Efficace e al passo con i tempi, consente anche all'utente reflex di lavorare proficuamente fin da subito, minimizzando i "traumi" che il passaggio a un sistema medio formato, inevitabilmente, comporta.
Il livello di dettaglio ottenibile è superiore a quello di qualsiasi reflex (D800E compresa), tanto per il sensore quanto per le ottiche disponibili. I casi in cui tale divario possa davvero fare la differenza tra avere un ingaggio o meno, crediamo però si contino sulle dita di una mano. Chi dovesse approcciare la iQ250 arrivando dal mondo reflex pagherà però più di altri quello che è, a nostro avviso, Il suo vero contro, e cioè l'assenza di un corpo 645 con dorso intercambiabile davvero moderno e avanzato.
Quanti invece già utilizzano un dorso medio formato (in particolare un iQ140) e si chiedono se il passaggio al CMOS debba essere fatto, siamo convinti di si. I vantaggi sono evidenti in termini di prestazioni e versatilità, soprattutto per chi scatta "sul campo" - fotografi di cerimonia su tutti. Non vediamo invece nessun contro in questo passaggio, se non ovviamente l'investimento economico richiesto.
L'unico limite, parlando in generale di aggiornamento del dorso, è il fattore di crop 1.3x, che potrebbe costringere a rivedere il proprio corredo (con ulteriore esborso economico) quando non, persino, impedire un certo tipo di scatto. Si tenga presente, in proposito, che il grandangolare più spinto tra le Schneider Kreuznach con otturatore centrale è il 28mm, che con questo dorso equivarrebbe a circa 23mm nel formato 35mm. Per chi proviene da un dorso iQ1 140, con identico fattore di crop, non c'è ovviamente nessun problema. Chi possiede un 180 o un 160, potrebbe voler attendere che Sony metta cortesemente a disposizione un CMOS pieno formato 645.