Panasonc Lumix GH4, video 4K e velocità fulminea

Panasonc Lumix GH4, video 4K e velocità fulminea

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Panasonc ha prodotto, con la Lumix GH4, una mirrorless molto ambiziosa. Non solo è la prima foto/videocamera consumer compatibile 4K, ma è anche estremamente performante in termini di cadenza di scatto e autofocus. In ambito sportivo amatoriale, darà filo da torcere a molte reflex, anche di fascia medio-alta. ”

Conclusioni

La Panasonic GH4 è sicuramente una mirrorless non comune, capace di emerge dal panorama attuale per diverse caratteristiche uniche e per prestazioni molto elevate in tutti i reparti.
L'elenco dei sui pregi è lungo. Per iniziare, citiamo il corpo robusto e tropicalizzato, capace di mantenere molto a lungo una cadenza di scatto molto elevata. Se a questo aggiungiamo un sistema AF rapidissimo ed evoluto, capace tra l'altro di inseguire efficacemente il soggetto (almeno in presenza di obiettivi Panasonic), il risultato è che la GH4 è una delle poche mirroless a poter essere proficuamente sfruttata per la fotografia sportiva amatoriale. Persino tra le reflex è tutt'altro che comune trovare questo mix, e certo non si trova su prodotti economici ...
Il reparto video è di prim'ordine, e offre l'attrattiva unica (in questa fascia di prezzo) dell'Ultra HD. 
Il sistema di ottiche è completo e complessivamente di alto livello, così come quello degli accessori - specie dedicati alla ripresa video.  

Il corpo macchina, dal punto di vista ergonomico, è maturo e funzionale, e l'implementazione touch, molto valida, offre alcune chicche interessanti (come il controllo del punto AF tramite PAD). L'interfaccia touch può però costituire anche una distrazione o un intralcio, perché il mix tra controlli fisici avanzati e touch non sempre funziona. Un esempio su tutti: nelle flessibilissime modalità AF custom a selezione multipla, la selezione dei punti AF rimane sempre attiva; di conseguenza, nell'impugnare o trasportare la fotocamera accesa, è facilissimo alterare la selezione e trovarsi al momento dello scatto successivo un mix di punti AF casuale ...

Altra nota dolente è data, purtroppo, dal sensore. Per quanti sforzi abbia fatto Panasonic per ovviare, il limite del formato Micro Quattro Terzi appare oggettivo: nonostante la conta di Mpixel (giustamente) non eccessiva, il rapporto segnale/rumore non sembra essere molto favorevole, e di conseguenza la nitidezza, mai da record, degrada rapidamente ad alti ISO.

Tirando le somme, la Lumix GH4 è una fotocamera che ci sentiamo di consigliare senza riserve a chiunque consideri il video una parte importante - 4K a parte, oggi non c'è mirrorless migliore da questo punto di vista - e a tutti gli appassionati che apprezzano la fotografia sportiva/naturalistica. Il divario in termini di prestazioni con reflex di fascia medio-bassa è infatti imbarazzante per queste ultime, e la compattezza delle ottiche Micro Quattro Terzi (fattore di moltiplicazione 2x) è un grande vantaggio nelle occasioni in cui l'attrezzatura si deve trasportare "a spalla" in uno zaino.

La Lumix GH4 è ovviamente un prodotto versatile che può essere utilizzato in qualunque altro ambito fotografico, ma in altri settori (reportage, ritrattistica, paesaggio), la concorrenza di Sony e Fujifilm offre prodotti quantomeno da considerare attentamente. Per la fotografia sportiva amatoriale, invece, difficile trovare di meglio. Un'alternativa in questo senso potrebbe essere costituita dalla EOS 70D, che per una cifra inferiore offre una cadenza di scatto equivalente di 7 fps e un sensore APS-C da 20 Mpixel qualitativamente superiore. Le prestazioni, però, non sono affatto le stesse in termini di durata della raffica, la funzionalità del corpo non è comunque quella di un modello professionale e, parlando di supertele, bisogna essere pronti a spendere una cifra superiore e a caricarsi sulle spalle qualche Kg in più.

Articoli correlati

Leica T: in prova l'inedita mirrorless tedesca

Leica T: in prova l'inedita mirrorless tedesca

A 100 anni dall'introduzione del formato 35mm, Leica porta al debutto il nuovo sistema T. Design mirrorless, formato APS-C e tanta elettronica per quello che il costruttore spera diventi un nuovo classico. 
Fotocamere e Obiettivi: ecco come cambiano i nostri test

Fotocamere e Obiettivi: ecco come cambiano i nostri test

In questa breve guida descriviamo la rinnovata metodologia di prova da noi adottata per fotocamere e obiettivi, spiegando come interpretare correttamente alcuni risultati proposti al'interno delle recensioni di prodotto che seguiranno


Commenti (13)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
Per contattare l'autore del pezzo, così da avere una risposta rapida, si prega di utilizzare l'email personale (vedere in alto sotto il titolo). Non è detto che una domanda diretta inserita nei commenti venga verificata in tempi rapidi. In alternativa contattare la redazione a questo indirizzo email.
Commento # 1 di: demon77 pubblicato il 08 Settembre 2014, 17:26
Ottimo tutto quanto, soprattutto per la questione video ma mi pare che le prestazioni del sensore lascino un po' a desiderare sugli alti iso.

valutando le immagini di test direi che il limite vero ed invalicabile è fermo a 1600 ISO.
3200 per situazioni di emergenza. Oltr potevano pure evitare di metterle.
Su velocità ed altri aspetti avrà anche la possibilità di giocarsela testa a testa con le miglori reflex semipro.. ma quei limiti pesanti sul sensore mi sembrano una cosa non da poco.
Commento # 2 di: Marok pubblicato il 08 Settembre 2014, 17:29
Il rumore imbarazzante, con scatti praticamente inutilizzabili già a 1600 ISO stona molto con tutto il resto...
Commento # 3 di: Opteranium pubblicato il 08 Settembre 2014, 21:44
vabbè, questa è praticamente una cinepresa travestita registra in formato IPB e soprattutto ALL-I a 200 mbps, con uscita a 10 bit.. dal punto di vista dell'editing è una manna. Per non parlare della Interface Unit YAGH, una vera chicca.

Insomma, farà anche le foto ma giusto per contorno
Commento # 4 di: demon77 pubblicato il 08 Settembre 2014, 22:31
Originariamente inviato da: Opteranium
vabbè, questa è praticamente una cinepresa travestita registra in formato IPB e soprattutto ALL-I a 200 mbps, con uscita a 10 bit.. dal punto di vista dell'editing è una manna. Per non parlare della Interface Unit YAGH, una vera chicca.

Insomma, farà anche le foto ma giusto per contorno


eh ma a sto punto facevano prima a farla a forma di cinepresa!
Commento # 5 di: lucaf pubblicato il 09 Settembre 2014, 01:31
A Proposito dei limiti del sensore:
In siti dedicati al video professionale lo hanno quasi stroncato purtroppo.
Immagine buia rumorosa e poco cinematgrafica.
Una grossa delusione purtroppo.
Per chi vuole 4k forse resta la sony a7s ma ad altri prezzi ....
Commento # 6 di: horobi pubblicato il 09 Settembre 2014, 10:47
Prima di tutto devo fare i complimenti per le misure.

Finalmente, aggiungo!

Però, fare misure con il diaframma F/8 con un obiettivo per formato micro 4:3, secondo me non ha senso.

Statisticamente, con questo formato, le prestazioni migliori in nitidezza si hanno con un rapporto di diaframma compreso tra F/2.8 ed F/4.0.

In particolare, con il Leica DG Summilux 25mm f/1.4 ho avuto i migliori risultati al centro con un diaframma F/2.8 mentre con il 14-140, per forza di cose, ho scelto l'apertura più elevata a seconda della lunghezza focale.

Impostare gli obiettivi MFT con F/8 significa castrare in modo significativo le misure di risoluzione rispetto ad altri formati. E non capisco per quale motivo abbiate deciso di fare così. Sarebbe come decidere di fare le misure con il formato pieno ad F/16. Non avrebbe senso.

Emidio Frattaroli
Commento # 7 di: demon77 pubblicato il 09 Settembre 2014, 10:58
Originariamente inviato da: horobi
Prima di tutto devo fare i complimenti per le misure.

Finalmente, aggiungo!

Però, fare misure con il diaframma F/8 con un obiettivo per formato micro 4:3, secondo me non ha senso.

Statisticamente, con questo formato, le prestazioni migliori in nitidezza si hanno con un rapporto di diaframma compreso tra F/2.8 ed F/4.0.

In particolare, con il Leica DG Summilux 25mm f/1.4 ho avuto i migliori risultati al centro con un diaframma F/2.8 mentre con il 14-140, per forza di cose, ho scelto l'apertura più elevata a seconda della lunghezza focale.

Impostare gli obiettivi MFT con F/8 significa castrare in modo significativo le misure di risoluzione rispetto ad altri formati. E non capisco per quale motivo abbiate deciso di fare così. Sarebbe come decidere di fare le misure con il formato pieno ad F/16. Non avrebbe senso.

Emidio Frattaroli


Io in tutta onestà non ho mai capito molto bene questa cosa della "massima risoluzione" ad una determinata apertura di diaframma..
E perchè questa apertura cambi in funzione del sensore..
Commento # 8 di: horobi pubblicato il 09 Settembre 2014, 11:32
L'apertura del diaframma è un rapporto che chiama in causa la lunghezza focale. In pratica, F/4 su una lente da 50mm e su una lente da 85mm sono diversi, con l'apertura della lente da 85mm che nè più grande:

Link ad immagine (click per visualizzarla)

Per quanto riguarda l'obiettivo da 25mm utilizzato per il test, chiudendo il diaframma ad F/8, ne consegue che sarebbe come chiudere ad F/16 una lente da 50mm. E non serve essere dei professionisti per capire cosa succede chiudendo così tanto il diaframma...

Emidio
Commento # 9 di: demon77 pubblicato il 09 Settembre 2014, 12:07
Originariamente inviato da: horobi
L'apertura del diaframma è un rapporto che chiama in causa la lunghezza focale. In pratica, F/4 su una lente da 50mm e su una lente da 85mm sono diversi, con l'apertura della lente da 85mm che nè più grande:

Link ad immagine (click per visualizzarla)

Per quanto riguarda l'obiettivo da 25mm utilizzato per il test, chiudendo il diaframma ad F/8, ne consegue che sarebbe come chiudere ad F/16 una lente da 50mm. E non serve essere dei professionisti per capire cosa succede chiudendo così tanto il diaframma...

Emidio


Ok, ora è un po' più chiaro..
ma non è possibile che la dimensione reale dei vari stadi di apertura del diaframma sia già opportunamente proporzionata a seconda dell'obiettivo?

Nel senso: su un 24mm mettere f8 vuol dire avere una certa dimensione del buco, e mettre f8 su un 85mm vuol dire averlo piu grande..
quindi sono diversi ma chiamati sempre f8.
Commento # 10 di: horobi pubblicato il 09 Settembre 2014, 12:52
Originariamente inviato da: demon77
... Nel senso: su un 24mm mettere f8 vuol dire avere una certa dimensione del buco, e mettre f8 su un 85mm vuol dire averlo piu grande..
quindi sono diversi ma chiamati sempre f8.
Esatto, hai centrato la questione. Il problema è che la perfezione non esiste e ci sono dei valori di apertura in cui ci sarà meno vignettatura (caduta di luce ai bordi e agli angoli) che di solito sono quelle più piccole e aperture che danno più vantaggio alla risoluzione, altre alle aberrazioni cromatiche. Il tutto senza dimenticare gli effetti sulla profondità di campo... Ma qui, se continuo, andrei offo topic. E non mi sembra il caso.

Il problema è che il formato micro 4:3 è più piccolo rispetto al classico 24/36 e il fattore di crop in questo caso è 2,08 che possiamo arrotondare a 2. In poche parole, per avere la stessa "inquadratura" con un sistema micro 4:3, bisogna usare una lunghezza focale che è la metà rispetto a quella del formato classico 24/36.

In altre parole, per avere la stessa "inquadratura" e la stessa apertura di un 50mm per una fotocamera con sensore 24/36 (come la Canon 5D MKIII), nella Panasonic GH4 bisogna usare un 25mm e con apertura pari alla metà.

Quindi se il 50mm Canon fosse ad F/8 allora il 25mm Lumix dovrebbe essere ad F/4. Inoltre - statisticamente - gli obiettivi per le camere in formato micro 4:3 rendono meglio con aperture più elevate. Basta verificare i risultati ottenuti anche con lo stesso software usato da hwupgrade (imatest) o altri, su siti come dpreview, photozone et cetera.

Emidio
« Pagina Precedente     Pagina Successiva »