Un veloce sguardo al menu per le impostazioni iniziali fa subito apprezzare la 7D Mark II. Chi arriva da altre marche o tipologie di fotocamera apprezzerà la chiarezza e l'organizzazione del "solito", ottimo menu multi-pagina e le amplissime possibilità di personalizzazione, che consentono di configurare a piacimento pressoché ogni pulsante presente sul corpo macchina.
Solo un banale esempio: il pulsante AF-On, solitamente dedicato alla funzione blocco AF, può essere usato in alternativa per attivare misurazione e AF, come blocco AE, come blocco FE, come commutatore One-Shot vs. AI Servo e per richiamare una funzione di scatto a scelta; se gli si assegna la funzione blocco AE, è possibile scegliere se l'AF deve bloccarsi anch'esso oppure no, e se il blocco AE deve funzionare mentre è premuto il pulsante oppure in modalità ON/OFF. Moltiplicando queste opzioni per 11 controlli totali (uno dei quali presente sul corpo di alcuni obiettivi) si ha un'idea del livello di dettaglio raggiungibile nell'impostazione del corpo.
Qualora il menu completo dovesse intimorire, niente paura: il pulsante Q, che richiama sul display posteriore una sola schermata con i parametri di scatto salienti, consente di utilizzare la fotocamera anche a persone relativamente inesperte.
I più esperti, viceversa, noteranno alcune piccole ma importanti novità a livello funzionale. Due di queste si notano nella pagina 4 del menu di scatto, dove sono comparse due nuove voci: Timer intervallo (time lapse) e Anti-flicker. La prima non richiede particolari commenti: porta finalmente anche sulle EOS una funzione già presente da tempo su molti concorrenti (intervallo fino a 99 ore 59 min 59 sec e numero di scatti tra 1 e 99 oppure illimitato).
La seconda, inedita, rileva automaticamente frequenze nell'illuminazione artificiale di 100Hz o 120Hz, sincronizzando la raffica di scatto continuo in modo che ciascuno scatto coincida con il picco massimo di luminosità, per ottenere risultati costanti scatto dopo scatto. È una funzione efficace che, a conti fatti, ci è tornata utile molto più spesso di quanto avremmo sospettato.
Presente ovviamente la funzione Auto ISO evoluta, tipica dei corpi più recenti, che consente di impostare un tempo di sicurezza e, come per la 1D X, tale tempo può arrivare a 1/8000sec (sulla 5D Mark III, si ferma a 1/250sec). Il tempo di sicurezza può inoltre essere automatico, scelto in funzione della focale in uso e di una preferenza di massima dell'utente.
Passando agli aspetti negativi, è ancora un po' strana la gestione del doppio slot, che obbliga ad agire su due pagine di menu diverse, ma è una sciocchezza che si può facilmente perdonare. Nuova invece, e a nostro avviso meno comprensibile, la scelta di non mostrare la classica scala esposimetrica a zero centrale sul display superiore quando si lavora in M (rimane visibile nel mirino).
A livello ergonomico, il corpo massiccio si sposa perfettamente a lenti anche "importanti", che un utente di EOS 7D facilmente vorrà utilizzare, ed è certamente più un vantaggio che uno svantaggio.
La reattività complessiva della fotocamera è molto buona, e non potrebbe essere altrimenti considerata la potenza di calcolo a disposizione.
Cadenza di scatto elevata e duratura, e sistema AF all'avanguardia lavorano insieme a formare un corpo macchina efficace nella fotografia d'azione come mai avevamo visto in questa fascia di prezzo. Le sole specifiche non danno un quadro corretto rispetto ad altri corpi magari sulla carta anche più performanti; provandola ci si rende però conto di come la 7D Mark II offra al fotografo tutto ciò che serve (e oltre), dove e quando serve. L'esperienza di scatto è quindi appagante e mai ci si trova a incolpare la fotocamera per un'occasione di scatto mancata. In effetti, crediamo che per alcuni professionisti con budget ridotto la 7D Mark II possa rappresentare una seria alternativa alla EOS 1D X.
Il nuovo esposimetro si è dimostrato preciso in studio ed efficacissimo sul campo, esponendo nel migliore dei modi possibili in condizioni critiche. Il bilanciamento automatico del bianco ci ha invece un po' sorpreso, producendo in alcune condizioni di luce artificiale un risultato sbilanciato sull'asse verde-magenta verso il verde. Consigliamo a chi scatta in JPEG di verificare subito ed eventualmente di procedere al'opportuna regolazione a pagina 2 del menu di scatto (Shift WB > M1 o M2).
Abbiamo apprezzato il mirino Intelligent Viewfinder II - la livella a due assi sempre disponibile è in effetti utile e, soprattutto, abbiamo apprezzato la rapidità di messa a fuoco in Live View, "regalo" del sensore ibrido. Oggi si può finalmente dire che le reflex EOS siano davvero utilizzabili anche senza mirino. Ovviamente, un grande vantaggio soprattutto per la ripresa video, che nel caso di Canon ha beneficiato recentemente anche si evoluzioni collaterali nelle ottiche come i motori STM e la funzione Power Focus disponibile su alcuni obiettivi.
Insomma, sul campo è davvero difficile trovare un difetto a questa macchina.