Tony Northrup, noto giornalista di camera gear, ha recentemente pubblicato un video in cui accusa tutti i produttori di mirrorless di ingannare i loro clienti con affermazioni fuorvianti. In effetti, nel video incriminato Northrup non rivela verità sconvolgenti ma, complici il linguaggio esplicito, il fatto che le sue stesse affermazioni si prestano a qualche fraintendimento e il fatto che i produttori di Full Frame sono rappresentati come i buoni, è bastato a scatenare le polemiche tra due note famiglie di utenti: i "precisi" e i "fanboy".
Sintesi perfetta delle due posizioni critiche, i ragazzi di Mirrorless Rumors hanno attaccato Northrup per alcuni errori a loro avviso macroscopici, e si sono ovviamente scandalizzati per il fatto che Northrup ha messo sotto accusa il loro formato preferito.
Ma cosa dice Northrup di tanto sconvolgente? Essenzialmente, sostiene che il fattore di moltiplicazione introdotto dai sensori di formato inferiore al 35mm deve essere usato non solo per determinare la "lunghezza focale equivalente", ma anche per determinare un'apertura equivalente e una sensibilità ISO equivalente, ottenute moltiplicando i veri valori per, rispettivamente, il fattore di moltiplicazione e il fattore di moltiplicazione al quadrato.
Proviamo a dare anche noi il nostro contributo alla discussione, che speriamo porti chiarezza e non ulteriori, sterili polemiche sui formati.
La lunghezza focale equivalente (LF x Crop) è un'invenzione utile e pratica che tiene conto del fatto che, per esempio, un 50mm su una MicroQT (crop factor = 2X) offre un angolo di campo equivalente a quello di un 100mm su una Full Frame. È noto a tutti che la lunghezza focale non varia, e che un 50mm non diventa magicamente un 100mm se montato su un corpo macchina MicroQT, ma crediamo che la piccola licenza implicita nel termine "focale equivalente" non nuocia a nessuno.
L'apertura equivalente avrebbe ragione di esistere, secondo Northrup, per gli effetti dell'apertura sulla profondità di campo. Questa è un'affermazione a nostro avviso decisamente meno condivisibile, dato che l'apertura del diaframma influenza ovviamente anche l'esposizione, e in questo aspetto il fattore di moltiplicazione non gioca alcun ruolo. L'uso di una fantomatica apertura equivalente produrrebbe quindi un'enorme confusione. Northrup ha però ragione riguardo alla profondità di campo. L'ottica fisica insegna che:
Dove DOFtot è la profondità di campo totale, M = D/d è il rapporto di ingrandimento, f il valore di diaframma, LF la lunghezza focale della lente e C la dimensione desiderata del circolo di confusione.
Un ipotetico 50mm f/1.4 per MicroQT produrrebbe un angolo di campo, una profondità di campo e una sfocatura analoghi (non esattamente identici, ma molto simili) a quelli che produrrebbe un 100mm f/2.8 su un corpo Full Frame. Com'è esperienza comune, quindi, le fotocamere con sensore più piccolo tendono a restituire maggiore profondità di campo. Dire per questo, come ha fatto Northrup, che Panasonic, Sony, Fuji e Olympus ingannano il loro pubblico con affermazioni come "zoom equivalente a 24-200mm f/2.8" fatte a proposito di un'ottica 8.8-73.3mm f/2.8 (RX10) significa certamente cercare il sensazionalismo. Dal punto di vista dell'esposizione, l'ottica è infatti effettivamente un f/2.8, anche se restituirà a parità di altre condizioni maggiore profondità di campo rispetto a un vero 24-200mm f/2.8.
Infine, Northrup parla di ISO equivalenti sulla base del fatto che sensori più piccoli ricevono una quantità totale di luce inferiore a parità di apertura. Questo è anch'esso estremamente semplicistico e, fondamentalmente, inesatto: il rapporto segnale/rumore dipende dall'efficienza del singolo fotodiodo, che a sua volta dipende dalla sua area attiva (per questo ampi sensori con pochi Mpixel tendono a produrre immagini più pulite), ma anche da altri fattori tra cui la geometria delle microlenti sovrastanti, nonché la generazione stessa del sensore. Un confronto tra prestazioni ad alti ISO di sensori diversi semplicemente in base alla loro area attiva, semplicemente, non può essere fatto.
Tutto ciò premesso, un'occhiata critica al lungo video di Northrup e alle contestazioni mosse da Mirrorless Rumors è interessante e merita, crediamo, la mezz'ora richiesta.