La A7R II segue a qualche mese di distanza la A7 II, così come era successo per le rispettive prime versioni. Il design del corpo macchina è quello, migliorato e più ergonomico, della A7 II, mentre sotto il cofano della versione ad alta risoluzione si trova un nuovo sensore CMOS retroilluminato Exmor R da 42.4 Mpixel, Full Frame, e privo di filtro ottico passa-basso. L'elevata risoluzione è certamente un elemento di forte interesse - un salto da 36 a 42 Mpixel non passa certo inosservato, e si potrebbe discutere se, dopo il debutto dei sensori da 36 Mpixel e il rilancio da parte di Canon con la 5DS, questa ulteriore risposta Sony riapra ufficialmente la corsa ai Mpixel.
Quello che impressiona della A7R II, però, non è tanto l'elevata risoluzione in sé, quanto la sua capacità di unire elevata risoluzione e alte prestazioni in due settori fondamentali come cadenza di scatto e rapporto segnale/rumore. La tecnologia-chiave è quella del sensore che, come già anticipato, è il primo Full Frame a beneficiare della costruzione con cablaggio posteriore, o "retroilluminazione", finora riservata a compatte e smartphone. Il risultato è una gamma di sensibilità che arriva, in estensione, fino a ben 102.400 ISO! Certo, bisognerà vedere con che risultati ma, memori delle prestazioni della A7S, siamo estremamente fiduciosi.
Il cablaggio posteriore in rame aumenta anche il throughput di un fattore 3.5x, il che è fondamentale, insieme alla potenza del processore d'immagine BIONZ X, per garantire un frame-rate di ben 5 fps in scatto continuo. Questo non fa della A7R II la fotocamera più veloce al mondo, ma certo è un risultato notevole considerata la risoluzione.
Di nuovo, l'importanza del dato potrebbe essere sottovalutata badando alla mera specifica - 5fps contro i 4 del modello precedente. La vera novità è che i 5fps della A7R II sono ottenibili anche sono con messa a fuoco continua, mentre la prima versione della A7R scattava s^ a 4 fps massimi, ma solo a 1,7 fps con AF continuo.
Il merito va, ancora una volta, al sensore, che a differenza della precedente versione offre la messa a fuoco a rilevazione di fase integrata. Le maggiori performance di questa tecnologia (40%) consentono lo scatto continuo ad alta velocità anche con messa a fuoco automatica attiva. Anche il numero dei punti a rilevazione di fase è notevole, ben 399 (da confrontare con i 117 della A7 II), che nel complesso coprono un'area del fotogramma di ampiezza record, pari a circa il 45%!
Altre tecnologia premiante della A7R II, questa volta solo marginalmente legata al sensore, è lo stabilizzatore integrato a 5 assi che ha debuttato sulla A7 II, accreditato da Sony di 4.5 f/stop. Altri due particolari, apparentemente secondari ma che meritano di essere segnalati, sono legati all'otturatore, che è stato ridisegnato per produrre meno vibrazioni (aspetto importante in presenza di sensori di tale risoluzione) e ha una durata minima garantita di ben 500.000 scatti, più di quanto offrano le più performanti reflex professionali per fotografia sportiva. Chi lo desidera, può poi utilizzare l'otturatore elettronico per uno scatto assolutamente silenzioso, come già visto (e apprezzato) sulla A7S.
Chiudiamo in bellezza parlando di video, che non solo è 4K (qualcuno ne dubitava?!?) ma che, a differenza della A7S, può essere registrato internamente sulla memory card in formato XAVC S fino a 100 Mbps (rimane comunque l'opzione di registrare su dispositivo esterno un flusso video non compresso 4:2:2 a 8 bit attraverso la porta HDMI). Non è finita: il video 4K viene registrato sfruttando l'intera larghezza del sensore, quindi con una risoluzione superiore a quanto richiesto, e poi ricampionato pixel-per-pixel per offrire un video 4K di nitidezza elevatissima. Insomma: alta risoluzione, capacità di lavorare ad alti ISO, frame-rate decoroso e sistema AF evoluto, video 4K in camera di livello professionale ... sembra proprio che non ci sia nulla che la A7R II non sappia fare bene! Per portarsela a casa bisognerà avere però almeno €3,500.