Uno degli scatti di Viviana Peretti
Anche quest'anno la presenza italiana ai premi è stata folta tra i finalisti e tre dei nostri connazionali hanno avuto l'onore di essere premiati nella loro categoria, ricevendo così la nomination per il premio finale, l'Iris D'Or che incorona il fotografo dell'anno della manifestazione. Come spesso avviene, la categoria Arts & Culture è una di quelle in cui i nostri fotografi si sono maggiormente messi in mostra: Viviana Peretti ha conquistato il primo posto, lasciandosi alle spalle la connazionale Elisa Sturaro. Viviana lavora tra New York e la Colombia e proprio il paese sudamericano è stato teatro degli scatti che le hanno valso il premio. Viviana ha ripreso una manifestazione molto particolare il National Bambuco Gay Pageant, celebrato ogni anno in luglio a Bogotà e che vede delle giovani drag queen competere indossando costumi tradizionali colombiani e danzando il bambuco, una danza tradizionale della regione. Viviana ha invece ottenuto la seconda posizione per le sue foto sul mondo del circo.
Uno degli scatti del lavoro di Myriam Meloni
Lifestyle è invece la categoria che ha visto premiata Myriam Meloni, fotografa sarda che avevamo già incontrato lo scorso anno a Londra. In quell'occasione Myriam ci aveva parlato del progetto che aveva in mente e che metteva al centro dell'obiettivo i bambini della Moldova, paese che vive una forte emigrazione delle giovani generazioni in cerca di lavoro all'estero. Il progetto si è concretizzato ed è quello premiato a Londra. Le foto testimoniano la vita di questi 'orfani' i cui genitori vivono all'estero per finanziare la famiglia grazie alle rimesse. Alcuni di essi vengono cresciuti dai nonni, altri dai vicini di casa, mentre ad alcuni tocca l'orfanotrofio, spesso in strutture risalenti al dopoguerra. Se le rimesse sono una fonte di ricchezza per il paese, il rovescio della medaglia è il profondo impatto a livello sociale che la mancanza dei genitori di oltre 100.000 bambini può avere su una nazione di 4 milioni di persone.
Anche in questo caso la seconda piazza va a un italiano, Salvatore Esposito, con un interessante lavoro su una famiglia calabrese con due figli, due gemelli, affetti da autismo. Salvatore ha documentato la forza con cui questa famiglia affronta unita la vita di tutti i giorni e l'amore con cui i genitori accudiscono i due figli. Salvatore si è piazzato in seconda posizione anche nella categoria Current Affairs, con un reportage su uno spacciatore di Forcella, Napoli.
L'occhio e lo stile del fotografo di moda e reportage Salvatore Di Gregorio applicati alla categoria Sport
Salvatore Di Gregorio ha invece vinto la categoria Sport con un lavoro sui giovani lottatori di Kushti, una lotta tradizionale praticata tra India, Pakistan e Iran. Quello che ha colpito i giudici è probabilmente lo stile con cui Salvatore ha affrontato il lavoro: Di Gregorio è un fotografo che generalmente opera in altri settori, tra cui Fashion e Reportage, e in questo particolare caso ha sfruttato gli ambienti poco illuminati e il materiale con cui è fatto il campo di battaglia - l'argilla rossa - per creare degli scatti che assomigliano a degli altorilievi riuscendo a unire in un solo scatto la performance sportiva, una forte estetica e anche l'aspetto di reportage di questa lotta tradizionale.
Le 'Città Minime' di Matteo Mezzadri
Si sono fatti anche notare Vinicio Drappo, per il suo lavoro Deep Night, uno scorcio sullo sballo serale in club e discoteche, terzo posto nella sezione People, e Anna Di Prospero, che con una serie di particolari autoritratti ha guadagnato la seconda posizione nella categoria Portraiture.
Matteo Mezzadri ha invece conquistato il secondo posto della categoria Still Life con un lavoro sulle 'Città Minime', una serie di installazioni in mattoni che ricostruiscono paesaggi urbani, da cui sono nati gli scatti in concorso. Completano il quadro degli italiani 'in vista' ai Sony World Photography Award 2014 i due premi nella categoria Open andati - come vi avevamo già riportato nella nostra news - a Ivan Pedretti, nella sezione Panoramic, e ad Andrea Menozzi, per quanto concerne il National Award.
Uno degli scatti simbolo del lavoro di
Sara Naomi Lewkowicz, valso L'Iris D'Or 2014
L'Iris D'Or ha visto premiata la fotografa statunitense Sara Naomi Lewkowicz: il suo lavoro in questi mesi ha visto ampia pubblicazione sui magazine di tutto il mondo e ha al centro la vita familiare di una donna, Maggie, e dei suoi due figli, una vita caratterizzata dal violenza del convivente Shane. Il servizio era nato dopo l'incontro con Shane e la piccola Memphis al Luna Park, incontro che ha dato il via al progetto di vita a stretto contatto con la famiglia, che è poi divenuto un lavoro sulla violenza domestica, soprattutto dopo l'episodio documentato da una delle foto, quella in cui Maggie è presa al collo sotto gli occhi della piccola Memphis che corre nuda in cucina. In questo particolare caso la fotografa ha dimostrato un perfetto mix di senso civico e di istinto fotografico: dopo aver fatto in modo che fosse inoltrata una chiamata alla polizia, per mettere fine alla violenza, ha continuato a scattare per documentare l'accaduto.
La fotografa ha anche documentato l'arresto di Shane e poi, su richiesta della donna, ha continuato a seguire Maggie nei mesi a seguire, per far emergere il lato più oscuro della violenza, il lungo strascico che ha lasciato su madre e figli. Sara ha dedicato il premio proprio a Maggie, soprattutto per la forza con cui ha voluto che il progetto fotografico andasse avanti e fosse pubblicato per testimoniare alle donne come da una situazione del genere sia possibile una via d'uscita.