Nec Display produce attualmente un solo modello formato 21:9, cioè il MultiSync EA294WMi oggetto di questa prova. All'interno della gamma Nec, ricade nella categoria dei prodotti "corporate", e in quanto tale dedica molte attenzioni non solo all'ergonomia della postazione di lavoro e alla possibilità di installazione multi-monitor con controllo remoto, ma anche ai consumi e al risparmio energetico, che se al singolo utente garantiscono benefici economici minimi, possono invece incidere sul bilancio di grandi aziende.
Il pannello è, in base alle informazioni diffuse da Nec, un e-IPS con retroilluminazione a LED bianchi, ma si tratta con tutta probabilità dello stesso AH-IPS di produzione LG utilizzato in questa rassegna anche da Philips. I dati di targa sono: diagonale da 29", risoluzione pari a 2560x1080 pixel, luminosità massima teorica pari a 300 Cd/mq, rapporto di contrasto statico pari a 1000:1, angolo visivo massimo con rapporto di contrasto maggiore o uguale a 10:1 pari a 178° in entrambe le direzioni, orizzontale e verticale.
Come per tutti i 29" in questo gruppo, il pixel pitch è pari a circa 0,26mm, vale a dire un valore ottimale per la maggior parte delle applicazioni.
Il tempo di risposta GtG dichiarato è pari a 6ms, certamente ottenuti facendo ricorso a tecniche di overdrive. L'audio, un po' sottotono, è affidato a 2 altoparlanti da 1 solo Watt RMS ciascuno.
Più che completa la dotazione di ingressi, che include 1 DisplayPort, 2 DVI (una delle quali dual-link), una HDMI con supporto MHL e 2 VGA. A questo si aggiunge un HUB USB 2.0 con 4 porte in downstream.
I connettori sul retro del pannello sono rivolti come di consueto verso il basso, ma la funzione pivot del supporto ne facilita il raggiungimento. Due porte USB e il connettore cuffie sono facilmente raggiungibili sul lato sinistro dello schermo.
L'ergonomia è impeccabile. Lo schermo può essere inclinato da -5 a +30°, ruotato di 90° (pivot) e regolato in altezza per 130mm; la base di sostegno funge anche da passacavi, contribuendo a mantenere in ordine la postazione di lavoro. È anche possibile, se necessario, rimuovere la base di sostegno e appendere il monitor a parete o braccio mobile tramite attacco VESA standard.
I pulsanti di accesso al menu seguono la classica disposizione "angolare" di Nec, con doppia fila di comandi, orizzontali e verticali, nell'angolo inferiore destro. In orizzontale si trovano, nell'ordine, il pulsante di accensione, Input/Select, Menu/Exit e due pulsanti freccia orizzontali. In verticale due pulsanti freccia e il pulsante PictureInPicture. Durante l'uso del menu, compaiono a schermo delle etichette in corrispondenza dei pulsanti che ne specificano meglio la funzione.
Abbiamo sempre apprezzato questa soluzione, reputandola la più efficace in assoluto, ma in questo caso l'utilizzo di pulsanti a sfioramento peggiorano un po' il feeling, e nel frattempo LG ha studiato la sua soluzione "a joystick" che è, semplicemente, migliore. Quello di Nec rimane comunque un ottimo pannello di controllo.
Il menu in sé è certamente il più "professionale". Possibile, tra le altre cose, impostare il livello di nero e scegliere tra 5 preset colore con temperatura colore modificabile, tra cui un'emulazione sRGB, un'emulazione DICOM (usata in ambito medicale per esami radiologici) e una posizione programmabile utile per calibrazione hardware del monitor. Chi conosce i modelli Nec Color reference, però, non si illuda di trovare qui finezze come la luminosità espressa (cd/m2), la regolazione del punto di bianco o il controllo colore su 6 assi, per non parlare dei controlli di uniformità o metamerismo.
Questo è, nelle intenzioni di Nec, un monitor da ufficio, e il menu ne riflette l'impostazione. Molto interessanti, a questo proposito, un sensore di luce ambientale che ottimizza la luminosità del monitor in funzione della luce ambiente (cosa che pochissimi impiegati fanno manualmente) e il sensore di presenza umana che, in assenza di operatore, dopo un periodo di tempo regolabile porta lo schermo in risparmio energetico (riduzione luminosità e/o sleep). Non mancano comunque nemmeno i setup più consumer (Film, Giochi, Foto, Dinamico, Testo e Standard).
Ben implementata la funzione Picture by Picture, con l'immagine secondaria fissa a metà schermo o regolabile in funzione delle dimensioni impostate per l'immagine primaria. Piuttosto libera la scelta della sorgente, i cui vincoli riguardano unicamente le porta D-Sub 1 e DVI 1 (che possono essere usate insieme, ma non una delle due abbinata ad altro ingresso); ogni altra combinazione tra D-Sub 2, DVI 2, HDMI e DP è consentita.
Buona come sempre la documentazione, chiara e completa anche se solo elettronica, e sempre efficace la copertura opaca antiriflesso. La dotazione di cavi comprende alimentazione, audio, ControlSync (sincronizzazione delle impostazioni tra esemplari diversi), VGA D-Sub e DVI, vale a dire i più diffusi in ambiente office, ma anche i meno pregiati - considerato il prezzo superiore alla media, uno sforzo in più sarebbe stato gradito.