Olympus ha svolto un buon lavoro sulla OM-D E-M5 II, partendo dall'ottima base di partenza del primo modello e cambiando poco e bene.
La E-M5 II è più funzionale e più ricca di controlli personalizzabili, il che farà certamente piacere al suo pubblico di riferimento. È anche più versatile, grazie allo schermo articolato che, però, non ne ha compromesso l'impermeabilità. Infine, è leggermente più performante ed è stata equipaggiata con quello che è oggi, probabilmente, il miglior mirino elettronico disponibile.
I suoi punti di forza più peculiari sono l'efficacissimo stabilizzatore da 5 stop e la creatività in-camera, che riduce al minimo la necessità di post-produzione lasciando al fotografo solo la parte divertente della fotografia.
Il suo contro più evidente è invece la ridotta autonomia di scatto, a cui si dovrà far fronte acquistando una seconda batteria. A questo, si devono poi aggiungere i pro e contro tradizionali del formato MQT, che a fronte di dimensioni ridotte soffre di un rumore ad alti ISO superiore alla media.
Molto interessante la modalità High Res, che ha dimostrato di essere una tecnologia valida e che, in particolari circostanze (still-life o panorama), consente di incrementare notevolmente il livello di dettaglio.