Canon EOS 70D si presenta come l'erede di Canon EOS 60D e rappresenta un'evoluzione convincente, adatta, anche al livello tattile, a non fa rimpiangere vecchi modelli agli appassionati della linea EOS x0D. Solida come la vecchia 30D mette subito a suo agio chi cerca una macchina in grado di sopportare senza troppi problemi qualche maltrattamento, con un corpo che fa uso di policarbonato, fibra di vetro e alluminio. Dopo molti modelli APS-C fermi tutti a 18 megapixel di risoluzione, Canon ha deciso di innalzare il numero di pixel fino a sfondare il tetto dei 20 milioni, con un CMOS da 22.3×14.9 mm e 20,2 megapixel.
In realtà il sensore è figlio di un progetto tutto nuovo, nato per colmare d'un fiato il gap che vedeva la casa biancorossa arrancare dietro la concorrenza sotto il profilo della messa a fuoco in Live View per foto e video, con le recenti proposte dotate di Hybrid AF poco convincenti. Il sistema Dual Pixel CMOS AF è invece una piccola rivoluzione per il mondo della fotografia: invece che annegare sulla superficie del sensore qualche pixel capace di registrare la differenza di fase, i tecnici Canon hanno diviso in due tutti i fotodiodi in modo che ogni pixel riesce a registrare la differenza di fase grazie al singolo sito 'spezzato' in due, ma possa altresì registrare tutte le informazioni luminose unendo i dati in arrivo da entrambi i fotodiodi.
Il vantaggio è una distribuzione uniforme su tutta la superficie del sensore di siti sensibili alla differenza di fase, senza avere pixel per metà accecati annegati in ordine sparso tra i fotodiodi. Questo sistema rende la messa a fuoco in Live View e durante la registrazione di filmati veloce, precisa e fluida, stabilendo di fatto un nuovo riferimento per la concorrenza.
Al sistema Dual Pixel CMOS AF Canon affianca un sistema 'classico' a rilevazione di fase che utilizza le immagini riflesse dallo specchio reflex. Si tratta di un modulo a 19 punti, tutti a croce, mutuato dalla prosumer EOS 7D e quindi in grado di supportare molto bene anche la fotografia sportiva e naturalistica. In questi frangenti anche i 7 fps della raffica a piena risoluzione sono un buon biglietto da visita. Il processore DIGIC 5+ si occupa di gestire i dati in arrivo dal sensore.
La sensibilità nativa va da 100 a 12800 ISO, ma può trovare un passo di espansione a 25600 ISO. Durante la registrazione dei filmati si scende di un gradino con sensibilità 100-6400 ISO, espandibile a 12800 ISO. Il mirino è a pentaprisma, con copertura di circail 98% dell'immagine e ingrandimento 0,95x. Il monitor LCD da 3" è orientabile e utilizza un pannello da 1.040.000 punti. Tra le caratteristiche non prettamente fotografiche troviamo la connettività Wi-Fi, con la possibilità di controllo remoto via smartphone.