Fujifilm X30: alla prova la compatta professionale

Fujifilm X30: alla prova la compatta professionale

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Luminosa ottica non intercambiabile unita a un corpo da mirrorless di fascia alta. Questa, in sintesi, la Fujifilm X30, "compatta" sui generis di terza generazione di casa Fuji. ”

Introduzione

Se per "compatta" si intende genericamente una fotocamera a ottica non intercambiabile, allora la Fujifilm X30 è, senza dubbio, una compatta. Per molti altri aspetti, si tratta però di un prodotto a sé stante, frutto di un compromesso tra una compatta e una mirrorless Serie X, che la rende molto interessante per una certa fetta di appassionati (come ha dimostrato il successo ottenuto dai precedenti modelli X10 e X20). 

Gli elementi che pongono la X30 a metà strada tra le due categorie sono molti, e sostanziali. Il sensore, per cominciare, è in formato 2/3 di pollice - ampio per una compatta, ridotto per una mirrorless. Al pari dei sensori che equipaggiano la maggioranza delle mirrorless del marchio, però, di tipo X-Trans, cioè caratterizzato da uno speciale pattern del filtro RGB e per questo privo di filtro ottico passa basso; inoltre, al pari di una mirrorless di fascia alta, incorpora un sistema autofocus a rilevazione di fase.

Il corpo macchina poi, lo si nota immediatamente, ha dimensioni generose ed è zeppo di comandi, al pari di una mirrorless dedicata ai fotografi esperti. Inoltre, integra un mirino elettronico OLED da 2.36 milioni di punti con ingrandimento 0,65x (equivalente 35mm), vale a dire l'ingrandimento tipico di una reflex entry-level APS-C.

La sua ottica, d'altro canto, non è intercambiabile... Si tratta, insomma, di un prodotto particolare, certo non adatto a tutti (anche a causa del prezzo di listino di 570 Euro al momento del lancio), ma che può regalare diverse soddisfazioni a chi considera il cambio di obiettivo più un fastidio che un'opportunità, ed è disposto ad accontentarsi - per così dire - di un 28-112mm equivalente con apertura massima f/2-2.8.