Per quanto riguarda l'uso personale o commerciale, a livello di diritto di scatto non cambia molto, non è l'utilizzo finale della foto una discriminante sul poterla scattare o meno. È la componente artistica della foto un paramentro fondamentale: quanto il fotografo ci ha messo del suo, in termini di ingegno, idea originale, nella composizione ad esempio per fare sì che lo scatto non sia una mera riproduzione di quello che vede, ma un qualcosa equiparabile a un'opera d'arte. Anche questo è un concetto però elastico, senza confini definiti. Il fotografo dovrebbe tendere a rendere il proprio scatto così originale e unico da poter vantare i diritti dell'opera d'arte: con la luce, la composizione, il punto di vista, l'uso di particolari tecniche fotografiche.
Il tema dei soldi eventualmente ricavati da una fotografia quindi non cambia il diritto o meno di scattarla, ma può avere importanti risvolti in caso di azioni legali nella fase di richiesta danni della parte lesa. Una foto 'galeotta' per utilizzo personale può essere ben diversa da uno scatto che porta magari a un mancato guadagno all'altra parte, ad esempio per aver reso un'immagine troppo riprodotta o averne rovinato il posizionamento nell'immaginario collettivo.
Anche rispettando tutti i criteri ci sono però ulteriori attenzioni da tenere in considerazione, ad esempio tutto il tema delle opere derivate. Se in un'opera, dalla quale magari viene ricavato un guadagno, vengono incluse altre opere coperte da diritti il mio diritto d'autore non si sovrappone all'opera originale e parte del ricavo dovrebbe essere condivisa con chi detiene i diritti dell'opera originale. Certo non è così semplice e non capiterà spesso, ma è un'aspetto da tenere in considerazione a livello precauzionale.