Purtroppo, alla meraviglia iniziale per il risultato tecnicamente innegabile, con l'uso è subentrata un po' di delusione per la scarsa efficacia pratica del sistema di comando. Volendo utilizzare il mirino, infatti, la soluzione migliore è utilizzare il touchscreen posteriore come PAD - in pochi minuti ci si abitua a regolare quando serve il punto AF con la mano sinistra. Con il display ripiegato sul dorso e il PAD attivo, però, si finisce per modificare il punto AF toccando lo schermo col naso. Che fare, allora? Si rinuncia alla funzione PAD rimanendo vincolati al punto AF centrale? Si lascia aperto il display sacrificando l'impugnatura? Nessuna soluzione è ottimale quanto l'uso di un joystick sul dorso come si trova su alcune reflex di fascia alta.
Inoltre, la sensibilità del piccolo punto singolo AF tracking non è impeccabile - fatica molto più delle zone AF tradizionali ad agganciare il soggetto, e soffre molto di più in presenza di soggetti a basso contrasto. Questa è stata una spiacevole sorpresa, perché in effetti tutte le altre modalità AF, compresa quella a punto singolo con selezione di un'area di dimensioni minime, funzionano in modo impeccabile, agganciando con sicurezza qualsiasi soggetto con un minimo di contrasto (i miracoli ovviamente non esistono), anche in pessime condizioni di luce.
A proposito, la sensibilità del sistema AF è davvero ottima. Non esattamente pari a quanto dichiarato da Panasonic, ma fino a 5 EV (100 ISO), vale a dire già in condizioni di penombra, il sistema AF non mostra alcun segno di cedimento, comportandosi come in piena luce. Fino a -1EV (100 ISO), il soggetto viene agganciato regolarmente e sistematicamente, a fronte di un'attesa solo leggermente più elevata e, occasionalmente, di un po' di "focus hunting"; parliamo di condizioni di luce in cui, scattando a f/5,6 e 100 ISO, serve 1 minuto di tempo di posa! A partire da -2EV (100 ISO) abbiamo iniziato a notare diversi focus miss e serie difficoltà, per cui reputiamo questa condizione di luce fuori dalla portata della GH4, ma si tratta ovviamente di una condizione davvero estrema e irrealistica: anche con un'apertura f/1.4 e 25.600ISO, lo scatto a mano libera sarebbe, infatti impossibile in ogni caso...
Buona infine l'implementazione del Wi-Fi, che si imposta piuttosto facilmente tramite NFC o QR Code (con iOS è però necessario passare manualmente alla rete Wi-Fi creata ad hoc) e, una volta attivo, consente tra l'altro il completo controllo remoto della fotocamera.
Per concludere, possiamo dire che l'esperienza di scatto con la Lumix GH4 è stata largamente positiva, ma non del tutto soddisfacente.
Crediamo che per inquadrare correttamente la GH4 serva una doppia prospettiva. Da un lato, è un prodotto che ricorda, per dimensioni e modo d'uso, le reflex entry-level. Rispetto a queste ultime, offre prestazioni enormemente superiori e risulta comunque più compatta, grazie al formato Micro Quattro Terzi che riduce gli ingombri delle ottiche. Inoltre, un mirino EVF come quello della GH4 è sicuramente preferibile all'angusto mirino ottico delle reflex base. Anche il costo, però, è sensibilmente superiore.
D'altro lato, pur offrendo prestazioni quasi da ammiraglia reflex, l'approccio "touch" risulta estremamente penalizzante nelle fasi concitate, quando non è possibile perdere l'attimo. Certamente nessun professionista vorrà abbandonare la sua D4 o la sua EOS 1D-X, mentre per l'appassionato potrebbe essere una seria alternativa a reflex di fascia media quali EOS 70D.