La EOS M3 ha molta elettronica in comune con le reflex EOS 750D e 760D contemporaneamente annunciate. La sua struttura mirrorless, però, ne fa un prodotto diverso, così come diverse sono le valutazioni che ne conseguono.
Il sensore è il nuovo CMOS APS-C da 24,2 Mpixel (6000x4000 pixel). In termini di risoluzione, il vantaggio sulla precedente generazione è evidente, ma per una mirrorless, che si deve affidare al sensore d'immagine anche per la messa a fuoco, è forse ancora più importante l'integrazione della tecnologia Hybrid CMOS AF III. 49 aree, che coprono l'80% del campo inquadrato in verticale e il 70% in orizzontale, e una velocità di messa a fuoco che, secondo Canon, è circa 6 volte superiore a quella della precedente EOS M e paragonabile a quella dei sensori Dual Pixel CMOS.
In effetti, grazie anche alla reattiva ottica 18-55mm STM, le prestazioni del sistema AF sono di tutto rispetto: nell'intorno del mezzo secondo (0,46 e 0,56sec i valori medi) per agganciare un soggetto a 1 metro partendo da messa a fuoco all'infinito, a seconda che si lavori con punto singolo o selezione automatica della zona AF, e circa 0,17 secondi con prefocus sul soggetto. Si tratta di prestazioni migliori di quelle fatte registrare dalla 750D con una più elefantiaca ottica EF 24-70mm, e del tutto analoghe a quelle di prodotti come la Fujifilm X-A2 con 18-55mm, o della Leica T con 18-56mm, quindi si può dire che il divario sofferto dalla EOS M rispetto alle concorrenti sia del tutto scomparso con questa M3.
D'altro canto, alla Panasonic GH4 con 14-140mm bastano 0,15 secondi nel peggiore dei casi, quindi la vetta della classifica è ancora lontana. Inoltre, l'intervallo di utilizzo AF della EOS è 2-18EV, decisamente più ristretto rispetto a molti concorrenti, che non faticano ad arrivare a EV negativi.
Sempre a proposito di sistema AF, inutile nascondere poi che i canonisti si aspettavano di trovare sulla nuova M un sensore Dual Pixel CMOS. Da parte nostra, non vediamo in effetti alcuna ragione, per Canon, di non dotare una mirrorless della miglior tecnologia AF ibrida già a sua disposizione.
A gestire il sensore troviamo anche in questo caso il processore d'immagine DIGIC 6, che consente di arrivare a 12.800 ISO di sensibilità massima nativa, con possibilità di arrivare a 25.600 ISO equivalenti in espansione. Si tratta in effetti della stessa gamma ISO della EOS M originale, a fronte di una maggiore risoluzione del sensore. Per la ripresa video, la sensibilità massima è invece limitata a 6400 ISO.
Stranamente, nonostante identico sensore e processore d'immagine, la cadenza di scatto è leggermente inferiore a quella della 750D: 4,2 fps (contro i 5fps della reflex), per un massimo di 1000 scatti JPEG o 5 RAW.
In base ai nostri test, abbiamo rilevato una cadenza di scatto compresa tra 4,1fps (RAW+JPEG Fine) e 4,35 fps (solo JPEG Fine). Il numero di scatti JPEG è effettivamente infinito, mentre utilizzando il formato RAW, da solo o con registrazione contemporanea del JPEG, non siamo andati oltre i 4 scatti consecutivi, il che rende lo scatto continuo scarsamente utilizzabile. A parziale consolazione, lo svuotamento del buffer non richiede mai più di 4 secondi (prove effettuate con Sandisk Extreme Pro 8 GB).
L'attesa dall'On al primo scatto è pari a 1,86 secondi.
La misurazione esposimetrica si basa su sensore d'immagine e prevede le modalità valutativa (384 zone), parziale con copertura del 10% del campo inquadrato (al centro), spot con copertura del 2% del campo inquadrato (al centro) e media pesata.
I tempi di scatto, classici per una entry-level, vanno da 30sec a 1/4000sec, con un buon tempo syncro flash di 1/200sec. Meno normale, invece, la limitazione al solo spazio colore sRGB; non che lo spazio AdobeRGB sia essenziale - in effetti è una lacuna trascurabile - ma questo è esattamente il tipo di limitazione che più fa infuriare gli utenti, perché difficilmente comprensibile.
Infine, per chiudere la panoramica sugli aspetti tecnici salienti di questo modello, segnaliamo la funzione MF Peaking, che compare per la prima volta su una EOS facilitando l'uso della messa a fuoco manuale (soprattutto) nella ripresa dei filmati.