La Lumix GF7 adotta e suggerisce all'utente un approccio semplificato, concettualmente molto simile a quello di una tipica compatta. Offre naturalmente i programmi di scatto PASM, affiancati però sulla ghiera dei programmi da tre programmi predefiniti per Ritratto, Paesaggio e Sport/Azione, seguiti da una modalità Scene completa con 20 alternative tra cui scegliere (tutte corredate da esempi visivi), da una modalità Panorama ben implementata e dalla modalità Controllo creativo, evoluzione dei filtri artistici che consente di ottenere effetti speciali senza particolari nozioni di fotografia.
L'elenco dei filtri disponibili è lungo (22 in tutto); ci limitiamo a citare i più significativi, come il Cross-processing, il Bleach bypass e il recente Bagliore, tutti effetti molto "alla moda" ma che, in assenza di automatismi o strumenti specifici, richiedono una notevole perizia per essere ottenuti in post-produzione. Chi fosse interessato, potrà trovare un'immagine di esempio per ciascun filtro in questa galleria.
In caso di "emergenza", è poi sempre disponibile e ben in evidenza - quasi si trattasse di un salvagente - il pulsante iA, che trasforma la fotocamera in una punta-e-scatta sollevando il fotografo da ogni responsabilità.
Evidentemente, con una sola ghiera di comando posteriore, ottenere il pieno controllo creativo sull'immagine risulta più laborioso - non è per lavorare in M che questa macchina è stata progettata.
Molto ricco e completo il menu. L'interfaccia soffre però, complessivamente, di alcune pecche già imputate ad altri recenti modelli Panasonic: il menu rapido a doppia riga affolla il display (che sulla GF7 è l'unico strumento di composizione) e può creare confusione. Inoltre, a fronte del solo pulsante funzione personalizzabile "fisico", i 5 "virtuali" a cui si accede dalla parte destra dello schermo touch sono di dimensione estremamente ridotta e per questo poco funzionali. Il nostro consiglio è quello di sfruttare al meglio il pulsante fisico Fn1, ad esempio associandogli la scelta degli ISO, e usare i pulsanti funzione virtuali solo per parametri non direttamente legati allo scatto.
Imparato a gestire al meglio i pochi controlli disponibili, l'efficacia della GF7 non delude. Ne immaginiamo l'utilizzo soprattutto in un contesto street/reportage e, in questi settori, il kit con il 12-32mm è perfetto: poco ingombrante e poco vistoso, assicura un'eccellente reattività e prestazioni complessive più che adeguate. Il sistema AF aggancia il soggetto sempre con molta sicurezza, oltre che rapidamente. Anche in condizioni di luce davvero precaria (veloce fino a 5 EV, vale a dire già in penombra, più lento ma sicuro nell'agganciare il soggetto fino a -1 EV, fallisce frequentemente a partire da -2 EV).
Passando a caratteriste meno strettamente fotografiche, ma certamente importanti in questo tipo di prodotto, buona l'implementazione del Wi-Fi, che si imposta molto facilmente selezionando dallo smartphone la rete creata ah hoc dalla fotocamera o tramite QR Code (non disponibile per iOS). Una volta attivata la connessione, l'App Panasonic consente il completo controllo della GF7, facilitando ancora di più la cattura di quei "selfie" a cui il costruttore ha voluto dedicare tanta attenzione.