Tutto, nella Lumix GM5, ruota intorno a dimensioni e stile. Praticamente tascabile se utilizzata con un'ottica compatta come il 12-32mm (appositamente studiato), la GM5 mostra tutto il potenziale del formato MQT quando si tratta di contenere gli ingombri: 98.5x59.5x36.1mm per 211g di peso (con batteria e SD).
Ovviamente quando le dimensioni si riducono a tal punto, l'ergonomia e l'efficacia operativa della fotocamera diventano elementi determinanti, ed è proprio in questo settore che Panasonic ha lavorato di più.
Le caratteristiche video/fotografiche non sono infatti cambiate in modo sostanziale. Troviamo anche all'interno della GM5 il sensore MOS da 16 Mpixel che già equipaggiava la GM1. La gamma ISO è sostanzialmente identica (200-25.600, con la sensibilità minima in estensione che è passata da 125 ISO a 100 ISO), la cadenza di scatto massima è aumentata di 0,8 fps (da 5 a 5,8), il video Full HD è ora progressivo e non iterlacciato.
Le vere novità introdotte dalla GM5 si possono vedere a occhio nudo osservando il corpo macchina. In primis, è stato introdotto un mirino elettronico. Si tratta, come per la LX100, di un field sequential, equivalente in questo caso a 1.166 punti, con ingrandimento 0,46x (35mm equivalente).
Il mirino occupa lo spazio precedentemente occupato dal flash a scomparsa, che di conseguenza è stato eliminato. Sulla GM5 troviamo al suo posto una slitta a contatto caldo su cui può essere ovviamente innestato, oltre al piccolo flash fornito in dotazione, qualsiasi flash esterno o altri accessori. Nel complesso, quindi, un passo avanti.