Come spesso accade è sugli smartphone top di gamma che i produttori mirano a differenziarsi maggiormente, offrendo tecnologie e funzionalità particolari per attirare il desiderio degli utenti. iPhone 5 ha dalla sua tutta la lunga storia del telefonino della mela morsicata, da quando ha rivoluzionato il mondo dei touchscreen, aprendo la strada allo schermo tattile capacitivo, fino all'assistente vocale Siri, caratteristica che poi anche altri marchi hanno deciso di integrare nel proprio dispositivi. In alcune generazioni Apple ha fatto fare importati salti in avanti alla fotocamera del suo smartphone, con iPhone 5 si è limitata a una rinfrescata a livello di gestione software del modulo con sensore in formato 1/3,2" da 8 megapixel e ottica a 5 lenti con apertura f/2.4. Si tratta di una fotocamera con focale reale pari a 4.1mm e inquadra un angolo di campo di una fotocamera full frame con focale 33mm pari a un moderato grandangolo. Nonostante il crop factor teorico di tale formato di sensore sia circa 7,6x (dovrebbe risultare una focale equivalente di 31mm) nei metadati viene riportato crop factor 8, con focale equivalente 33mm: la spiegazione potrebbe risiedere in un utilizzo di una porzione più centrale del sensore, demandando i pixel ai bordi a funzionalità avanzate, come ad esempio la stabilizzazione.
BalckBerry è il terminale con cui l'azienda canadese (che al lancio di BlackBerry 10 ha abbandonato la ragione sociale Research in Motion - RIM) ha messo il primo mattone di quello che vuole essere il suo rilancio. Non stupisce che BlackBerry abbia voluto far fare al suo top di gamma un salto qualitativo dal punto di vista della fotocamera, salendo finalmente di risoluzione, dopo anni a 5 megapixel di massimo anche per i top di gamma. Anche in questo caso la focale reale della fotocamera è di 4,1mm e il crop factor del sensore nei metadati è riportato pari a circa 7,6x, facendo ipotizzare l'utilizzo di un formato 1/3,2": la fotocamera permette così un'inquadratura pari a quella di una fotocamera full frame a 31mm.
Samsung per la quarta edizione del suo top di gamma Samsung Galaxy S ha optato per un'ottica da 4mm (31mm di focale equivalente) con apertura F2.2: dalle misure si evince l'utilizzo di un sensore in formato 1/3,2 anche su questo terminale. Quest'ultimo è un CMOS retroilluminato da 13 megapixel. Rispetto al modello precedente Samsung non ha cambiato le dimensioni, restringendo la cornice attorno al display. 13 megapixel e tecnologia BSI anche per il sensore Exmor RS che equipaggia Sony Xperia Z: anche l'apertura è la stessa, con un valore di F2.2, ma Sony ha scelto una focale leggemente più grandangolare, con un angolo di campo inquadrato pari a quello di un obiettivo 28mm su full frame.
HTC One punta a scattare fotografie anche in condizioni di luce molto scarsa: per ottenere questo risultato HTC ha messo sul piatto tre elementi che caratterizzano il modulo di scatto di HTC ONE. Da un lato troviamo l'ottica f/2.0, associata a uno stabilizzatore ottico di immagine che lavora a 2.000Hz sui due assi; dall'altro un sensore in formato leggermente più grande, 1/3", e caratterizzato da una risoluzione di 'soli' 4 megapixel, ottenuto allargando l'area dei singoli pixel. Meno pixel, ma più grandi e sensibili, questa è l'idea di HTC.
Nokia continua la sua collaborazione con Carl Zeiss per i suoi smartphone: Nokia Lumia 920 e Lumia 925 utilizzano infatti un'ottica Carl Zeiss Tessar a sei lenti con apertura f/2.0. Interessanti anche gli altri parametri, come la dimensione del sensore da 8,7 megapixel, in formato 1/3" e la focale equivalente, pari a 26mm. Nokia ha utilizzato la nomenclatura PureView anche per questa fotocamera, anche se non impiega il sensore da 41 megapixel visto sul recentissimo Nokia Lumia 1020, da poco presentato.