L'anno scorso avevamo parlato del buon risultato ottenuto dai fotografi italiani: sebbene non ci fosse stato nessu vincitore finale, diversi professionisti del nostro Paese erano arrivati non solo in finale, ma addirittura nella shortlist per l'assegnazione dei premi delle diverse categorie. Quest'anno è andata ancora meglio per i nostri connazionali e alcuni di loro si sono tanto distinti da meritare la vittoria della categoria di riferimento e la nomination per l'Iris D'Or.
Nelle ore precedenti e successive alla cerimonia di premiazione abbiamo incontrato i fotografi italiani finalisti, cercando di conoscerli meglio e di scoprire i retroscena e le storie alle spalle dei loro scatti. Abbiamo iniziato con Martina Biccheri, che si è fatta notare per la vittoria nella categoria Architettura della competizione Open: Martina ha avuto quindi la nomination per l'assegnazione del premio finale della competizione Open, che però ha visto trionfare il vietnamita Hoang Hiep Nguyen.
Lo scatto di Martina nasce da un progetto sull'architettura fascista all'EUR di Roma, una serie di immagini nata per una mostra con altri giovani fotografi sullo stile della scuola di Düsseldorf, molto attento al tema della prospettiva. Per meglio cogliere l'essenza del palazzo ritratto e del particolare effetto dell'ombra pomeridiana, Martina ha scelto il banco ottico con lastra fotografica, cercando di trovare la massima inclinazione per correggere la divergenza delle linee verticali. La presenza di un muro alle spalle non ha permesso di arrivare alla correzione totale (visibile in parte nelle linee vertcali più esterne nella parte in alto), ma il risultato finale è certamente di pregio.
Lungo è stato il lavoro per determinare la giusta ora del giorno per ottenere l'effetto dell'ombra sulla parete e i giorni di appostamento sono stati diversi. La lastra è poi stata scannerizzataad alta risoluzione e lavorata in post produzione per togliere tutti i difetti dall'immagine, tra cui anche quelli imputabili al polvere e simili. La post produzione ha richiesto diverse ore e non è stato un compito agevole, anche viste le enormi dimensioni del file generato dallo scanner ad alta risoluzione.
Dopo questa esperienza Martina sta valutando l'ipotesi di scattare direttamente in digitale: una rapida esperienza con reflex e obiettivi Tilt&Shift non l'ha pienamente convinta e l'ipotesi a cui sta lavorando è quella di convertire il banco ottico in digitale grazie a un dorso digitale.