I Sony World Photography Awards sono divenuti un passaggio molto importante della primavera in campo fotografico e nelle ultime edizioni hanno raggiunto un volume di partecipazione davvero ampio, forse allargndo fin troppo il numero delle categorie e dei premi e risultando per certi versi fin troppo 'ricchi'.
Gran parte dei premi è riservata ai professionisti, che vengono giudicati non sul singolo scatto, ma su un intero progetto composto da più scatti. La singola fotografia è invece alla base del giudizio per la categoria Open, che premia gli amatori: tra i premiati di quest'anno si segnala anche la presenza di una fotografa italiana che ha vinto la sua categoria, ma purtroppo non si è aggiudicata il premio finale riservato ai non professionisti.
Anche tra i professionisti ci sono stati diverse menzioni d'onore per i fotografi italiani e diversi vincitori di categoria, come potete leggere nel nostro report con le interviste ai protagonisti durante i giorni dell'evento.
Il premio finale, l'Iris D'Or, è invece andato alla fotografa norvegese Andrea Gjestvang, per il suo lavoro "One Day in History", vincitore della categoria "People". Si tratta di una serie molto toccante di ritratti di alcuni giovani sopravvissuti alla strage di Utoeya, isola norvegese dove nel luglio 2011 Anders Breivik ha ucciso 77 persone, tra cui 69 giovani tra i 14 e i 20 anni.