La Lumix G7 utilizza un sensore LiveMOS da 16 Mpixel esatti, utilizzato anche dalla GX7. Come sempre, il costruttore ha lavorato per migliorare rumore e gamma dinamica, ottimizzando microlenti e circuiti di amplificazione, ma mantenendo formato e risoluzione che sono ormai una costante da molto tempo a questa parte per il mondo MQT.
Il processore Venus Engine è una versione aggiornata di quello che si trova anche sulla GH4, e consente alla G7 di coprire la gamma di sensibilità nativa 200-25.600 ISO, con possibilità di lavorare in estensione a 100 ISO. Anche in questo caso, qualche dettaglio rende conto delle migliorie effettuate: ora i 25.600 ISO sono considerati nativi, non estensione; si tratta comunque, evidentemente, di sfumature che non modificano sostanzialmente il quadro complessivo.
Quanto a cadenza di scatto e reattività, la G7 mostra ottime doti in ambito amatoriale. Gli 8 fps dichiarati utilizzando l'otturatore meccanico, per 13 RAW o 100 e più JPEG, sono effettivamente raggiungibili in JPEG. In base ai nostri test, una media di 8,47 fps per oltre 500 scatti, e un tempo di svuotamento del buffer di soli 5 secondi rendono, di fatto, la raffica JPEG infinita.
Passando al RAW, invece, con o senza registrazione contemporanea del JPEG, la cadenza di scatto si riduce a 6,84 fps ma, soprattutto, si hanno a disposizione solo 9 scatti prima che la cadenza di scatto si riduca a soli 1.5 fps circa. Qui la G7 mostra le principali differenze rispetto a un modello più professionale come la GH4 che, nelle stesse condizioni, può mantenere una raffica RAW da 10 fps per 38-42 scatti. Anche il tempo minimo di posa meccanico e il tempo syncro flash sono più limitati: 1/4000 sec e 1/160 sec, rispettivamente, contro 1/8000 sec e 1/250 sec della GH4. La G7 compensa però parzialmente con la presenza dell'otturatore elettronico, che arriva a 1/16.000 sec.
Proprio utilizzando l'otturatore elettronico, la G7 offre anche uno scatto continuo ad alta velocità: 60 scatti consecutivi a 40 fps, per 1.5 frenetici secondi. Tale cadenza di scatto (SH) è però raggiungibile solo a risoluzione ridotta (2272x1704), pertanto, considerata la presenza della funzione 4K Photo, volendo una raffica ad alta velocità appare naturale rivolgersi a quella funzione.
Il sistema autofocus è a sola rilevazione di contrasto, ma con tecnologia DFD (Depth From Defocus) che colma il gap in termini di capacità di inseguimento del soggetto, ed è davvero fulmineo! Il soggetto a 1 metro viene agganciato a partire da messa a fuoco all'infinito in 0,15-0,16 secondi - tenuto conto delle trascurabili differenze dovute alla diversa ottica, lo stesso risultato dell'eccellente GH4. Con buona pace dei sistema AF a rilevazione di fase, oggi nessun concorrente offre su una mirrorless un sistema autofocus altrettanto rapido. La Lumix G7 è anche rapidissima ad accendersi: solo 9 decimi di secondo dall'On al primo scatto.
Altre doti di questo sistema AF sono la sua capacità di lavorare con poca luce (-4EV) e la sua flessibilità. Mette infatti a disposizione le modalità multi-area a 49 zone, multi-area personalizzabile (un interessante selezione di più punti comunque disposti, anche non consecutivi, oppure disposti per righe o colonne), area singola e punto singolo spot (Pinpoint), con funzione tracking e rilevamento automatico del viso e degli occhi.
Obiettivi compatibili con il sistema Micro Quattro Terzi sono disponibili da Panasonic, Leica, Olympus, Sigma e Tamron.