Street Photography e Privacy: il parere dell'esperto di giurisprudenza

Street Photography e Privacy: il parere dell'esperto di giurisprudenza

di Roberto Colombo , pubblicato il

“La street photography è un genere che non conosce tramonto, anzi che grazie alla riduzione delle dimensioni dei dispositivi di ripresa sta conoscendo un successo crescente. Come la mettiamo con la privacy dei soggetti ripresi? Abbiamo chiesto il parere all'esperto di giurisprudenza”

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Commenti (42)

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Commento # 11 di: renpasa pubblicato il 29 Maggio 2013, 18:51
A suo tempo e su un altro forum sostenni esattamente, quanto sostenuto dal nostro esperto.
Mi dispiace dover dire che se qualcuno mi diede ragione, presi altressi parecchi pesci in faccia.
Io a prescindere da legalità o meno, ho in mente solo due parole: "Educazione e Rispetto". Il nasconderci dietro un apparecchio fotografico non ci da nessun diritto ma molti doveri. In barba all'"arte".
Ciao Renato
Commento # 12 di: harlock1972 pubblicato il 29 Maggio 2013, 19:54
meno male che daido moriyama non è nato in italia e meno male pure che non sia nato in italia william klein...
Commento # 13 di: MacNeo pubblicato il 29 Maggio 2013, 20:44
Originariamente inviato da: FoxMolte
Alla fine comunque penso che deve prevalere il buonsenso e coi tempi che corrono, avere il consenso scritto è la cosa migliore.
Sì in teoria è come dici tu, tutte le limitazioni sono sulla pubblicazione, non sullo scatto in se. Comunque il succo è che se devo guardare le mie fotografie di nascosto senza che le veda nessun altro manco fossi un pervertito, allora tanto vale non farle proprio. Se ogni fotoamatore/fotografo si sente anche un po' artista, parte del piacere della fotografia è proprio nel far vedere le proprie opere agli altri.

Caso mai una cosa interessante è che nella legge italiana non viene specificato da nessuna parte che la liberatoria debba essere [U]scritta[/U]. Volendo la si può ottenere anche in altri modi, ad esempio video: dopo aver scattato fai un filmatino (anche solo col cellulare) alla persona, in cui dice espressamente che ti autorizza all'utilizzo/pubblicazione delle fotografie che la ritraggono. Ci si mette meno tempo, e per il soggetto credo sia molto meno "traumatico" come approccio, quindi è più facile che ti dicano di sì. L'unica controindicazione è che ti devi tenere sempre da qualche parte queste clip video, cosa che rispetto ad un foglio fisico può diventare più scomoda sul lungo termine.
Commento # 14 di: aled1974 pubblicato il 29 Maggio 2013, 21:57
a parte che di moduli cartacei ce ne vorrebbero due in teoria: una copia ciascuno, ma sopra come sapete ci va messo nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza e recapito a scelta del soggetto ritratto

ovvero è una via di mezzo tra una constatazione amichevole e un verbale di un ufficiale di pubblica sicurezza

come la mettiamo con i dati personali? Non costituiscono un'invasione della privacy ben più grave di uno scatto magari rubato? No perchè se sono un malintenzionato prima ti faccio una foto, poi ti convinco a farmi dare i tuoi dati e infine vengo a trovarti a casa o altro (il c.f. si calcola in 2 secondi)


ora chiedo, quanti di voi fotografi e fotoamatori girano con la modulistica a seguito e tra questi quanti fanno firmare le liberatorie? (o riescono a farsele firmare)

così, giusto per capire se sono "delinquente" io che non mi porto dietro i moduli o se siamo di fronte all'ennesimo elefante burocratico italiano che tutti conoscono ma che nessuno segue

ciao ciao



P.S.
in rete c'è già abbastanza materiale "rubato" per tenere occupati gli avvocati mondiali per qualche secolo IMHO
Commento # 15 di: gianluca.f pubblicato il 29 Maggio 2013, 22:13
Originariamente inviato da: anac
proprio il contrario se vuoi fare una fotografia la fai ad un edificio una montagna o quant'altro , se io sono in giro per i fatti e tu mi fotografi stai violando la mia privacy per esempio sono in giro con l'amante tu mi fai la foto viene pubblicata e per colpa tua io devo divorziare tu mi devi un risarcimento bello grosso vabbè questo è un caso limite pero può succedere
il discorso che hai fatto per gli stati uniti è sbagliato dato che in usa non hanno diritto alla privacy solo le figure pubbliche e quelle famose per gli altri la privacy è inviolabile non ti fanno causa per un fattore economico cioè che costa di più pagare l'avvocato che quello che prenderai di risarcimento pero nel momento che fai successo e c'è la possibilità di un lauto risarcimento ti arriva la causa quindi non pensiamo che la consuetudine sia la regola


se sei in giro con l'amante tutti ti possono vedere ed è più probabile che
tu moglie lo venga a sapere dal panettiere piuttosto che vedendo la foto.
Altro che risarcimento, devi pagare pure gli alimenti a tua moglie.

comunque nell''intervista si mescola più volte diritto d'autore con privacy.
C'è un po' di confusione.

http://www.youtube.com/watch?v=xhLpcR2d12w

http://www.fotografi.org/pubblicabi...pi_concreti.htm
Commento # 16 di: prra pubblicato il 29 Maggio 2013, 23:22
Originariamente inviato da: anac
io sarei dell'idea che prima si chiede e dopo si fa la foto !!!!!!


Originariamente inviato da: Ge-giovanni-89
sono daccordo con la tua idea


lol così sarebbe esattamente l'antitesi di quello che dovrebbe essere

il bello è proprio che se per esempio un tizio mi fa una foto per strada io potrei dargli una sberla.. ma magari nella stessissima situazione un altro tizio (non lo stesso di prima) mi fa la stessissima foto e in questo caso potrei addirittura mostrarmi gentile invece che dargli una sberla..

per quanto forse possa sembrare strano, ci vuole un certo approccio psicologico.. e anche una naturale predisposizione.. poi magari anche i più grandi di questo genere fotografico qualche volta gli sarà capitato di prendersi una sberla per strada ma se avessero chiesto prima il permesso non avrebbero mai fatto tutte le belle foto che hanno fatto
Commento # 17 di: blueambro pubblicato il 29 Maggio 2013, 23:56
Vendo foto su microstock sia royalty free che right managed e la liberatoria è assolutamente richiesta ed è una tutela in primo luogo per il fotografo. Diverso il discorso per le immagini editoriali che possono essere usate solo in quell'ambito e che non richiedono liberatorie.

Non credo piacerebbe a nessuno vedere il proprio volto utilizzato senza il proprio permesso, a prescindere se sia una foto "artistica" o commerciale.

La liberatoria si chiede, si spiega l'utilizzo che verrà fatto dell'immagine e con un po' di mestiere spesso si ottiene.

Se è un'ostacolo insormortabile ci si può sempre dare allo still life o architettonico/paesaggistico e lasciar perdere lo street...
Commento # 18 di: gocrigo pubblicato il 30 Maggio 2013, 01:40
Diritto di cancellazione

...ma siete sicuri? Avete articoli di legge in merito? A qualunque associazione rivolga la domanda, è che se in contesto pubblico, posso fotografare chi e cosa voglio...l'importante è che non sia diffusa...che è altra cosa!
Ps. Per che scrive che prima chiede e poi scatta, dico che non ha idea di cosa sia questo genere fotografico...se lo chiedi, hai perso per sempre, la giusta atmosfera!
Commento # 19 di: masao pubblicato il 30 Maggio 2013, 10:51
...mah!

A me sembra che, come in molte altre discipline artistiche e non, debba prevalere il buonsenso. A forza di limitare & limitare, il mondo diventa sempre più triste Da questo punto di vista il web è un'arma a doppio taglio, ma non si può smettere di vivere in nome della privacy. Purtroppo a volte le foto della vita si portano a casa anche in modo "sporco", vai a parlare di privacy ai migliori fotoreporter del mondo
Commento # 20 di: threnino pubblicato il 30 Maggio 2013, 11:39
Credo che le condizioni discriminanti principali siano:

- fini di lucro
- diffusione in diverse forme (internet - stampa)
- minorenni

Se io signor nessuno fotografo un adulto, riconoscibile in volto, ma lo faccio per me e non per guadagnarci in qualche modo, dubito seriamente che io rischi qualcosa in termini legali, al massimo un "vaffa".
Ma anche in questi casi, se c'è un evento in una piazza e un giornalista documenta tramite foto la folla, deve chiedere la liberatoria a chiunque sia riconoscibile?
Negli stadi o concerti o attività sportive la liberatoria mi pare sia implicitamente/esplicitamente sottoscritta quando si compra il biglietto o quando ci si iscrive come atleti.
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