I monitor 21:9 sono e rimarranno, a nostro avviso, prodotti di nicchia, particolarmente idonei e vantaggiosi solo in pochi contesti ben definiti: il gaming, per iniziare, oppure - in ambito lavorativo - i settori che richiedono il lavoro contemporaneo su più applicativi o finestre (revisione o traduzione, editing video).
In questi pochi ambiti, però, il vantaggio del formato 21:9 è sostanziale e, una volta provato, non si vorrà più tornare indietro.
I prodotti qui in prova, discriminando ovviamente tra le due diagonali, hanno prezzi su strada molto simili (escluse offerte temporanee, i 29 pollici si acquistano nell'intorno dei 500 Euro, i 34" nell'intorno dei 950-1000 Euro). La loro valutazione di deve quindi basare esclusivamente sulle rispettive qualità.
Ovviamente, l'utilizzo di pannelli analoghi, se non identici, porta ad avere minime differenze anche in termini di qualità cromatiche. Premesso questo, tra i 29" la nostra preferenza va al Nec Multisync EA294WMi, il cui pannello si è dimostrato leggermente superiore ai concorrenti. È, tra l'altro, l'unico di questo gruppo che, dopo calibrazione, riesce a rispettare tutti i requisiti della certificazione UGRA DACT ad esclusione della gamma dinamica riproducibile, anche se, in alcuni casi, davvero per un soffio. Inoltre, offre il menu più completo ed è ergonomicamente il più valido del gruppo.
Tra i due 34", invece, la nostra preferenza va al modello AOC U3477, che ha innanzitutto mostrato una qualità costruttiva decisamente superiore a quella che ha caratterizzato questo marchio nel recente passato, ed è ora allineata a quella dei marchi più blasonati. A sostanziale parità di risposta del pannello, poi, l'ergonomia è migliore rispetto a quella del più raffinato ed elegante, ma meno pratico, modello LG.