Street Photography è un tema che ultimamente riscuote un forte successo anche nel grande pubblico. In parte è sempre stato così: fin da quando le fotocamere sono diventate più accessibili e tascabili la fotografia di strada ha stuzzicato la fantasia di molti fotografi, professionisti e amatoriali. Uno dei punti a favore di questo genere è la possibilità di essere esercitato anche senza costose attrezzature, senza set da costruire, senza modelli, modelle e service da contattare.
Su quella che è sempre stata la street photography si sono nei tempi recenti innestate nuove dinamiche: da una parte una forte spinta è arrivata dal mondo delle fotocamere mirrorless, che hanno dovuto trovare una vocazione particolare per provare a imporsi al grande pubblico e trovare punti di ipotetico vantaggio rispetto alle reflex, dall'altra anche la crescente qualità dei moduli fotocamera di telefonini e smartphone ha portato le persone ad avere sempre in tasca un dispositivo di ripresa adatto a cogliere i momenti più particolari che avvengono per strada.
Henri Cartier-Bresson è uno dei nomi che più spesso viene associato a questo genere fotografico: effettivamente era un esperto nel cogliere l'istante giusto, il momento ideale, uno dei fondamenti della street photography. Sono moltissimi comunque i nomi che nel passato si sono confrontati con questo genere, anche con interpretazioni particolari come quelle della fotografia di William Eggleston, recentemente premiato ai Sony World Photography Awards.
Si assiste quindi a pletore di fotografi con la loro fotocamera al collo girare per le strade in cerca dello scatto giusto, dell'istante più particolare, della situazione che stuzzichi l'ingegno. Le persone comuni inserite in un contesto pubblico sono il soggetto d'eccellenza per la street photography, ma questo fa emergere sicuramente alcune domande sul tema privacy.
Per provare a dirimere la questione tra il diritto artistico e la protezione della vita privata delle persone ci siamo affidati al parere del Dott. Valentino Spataro, che avevamo già incontrato parlando del delicato passaggio di Instagram ai nuovi termini d'uso, la cui prima revisione aveva creato una piccola rivolta online.