I primi anni del successo globale della fotografia digitale a livello consumer sono stati caratterizzati da una elevata frammentazione sotto il profilo dei supporti di memoria. Chi non ricorda la difficile scelta se optare per una fotocamera basata su schede SmartMedia o xD-picture, oppure se puntare sulle simili MultiMediaCard e Secure Digital. In particolare queste ultime avevano la stessa forma e la stessa piedinatura e una parziale compatibilità: una MMC può essere inserita in uno slot per una SD, ma non accade il contrario, perché le SD sono caratterizzate da uno spessore maggiore.
Alla lista vanno sicuramente aggiunte anche le Compact Flash e le Memory Stick: queste ultime sono state il cavallo di battaglia di Sony che negli anni ha poi però ceduto in favore di una compatibilità più ampia dei propri prodotti, con slot ibridi MS/SD. Nel corso degli anni i diversi formati hanno guadagnato o perso consensi, vedendo il consenso unanime focalizzarsi su Secure Digital e Compact Flash.
Il primo standard ha saputo poi evolversi in capcità e velocità: dapprima le specifiche SD 2.0 hanno dato vita alle schede SDHC, aumentando in modo netto la quantità di dati, foto nel nostro caso, memorizzabile sulla singola unità. Le SDHC (Secure Digital High Capacity) sono anche migliorate sotto il profilo della velocità di scrittura e lettura dei dati, facendosi trovare pronte per la diffusione del supporto video Full HD su compatte, mirrorless e reflex.
Con l'ultime specifiche SD 3.0 è nato il segmento delle Secure Digital eXtended Capacity SDXC, che al momento assicurano una lunga vita allo standard, con capacità massima teorica di 2TB e velocità massima di trasferimento pari a 104MB/s. Il set di specifiche SD 4.0 ha ulteriormente alzato il transfer rate massimo, arrivando a 300MB/s.
Lo standard Compact Flash sembrava partito in vantaggio ed è diventato subito il riferimento in ambito professionale. Anche in questo caso le specifiche si sono evolute negli anni aumentando velocità di scrittura e capacità, fermandosi però in quest'ultima caratteristica a livelli inferiori rispetto ai valori massimi teorici delle SDXC.
Le schede CF sono ancora il riferimento in ambito fotografico, ma i produttori stanno cominciando a studiare la strada da imboccare per il formato erede delle Compact Flash, visto che le SD in ambito professionale convincono ancora poco, soprattutto per alcune ragioni di fragilità strutturale. Non solo capita a molti di rompere o scheggiare le guide in plastica dei contatti, ma anche il commutatore 'Lock' si è dimostrato un punto debole non indifferente, lasciando le schede di molti utenti bloccate sulla modalità che ne impedisce la scrittura.