L'aspetto tecnico centrale della 5DS è ovviamente il sensore Full Frame da 50.6 Mpixel - più del doppio rispetto ai 22.3 Mpixel della 5D Mark III. La dimensione dei file è 8688x5792 pixel, qualcosa che in precedenza era raggiungibile solo con fotocamere medio formato.
La presenza di inedite modalità di ritaglio, tra cui i crop 1,6x (equivalente al formato APS-C) e 1,3x (equivalente al formato APS-H), oltre a offrire al fotografo una possibilità in più, permette di confrontare agevolmente la 5DS con altri modelli in termini di densità di pixel.
In modalità ritaglio 1,6x, infatti, la risoluzione è pari a 19,6 Mpixel, il che significa che la densità di pixel di questo sensore è sostanzialmente pari a quella di una APS-C attuale come la EOS 70D. È quindi lecito attendersi una risposta agli alti ISO del tutto analoga, ma la gamma ISO disponibile è più limitata: da 100 e 6400 ISO, con la possibilità di raggiungere i 50 ISO (L) e i 12.800 ISO (H) in estensione; questo perché, essendo la 5DS destinata a fotografi più esigenti, Canon ha preferito essere più conservativa.
Il corpo macchina, piastra base in acciaio e corpo esterno in lega di magnesio, è tropicalizzato come quello della 5D Mark III, e può sopportare esposizione alla pioggia fino a 10mm/ora per circa 3 minuti.
I file prodotti sono enormi: per il formato RAW si parte a ridosso dei 50 MB e, in funzione della sensibilità impostata, si può arrivare a superare i 65 MB. Il JPEG di alta qualità, più variabile data la compressione dipendente dalla scena, normalmente supera i 10 MB e può facilmente raddoppiare ad alti ISO.
Per gestire questa mole di dati serve necessariamente un'elettronica adeguata a supporto. Il sensore, da parte sua, offre un readout a 16 canali (il doppio della Mark III), alimentando 4 convertitori A/D che lavorano in parallelo per rifornire, a loro volta, due processori DIGIC 6. Grazie a questa forza bruta, Canon dichiara uno scatto continuo da 5 fps per un massimo di 14 RAW o 510 JPEG. Un fps in meno rispetto alla 5D Mark III non è affatto male considerando il raddoppio di risoluzione ...
Risultati alla mano, questi dati sono pienamente confermati dai test: 4.93fps per 14 RAW, 4.92fps per un numero equivalente all'infinito di JPEG. Il buffer richiede circa 8,5 secondi per svuotarsi, il tempo di accensione (da On allo scatto) è variato nei nostri test da 0.45 secondi (con prefocus - indicativo del corpo macchina) ai 0.725 secondi (messa a fuoco iniziale all'infinito, EF 24-70mm f/2.8L USM - dipendente dall'ottica).
Due componenti presenti nella 5DS derivati dalla 7D Mark II: processore DIGIC 6 (anche nella 5SD troviamo due unità in parallelo) e l'esposimetro.
Il modulo esposimetrico RGB+IR, che ha debuttato sulla 7D Mark II, è un'altra grossa novità della 5DS. Sensibile anche all'infrarosso per migliorare (tra l'altro) la precisione nel bilanciamento del bianco, è composto da 150.000 pixel raggruppati in 252 zone (erano 63 nella 5D Mark III).
Il sistema autofocus è lo stesso utilizzato anche da 5D Mark III e 1D X. 61 punti complessivi, 41 dei quali a croce con obiettivi f/4 o più veloci e cinque dei quali, disposti verticalmente al centro del fotogramma, a doppia croce con obiettivi f/2.8 o più veloci.
I punti AF sono utilizzabili singolarmente (punto singolo e punto singolo spot), in espansione area AF (punto selezionato più 4 o 8 punti adiacenti) o in selezione automatica, parziale su 9 zone o sull'intera area coperta dai punti AF.
Lavorando in AI Servo, è possibile, al pari degli altri due modelli professionali, personalizzare sensibilità di tracking, rilevamento accelerazione/decelerazione e propensione al cambio del punto AF (espansione area AF o selezione automatica). 6 preset (Case 1-6) guidano il fotografo nella scelta di questi 3 parametri. Anche la 5DS, inoltre, consente di selezionare punti e modalità AF diversi in funzione dell'orientamento della camera.
Le pure prestazioni di questo sistema AF, già apprezzate sulla Mark III, continuano a essere molto valide. L'aggancio di un soggetto con pre-focus richiede dai 12 ai 15 centesimi di secondo. Se entra in gioco l'obiettivo, molto dipende ovviamente dalla velocità dell'obiettivo stesso - a titolo di esempio, la piena corsa AF in presenza di obiettivo EF 24-70mm f/2.8L richiede 32 centesimi di secondo con selezione a punto singolo, e 77.5 centesimi di secondo con selezione automatica del punto AF.
Le prestazioni Live View non rappresentano lo stato dell'arte, essendo quello della 5DS un sensore tradizionale. Da 0,56 secondi (prefocus) a 1,080 sec (piena corsa, EF 24-70mm f/2.8L) sono comunque un buon risultato per una reflex classica.
Se il sistema AF è lo stesso della 5D Mark III, questo lavora però con il nuovo esposimetro RGB+IR, il che significa avere a disposizione la nuova funzione iTR vista sulla 7D Mark II. In sintesi, le informazioni esposimetriche vengono utilizzate per individuare colori e volti, migliorando ulteriormente le già ottime capacità di inseguimento dei soggetti.
L'otturatore da 1/8000 sec è garantito per 150.000 scatti, al pari della Mark III, e il ritardo di scatto è di soli 59 millisecondi, vale a dire quasi allo stesso livello della 1D X (55ms). Il lavoro maggiore è stato però svolto per passare da un tradizionale azionamento a molla dello specchio a un più sofisticato movimento guidato da motori e camme, che potendo disegnare una curva di accelerazione a piacere, frenano lo specchio in prossimità del fine-corsa per ridurre al minimo le vibrazioni.
Possiamo testimoniare l'efficacia di questa soluzione essendo riusciti a scattare foto a mano libera ragionevolmente nitide con tempi di posa di 1/60 sec e ottica non stabilizzata, un risultato impensabile considerata la risoluzione.
La 5DS integra anche la tecnologia Anti-flicker apparsa sulla 7D Mark II. In sintesi, gli scatti a raffica con tempi di posa ridotti in luce artificiale possono mostrare esposizioni irregolari e banding, a causa dello sfarfallio della sorgente luminosa. La tecnologia Anti-flicker rileva lo sfarfallio e sincronizza lo scatto in modo da farlo coincidere con il picco di luminosità massima.
Sorpresa! Mancano l'uscita cuffie e l'uscita HDMI non compressa.
Infine, un breve inciso riguardo alle doti video. Abbiamo già detto dell'assenza dell'uscita cuffie, e a questo si aggiunge l'assenza di un'uscita HDMI non compressa (entrambi elementi presenti nella 5D Mark III). La 5DS offre anche qualcosa in più rispetto alla Mark III: l'AF servo filmato, che consente di eseguire il tracking dei soggetti durante la ripresa video, e una nuova funzione time-lapse.
In generale, però, la 5DS è considerata da Canon una fotocamera "pura", poco adatta alla ripresa video. Per questo, alcune dotazioni anche importanti per i videomaker, come l'uscita cuffie, sono state sacrificate per fare spazio a componenti apparentemente secondari, come il controller USB 3.0. La 5DS consente comunque di registrare video 1080p @ 24, 25 e 30 fps o 720p @ 60fps, con codifica H.264 e compressione IPB o ALL-I.
Obiettivi: La EOS 5D Mark III utilizza naturalmente la baionetta Canon EF ed è pertanto compatibile con la gamma di obiettivi EF / EF-L. Nonostante la disponibilità della modalità di ritaglio 1.6x potrebbe suggerire il contrario, la 5DS, al pari di ogni altro Full Frame Canon, NON è compatibile con gli obiettivi EF-S.