Il mercato fotografico negli ultimi anni ha vissuto profonde trasformazioni: i cameraphone, considerati da molti per lungo tempo di qualità 'imbarazzante', continuano a mietere consensi e a viaggiare in doppia cifra per quanto riguarda il numero di megapixel. Li abbiamo visti oltrepassare la soglia dei 20 milioni di pixel sul sensore, ma il dato dei 41 megapixel degli smartphone Nokia con tecnologia PureView rimane quello più eclatante.
In questo contesto le fotocamere compatte hanno perso in modo continuo ed inesorabile presa sul pubblico vedendo le proprie vendite crollare negli ultimi due ani. I produttori hanno provato a rispondere alla crisi con prezzi molto aggressivi sulla fascia più bassa, ma hanno registrato solo due risultati, entrambi negativi. Da un lato hanno talmente assottigliato i margini fino ad arrivare a vendere praticamente in perdita, dall'altro, per riuscire a tenere bassi i prezzi, hanno svuotato le compatte di contenuti tecnologici interessanti, azzoppandone ulteriormente l'appeal sul pubblico.
Panasonic ha deciso, a partire da questo CES 2014, di chiamarsi fuori da questo gioco al massacro, concentrandosi sulle fasce di prezzo a partire da 149 euro e puntando soprattutto sulla fascia premium per far tornare i conti. Soprattutto agli albori del successo della fotografia digitale, anche grazie alla collaborazione con Leica, il marchio nipponico è riuscito a guadagnare grande rispetto tra gli utenti, da un lato con le sue superzoom, dall'altro con la celeberrima serie TZ, eletta da molti come quella da preferire per gli utenti amanti dei viaggi, grazie a compattezza, escursione focale, apertura e qualità.