montata, il peso si attesta a 588 grammi..
La lente frontale cattura subito lo sguardo e rende evidente il lavoro fatto da Panasonic e Leica per ottenere l'apertura costante F2.8 lungo tutta l'escursione focale. Il fatto di avere un 600mm F2.8 da borsello è certamente uno dei punti di forza di questa fotocamera, che si pone a un livello ben più alto del resto della concorrenza superzoom. L'elevata apertura permette l'utilizzo della focale massima anche in condizioni non ottimale: in più lo stabilizzatore Power O.I.S. dimostra di essere molto efficace, aumentando la gamma di situazioni in cui si può spingere al massimo lo zoom senza timore di incappare nel mosso.
Lo zoom è caratterizzato da un comando che rispetta la 'Par Condicio' tra destri e mancini: il commutatore per estendere l'ottica è infatti ridondato, trovandosi posizionato concentrico al pulsante di scatto oppure sul lato sinistro del barilotto dell'ottica, accanto al selettore del tipo di messa a fuoco e al pulsante di messa a fuoco rapida, utilizzabile ad esempio per far venire in aiuto la macchina quando la messa a fuoco manuale diventa troppo complicata.
Sul retro la macchina offre una ghiera cliccabile per la regolazione dei parametri di scatto e, disseminati per il corpo macchina, diversi pulsanti che fungono da scorciatoia per accedere a molti dei parametri più importanti. La revisione degli scatti e il puntamento possono avvenire sia utilizzando il display orientabile da 3" e 461.000 punti, sia il mirino elettronico da 1.312.000 punti. Quest'ultimo è un elemento di buona qualità, degno del blasone della macchina: un difetto che in molti abbiamo notato è però la mancanza del sensore di prossimità sul mirino (per la commutazione automatica display/oculare quando si avvicina l'occhio al mirino): lo switch tra monitor e mirino va effettuato manualmente agendo sul pulsante a sinistra di quest'ultimo. Si tratta di una caduta di stile a nostro modo di vedere evitabile: certo integrare un sensore di prossimità avrebbe richiesto soldi e spazio, ma avrebbe reso l'utilizzo della macchina molto più fluido e naturale.