Canon ha corretto sensibilmente il tiro anche per quanto riguarda l'aspetto e le funzionalità del corpo macchina. La prima M era di fatto priva di ghiere di controllo; presente solo una piccola ghiera concentrica al pulsante di scatto per la selezione del programma di scatto (opzioni disponibili: Auto+, Auto, e Filmato ...), la ghiera posteriore verticale che fungeva da PAD, e un touchscreen - vero protagonista - a sostituire gran parte dei comandi fisici.
Indicativo il fatto che i programmi PASM erano sì disponibili, ma non immediatamente accessibili! Potevano in effetti essere selezionati solo tramite touchscreen, dopo aver selezionato il programma Auto.
La M3 ha, fortunatamente a nostro avviso, un approccio più tradizionale, che prevede la classica ghiera dei programmi, una ghiera di compensazione esposimetrica, una ghiera di comando principale concentrica al pulsante di scatto e una seconda ghiera posteriore, che come sempre funge anche da PAD direzionale.
L'impugnatura è più pronunciata (o, per meglio dire, ora è presente una vera e propria impugnatura) e anche l'ergonomia risulta, nel complesso, più convenzionale, sebbene le dimensioni siano rimaste molto contenute (111x68x44mm) ed esteticamente la fotocamera somigli più a una recente compatta PowerShot G che a una reflex.
A differenza del primo modello, la M3 integra un flash pop-up nella parte superiore sinistra (NG 5).
Altra grande differenza con il primo modello è il display posteriore che, fisso nella M, è ora basculante. Si tratta di un 3 pollici Clear View II da 1.040.000 punti (lo stesso della EOS 750D), sempre ovviamente touchscreen. Può essere inclinato da -45° a +180° e, grazie a un peculiare meccanismo scorrevole, quando è inclinato a 180° sporge dal corpo macchina quanto basta per un'auto-inquadratura.
Purtroppo, il display posteriore continua a essere l'unico strumento di composizione offerto. A chi ama i mirini, consigliamo di valutare subito l'acquisto in un apposito kit comprendente 18-55mm e mirino elettronico EVF-DC1, proposto a circa 885 Euro - acquistare separatamente il mirino sarebbe (al momento in cui scriviamo) decisamente sconveniente.
Seguendo il recente trend EOS, la M3 è dotata di Wi-Fi con supporto NFC.
Le memory card sono come di consueto SD, con compatibilità assicurata fino allo standard UHS-I, mentre le interfacce "via cavo" prevedono mini USB, uscita HDMI tipo C, ingresso jack 3.5mm per microfono esterno.
La batteria LP-E17, che sulla EOS 750D garantisce almeno 400 scatti, qui ne assicura solo 250; un piccolo passo avanti rispetto alla EOS M, ma ancora insufficiente.
Obiettivi
Profilo della EOS M3 con pancake 22mm (a sinistra) e con zoom standard 18-55mm (a destra).
Il fattore di moltiplicazione, come per altre APS-C del marchio, è pari a 1,6x.