Canon EOS M3, mirrorless atto secondo
di Alberto De Bernardi
, pubblicato il 07 Agosto 2015
Canon aggiorna (sostanzialmente) la sua mirrorless. Ora è più efficace, veloce nella messa a fuoco ed economica, ma soffre ancora di un parco ottiche limitato.
- Pag. 1: Introduzione
- Pag. 2: Il corpo macchina
- Pag. 3: Dettagli tecnici e prestazioni
- Pag. 4: Impressioni d'uso
- Pag. 5: Qualità d'immagine
- Pag. 6: Risultati dei test
- Pag. 7: Conclusioni
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Commenti (55)
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Commento # 31
di: monster.fx
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:08
Originariamente inviato da: zetalife
Ciao è stato bello, ciao.
[COLOR="Red"][SIZE="4"]https://www.youtube.com/watch?v=sldHxJ42Hr8[/SIZE][/COLOR]
[COLOR="Red"][SIZE="4"]https://www.youtube.com/watch?v=sldHxJ42Hr8[/SIZE][/COLOR]
Oh my god che comparativa del piffero !!!
Anche io ho perso tempo...
Qualche valutazione sul video : Minuto 00:39(foto LG) e minuto 00:46(Reflex) nella prima dov'è un minimo di sfocato? Tutto a fuoco ... non c'è soggetto.
Idem minuto 1:17(LG) VS 1:20(Reflex) .
Ok i nuovi sensori presenti su smartphone sono qualitativamente buoni ... ma in ottime condizioni di luce. E la sera? E alzando gli ISO?
Le Evil sono un ottimo compromesso tra compatta e reflex , ma personalmente non penso proprio che professionisti (seri) passeranno mai a corpi così poco performanti. Poi si parla di ridurre gli ingombri ... ma che senso ha se poi con gli anelli adattatori colleghiamo le ottiche delle DLSR(Ef/Ef-s, DX o FX,...) . Se vedessi qualcuno con una evil e poi davanti montato un 24-70,70-200 o peggio ancora un 100-400 mi farei una risata .
Personalmente attualmente ho ancora una vecchia ma rodata EOS 450D che ha macinato almeno 40.000 scatti, non ho ottiche di rilievo , ma quando vedo alcuni scatti fatti in condizioni particolari ...
http://canoniani.it/fotoalbum/il-tuo-fotoalbum/animali/Struzzo-159190.html
http://canoniani.it/fotoalbum/il-tuo-fotoalbum/avifauna/Libertà-159041.html
http://canoniani.it/fotoalbum/il-tuo-fotoalbum/still-life/Fire-walk-with-me-49003.html
http://canoniani.it/fotoalbum/il-tuo-fotoalbum/still-life/Intrecci-46762.html
http://canoniani.it/fotoalbum/il-tuo-fotoalbum/natura-paesaggi/Rugiada-Autunnale-45861.html
... penso "reflex tutta la vita"!!!
Commento # 32
di: ]Rik`[
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:12
ma infatti mi fa ridere il professionista che usa una mirrorless per poi attaccarci un 70-200 2.8 IS che pesa come un bimbo
Commento # 33
di: DukeIT
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:21
Originariamente inviato da: roccia1234
Sulla mia semplice e vecchietta D90, ho due ghiere, se metto in M, ruotando una regolo il tempo, ruotando l'altra l'apertura. Per la sensibilità non faccio altro che tenere premuto il tasto "ISO" e ruotare una ghiera. Bon, fine. Tutto immediato e sotto le dita.
Sembra che per poter dire cosa ti tenga distante dalle reflex digitali, sia indispensabile averne una... è un processo mentale complesso: io non sono invogliato all'acquisto di un oggetto, ma per poter spiegare il perché, dovrei prima comprarlo...
Preso atto che gli unici titolati a parlare sono i titolari di una reflex indipendentemente da come la usano (chiarisco che non ce l'ho con te, ma con i due oracoli che ti hanno preceduto), mi rimane come unica alternativa citare qualche conoscitore di reflex che sappia spiegare con cognizione di fatto il differente approccio tra i "vecchi" ed i "nuovi" mezzi.
"[I]E’ necessario allenarsi per imparare a giocare con le coppie tempo/diaframma. Lavorare con le macchine meccaniche a impostazione tradizionale, quelle con la ghiera dei tempi sul corpo e la ghiera dei diaframmi sull’obiettivo, è il massimo per chi ama la semplicità perché con un’occhiata è possibile tenere sotto controllo la scala dei tempi e quella delle aperture per prendere decisioni rapide.
Le macchine moderne, quelle con i display che mostrano tanti numeri tutti assieme, sono più lente per questo modo di pensare la fotografia, perché è necessario premere dei bottoni, entrare nel giusto menù, cercare i numeri giusti che possono essere verso destra o verso sinistra e non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve."[/I]
http://www.thedarkroom.it/inthedark...ica-quotidiana/
Rimarco che non l'ho detto io, ma è esattamente quello che penso.
Del resto:
"La fotografia, tecnicamente parlando, si basa principalmente su due fattori: TEMPI e DIAFRAMMI, tutto il resto è semplicemente contorno"
http://www.emanuelevecchi.com/Natur...Fotografia.html
Ed infine, vista la crisi del settore, fortunatamente le cose sembrano destinate a cambiare:
[I]"La soluzione sembra quella di riproporre una fascia di apparecchi concettualmente analogici che a qualcuno farà pure fare la figura di essere un vero fotografo con tutte quelle rotelline zigrinate e misteriose da regolare. Evidente che da sola la riscoperta della manualità perduta non farà migliorare né peggiorare il risultato. Però, potrebbe cambiare il rapporto psicologico con la macchina nel senso di una maggiore consapevolezza di controllo attivo del mezzo. Parlo del controllo meccanico di una fotocamera nella cui stiva un eccellente motore digitale faccia il suo dovere, silenzioso e non invasivo. Un motore che abbia bisogno di poche e precise impostazioni base per lasciare al fotografo le scelte necessarie a fissare la sua visione o la sua creatività."[/I]
http://www.reflex.it/crisi-economic...ire-le-origini/
Ed in effetti sta spuntando qualche modello interessante.
Peccato che non ho ritrovato un vecchio articolo in cui veniva esplicitato esattamente quanto dicevo all'inizio, cioè che l'impostazione dei nuovi mezzi, spinge inesorabilmente ad affidarsi sempre più agli automatismi.
Invece aggiungerei (non ho voglia di trovare una citazione), un altro aspetto per me importante. Nell'obiettivo, oltre a mt e diaframma, "c'era una volta" l'indicazione del campo nitido di profondità. Una semplice scala analogica che, in base all'apertura del diaframma, permetteva di leggere con semplicità ed immediatezza tale dato.
Capisco che l'indicazione del campo nitido dipenda anche dalla focale e dunque ciò sia dipendente dalla dimensione del sensore, ma se non sull'obiettivo, avere almeno sul corpo macchina una bella scala numerica graduata con tale indicazione, non sarebbe costato poi molto implementarla. Ciò eviterebbe a molti di girare con le tabelle dei campi nitidi.
Quello che forse non è chiaro è che io capisco perfettamente che chi è nato e vissuto con il digitale non senta la mancanza di una diversa impostazione, pure che molti siano passati senza problemi da una tipologia all'altra, e anche che quanto si faceva prima si può fare anche adesso, ma forse sarebbe il caso che questo sforzo avvenisse anche dai sostenitori del digitale, nel capire che per alcuni legati al modo di fotografare analogico, la maggioranza degli orpelli delle macchine digitali non interessano minimamente e che potrebbero trovarsi a disagio nel non avere le funzioni base a portata di mano come avveniva qualche tempo fa.
Ora si può essere d'accordo o meno, ma non mi sembra simpatico dirmi che qui non dovrei nemmeno scrivere, o aggiungere idiozie sulle condizioni atmosferiche.
E con questo lascio il campo agli esperti possessori di reflex titolati a scrivere e vado a leggermi qualche recensione sulla X-t10
Commento # 34
di: monster.fx
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:22
Senza contare il divario del bilanciamento del peso ... una reflex importante come protrebbe essere una 7DMKII,5DMKIII,1DS ha un peso anche per controbilanciare ottiche pesanti come il 24-70 o 100-400 ...
Commento # 35
di: zyrquel
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:35
il caldo continua mietere vittime, parlar male della canon M va anche bene ma se mettete in mezzo tutte le ML davvero state esagerando
le nuove sony a7vattelapesca pesano circa 600g batteria compresa ...mettiamogli il BG che da solo dovrebbe pesare almeno 2-300g e arriviamo più o meno al peso di una canon 7D/5D...in ogni caso superiamo una misera 450D
le nuove sony a7vattelapesca pesano circa 600g batteria compresa ...mettiamogli il BG che da solo dovrebbe pesare almeno 2-300g e arriviamo più o meno al peso di una canon 7D/5D...in ogni caso superiamo una misera 450D
Commento # 36
di: the_joe
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:43
Originariamente inviato da: DukeIT
Sembra che per poter dire cosa ti tenga distante dalle reflex digitali, sia indispensabile averne una... è un processo mentale complesso: io non sono invogliato all'acquisto di un oggetto, ma per poter spiegare il perché, dovrei prima comprarlo...
Preso atto che gli unici titolati a parlare sono i titolari di una reflex indipendentemente da come la usano (chiarisco che non ce l'ho con te, ma con i due oracoli che ti hanno preceduto), mi rimane come unica alternativa citare qualche conoscitore di reflex che sappia spiegare con cognizione di fatto il differente approccio tra i "vecchi" ed i "nuovi" mezzi.
"[I]E’ necessario allenarsi per imparare a giocare con le coppie tempo/diaframma. Lavorare con le macchine meccaniche a impostazione tradizionale, quelle con la ghiera dei tempi sul corpo e la ghiera dei diaframmi sull’obiettivo, è il massimo per chi ama la semplicità perché con un’occhiata è possibile tenere sotto controllo la scala dei tempi e quella delle aperture per prendere decisioni rapide.
Le macchine moderne, quelle con i display che mostrano tanti numeri tutti assieme, sono più lente per questo modo di pensare la fotografia, perché è necessario premere dei bottoni, entrare nel giusto menù, cercare i numeri giusti che possono essere verso destra o verso sinistra e non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve."[/I]
http://www.thedarkroom.it/inthedark...ica-quotidiana/
Rimarco che non l'ho detto io, ma è esattamente quello che penso.
Del resto:
"La fotografia, tecnicamente parlando, si basa principalmente su due fattori: TEMPI e DIAFRAMMI, tutto il resto è semplicemente contorno"
http://www.emanuelevecchi.com/Natur...Fotografia.html
Ed infine, vista la crisi del settore, fortunatamente le cose sembrano destinate a cambiare:
[I]"La soluzione sembra quella di riproporre una fascia di apparecchi concettualmente analogici che a qualcuno farà pure fare la figura di essere un vero fotografo con tutte quelle rotelline zigrinate e misteriose da regolare. Evidente che da sola la riscoperta della manualità perduta non farà migliorare né peggiorare il risultato. Però, potrebbe cambiare il rapporto psicologico con la macchina nel senso di una maggiore consapevolezza di controllo attivo del mezzo. Parlo del controllo meccanico di una fotocamera nella cui stiva un eccellente motore digitale faccia il suo dovere, silenzioso e non invasivo. Un motore che abbia bisogno di poche e precise impostazioni base per lasciare al fotografo le scelte necessarie a fissare la sua visione o la sua creatività."[/I]
http://www.reflex.it/crisi-economic...ire-le-origini/
Ed in effetti sta spuntando qualche modello interessante.
Peccato che non ho ritrovato un vecchio articolo in cui veniva esplicitato esattamente quanto dicevo all'inizio, cioè che l'impostazione dei nuovi mezzi, spinge inesorabilmente ad affidarsi sempre più agli automatismi.
Invece aggiungerei (non ho voglia di trovare una citazione), un altro aspetto per me importante. Nell'obiettivo, oltre a mt e diaframma, "c'era una volta" l'indicazione del campo nitido di profondità. Una semplice scala analogica che, in base all'apertura del diaframma, permetteva di leggere con semplicità ed immediatezza tale dato.
Capisco che l'indicazione del campo nitido dipenda anche dalla focale e dunque ciò sia dipendente dalla dimensione del sensore, ma se non sull'obiettivo, avere almeno sul corpo macchina una bella scala numerica graduata con tale indicazione, non sarebbe costato poi molto implementarla. Ciò eviterebbe a molti di girare con le tabelle dei campi nitidi.
Quello che forse non è chiaro è che io capisco perfettamente che chi è nato e vissuto con il digitale non senta la mancanza di una diversa impostazione, pure che molti siano passati senza problemi da una tipologia all'altra, e anche che quanto si faceva prima si può fare anche adesso, ma forse sarebbe il caso che questo sforzo avvenisse anche dai sostenitori del digitale, nel capire che per alcuni legati al modo di fotografare analogico, la maggioranza degli orpelli delle macchine digitali non interessano minimamente e che potrebbero trovarsi a disagio nel non avere le funzioni base a portata di mano come avveniva qualche tempo fa.
Ora si può essere d'accordo o meno, ma non mi sembra simpatico dirmi che qui non dovrei nemmeno scrivere, o aggiungere idiozie sulle condizioni atmosferiche.
E con questo lascio il campo agli esperti possessori di reflex titolati a scrivere e vado a leggermi qualche recensione sulla X-t10
Preso atto che gli unici titolati a parlare sono i titolari di una reflex indipendentemente da come la usano (chiarisco che non ce l'ho con te, ma con i due oracoli che ti hanno preceduto), mi rimane come unica alternativa citare qualche conoscitore di reflex che sappia spiegare con cognizione di fatto il differente approccio tra i "vecchi" ed i "nuovi" mezzi.
"[I]E’ necessario allenarsi per imparare a giocare con le coppie tempo/diaframma. Lavorare con le macchine meccaniche a impostazione tradizionale, quelle con la ghiera dei tempi sul corpo e la ghiera dei diaframmi sull’obiettivo, è il massimo per chi ama la semplicità perché con un’occhiata è possibile tenere sotto controllo la scala dei tempi e quella delle aperture per prendere decisioni rapide.
Le macchine moderne, quelle con i display che mostrano tanti numeri tutti assieme, sono più lente per questo modo di pensare la fotografia, perché è necessario premere dei bottoni, entrare nel giusto menù, cercare i numeri giusti che possono essere verso destra o verso sinistra e non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve."[/I]
http://www.thedarkroom.it/inthedark...ica-quotidiana/
Rimarco che non l'ho detto io, ma è esattamente quello che penso.
Del resto:
"La fotografia, tecnicamente parlando, si basa principalmente su due fattori: TEMPI e DIAFRAMMI, tutto il resto è semplicemente contorno"
http://www.emanuelevecchi.com/Natur...Fotografia.html
Ed infine, vista la crisi del settore, fortunatamente le cose sembrano destinate a cambiare:
[I]"La soluzione sembra quella di riproporre una fascia di apparecchi concettualmente analogici che a qualcuno farà pure fare la figura di essere un vero fotografo con tutte quelle rotelline zigrinate e misteriose da regolare. Evidente che da sola la riscoperta della manualità perduta non farà migliorare né peggiorare il risultato. Però, potrebbe cambiare il rapporto psicologico con la macchina nel senso di una maggiore consapevolezza di controllo attivo del mezzo. Parlo del controllo meccanico di una fotocamera nella cui stiva un eccellente motore digitale faccia il suo dovere, silenzioso e non invasivo. Un motore che abbia bisogno di poche e precise impostazioni base per lasciare al fotografo le scelte necessarie a fissare la sua visione o la sua creatività."[/I]
http://www.reflex.it/crisi-economic...ire-le-origini/
Ed in effetti sta spuntando qualche modello interessante.
Peccato che non ho ritrovato un vecchio articolo in cui veniva esplicitato esattamente quanto dicevo all'inizio, cioè che l'impostazione dei nuovi mezzi, spinge inesorabilmente ad affidarsi sempre più agli automatismi.
Invece aggiungerei (non ho voglia di trovare una citazione), un altro aspetto per me importante. Nell'obiettivo, oltre a mt e diaframma, "c'era una volta" l'indicazione del campo nitido di profondità. Una semplice scala analogica che, in base all'apertura del diaframma, permetteva di leggere con semplicità ed immediatezza tale dato.
Capisco che l'indicazione del campo nitido dipenda anche dalla focale e dunque ciò sia dipendente dalla dimensione del sensore, ma se non sull'obiettivo, avere almeno sul corpo macchina una bella scala numerica graduata con tale indicazione, non sarebbe costato poi molto implementarla. Ciò eviterebbe a molti di girare con le tabelle dei campi nitidi.
Quello che forse non è chiaro è che io capisco perfettamente che chi è nato e vissuto con il digitale non senta la mancanza di una diversa impostazione, pure che molti siano passati senza problemi da una tipologia all'altra, e anche che quanto si faceva prima si può fare anche adesso, ma forse sarebbe il caso che questo sforzo avvenisse anche dai sostenitori del digitale, nel capire che per alcuni legati al modo di fotografare analogico, la maggioranza degli orpelli delle macchine digitali non interessano minimamente e che potrebbero trovarsi a disagio nel non avere le funzioni base a portata di mano come avveniva qualche tempo fa.
Ora si può essere d'accordo o meno, ma non mi sembra simpatico dirmi che qui non dovrei nemmeno scrivere, o aggiungere idiozie sulle condizioni atmosferiche.
E con questo lascio il campo agli esperti possessori di reflex titolati a scrivere e vado a leggermi qualche recensione sulla X-t10
Beh puoi continuare quanto vuoi a citare quello che dicono gli altri che rispecchiano quanto pensi, ma prima di lanciarti in affermazioni categoriche perlomeno prova quello di cui stai parlando altrimenti secondo me non puoi parlare con cognizione di causa. Ora non so da quanto tempo tu non aggiorni il tuo corredo fotografico, ma parlando di Canon la ghiera dei diaframmi è andata persa con l'arrivo dell'autofocus quindi più di 30 anni fa, in Nikon con le ottiche serie g e gli altri di conseguenza un po' in ordine sparso, ma non è sparita si è solo andata a posizionare sul corpo macchina. Per avere sott'occhio i dati che vuoi non c'è da entrare in nessun menu, sono sul display superiore come da 30 anni a questa parte e sono pure visibili nel mirino...... Ma ripeto se non provi sinceramente non puoi sapere di cosa parli.
Commento # 37
di: AceGranger
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:43
Originariamente inviato da: monster.fx
Le Evil sono un ottimo compromesso tra compatta e reflex ,ma personalmente non penso proprio che professionisti (seri) passeranno mai a corpi così poco performanti.
le A7 sono tutto fuorche macchine non professionali, e reggono tranquillamente il confronto con le Reflex TOP piu blasonate, come d'altra parte anche quelle della fasce infeiriori:
( Amazon )
A6000 - 650 euro con kit 18-55
Canon 750D - 735 euro Kit 18-55
http://www.dpreview.com/reviews/sony-alpha-a6000/12
a A6000 costa meno e e restituisce foto migliori della 750D.
Originariamente inviato da: monster.fx
ma che senso ha se poi con gli anelli adattatori colleghiamo le ottiche delle DLSR(Ef/Ef-s, DX o FX,...) . Se vedessi qualcuno con una evil e poi davanti montato un 24-70,70-200 o peggio ancora un 100-400 mi farei una risata .
Quindi una persona normale dovrebbe comprarsi 2 macchine fotografiche, di cui una ingombrante Reflex solo per usarla con un teleobiettivo ?
mi fanno piu ridere il 70% delle acquirenti delle reflex che le prendono perchè c'è scritto Canon eo Nikon e perchè sono grosse e fa figo, quando poi non vedranno mai un obiettivo diverso dal 18-55 in bundle e dalla modalita Auto
Commento # 38
di: roccia1234
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:51
Originariamente inviato da: DukeIT
Sembra che per poter dire cosa ti tenga distante dalle reflex digitali, sia indispensabile averne una... è un processo mentale complesso: io non sono invogliato all'acquisto di un oggetto, ma per poter spiegare il perché, dovrei prima comprarlo...
Preso atto che gli unici titolati a parlare sono i titolari di una reflex indipendentemente da come la usano (chiarisco che non ce l'ho con te, ma con i due oracoli che ti hanno preceduto), mi rimane come unica alternativa citare qualche conoscitore di reflex che sappia spiegare con cognizione di fatto il differente approccio tra i "vecchi" ed i "nuovi" mezzi.
"[I]E’ necessario allenarsi per imparare a giocare con le coppie tempo/diaframma. Lavorare con le macchine meccaniche a impostazione tradizionale, quelle con la ghiera dei tempi sul corpo e la ghiera dei diaframmi sull’obiettivo, è il massimo per chi ama la semplicità perché con un’occhiata è possibile tenere sotto controllo la scala dei tempi e quella delle aperture per prendere decisioni rapide.
Le macchine moderne, quelle con i display che mostrano tanti numeri tutti assieme, sono più lente per questo modo di pensare la fotografia, perché è necessario premere dei bottoni, entrare nel giusto menù, cercare i numeri giusti che possono essere verso destra o verso sinistra e non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve."[/I]
http://www.thedarkroom.it/inthedark...ica-quotidiana/
Rimarco che non l'ho detto io, ma è esattamente quello che penso.
Del resto:
"La fotografia, tecnicamente parlando, si basa principalmente su due fattori: TEMPI e DIAFRAMMI, tutto il resto è semplicemente contorno"
http://www.emanuelevecchi.com/Natur...Fotografia.html
Preso atto che gli unici titolati a parlare sono i titolari di una reflex indipendentemente da come la usano (chiarisco che non ce l'ho con te, ma con i due oracoli che ti hanno preceduto), mi rimane come unica alternativa citare qualche conoscitore di reflex che sappia spiegare con cognizione di fatto il differente approccio tra i "vecchi" ed i "nuovi" mezzi.
"[I]E’ necessario allenarsi per imparare a giocare con le coppie tempo/diaframma. Lavorare con le macchine meccaniche a impostazione tradizionale, quelle con la ghiera dei tempi sul corpo e la ghiera dei diaframmi sull’obiettivo, è il massimo per chi ama la semplicità perché con un’occhiata è possibile tenere sotto controllo la scala dei tempi e quella delle aperture per prendere decisioni rapide.
Le macchine moderne, quelle con i display che mostrano tanti numeri tutti assieme, sono più lente per questo modo di pensare la fotografia, perché è necessario premere dei bottoni, entrare nel giusto menù, cercare i numeri giusti che possono essere verso destra o verso sinistra e non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve."[/I]
http://www.thedarkroom.it/inthedark...ica-quotidiana/
Rimarco che non l'ho detto io, ma è esattamente quello che penso.
Del resto:
"La fotografia, tecnicamente parlando, si basa principalmente su due fattori: TEMPI e DIAFRAMMI, tutto il resto è semplicemente contorno"
http://www.emanuelevecchi.com/Natur...Fotografia.html
Ma, come ti ho appena fatto notare, non è del tutto vero quello.
Se hai due ghiere, sei aposto anche con la DSLR. Certo, non hai una ghiera dedicata, questo è vero, però le due ghiere ""generiche"" la sostituiscono egregiamente, e senza passare da nessun menù. Ruoti e basta.
Il verso di rotazione semplicemente lo impari (e se non ti va bene quello di default lo puoi anche invertire) e poi vai a istinto, è una cosa rapidissima, come con le vecchie meccaniche.
Ed infine, vista la crisi del settore, fortunatamente le cose sembrano destinate a cambiare:
[I]"La soluzione sembra quella di riproporre una fascia di apparecchi concettualmente analogici che a qualcuno farà pure fare la figura di essere un vero fotografo con tutte quelle rotelline zigrinate e misteriose da regolare. Evidente che da sola la riscoperta della manualità perduta non farà migliorare né peggiorare il risultato. Però, potrebbe cambiare il rapporto psicologico con la macchina nel senso di una maggiore consapevolezza di controllo attivo del mezzo. Parlo del controllo meccanico di una fotocamera nella cui stiva un eccellente motore digitale faccia il suo dovere, silenzioso e non invasivo. Un motore che abbia bisogno di poche e precise impostazioni base per lasciare al fotografo le scelte necessarie a fissare la sua visione o la sua creatività."[/I]
http://www.reflex.it/crisi-economic...ire-le-origini/
Ed in effetti sta spuntando qualche modello interessante.
[I]"La soluzione sembra quella di riproporre una fascia di apparecchi concettualmente analogici che a qualcuno farà pure fare la figura di essere un vero fotografo con tutte quelle rotelline zigrinate e misteriose da regolare. Evidente che da sola la riscoperta della manualità perduta non farà migliorare né peggiorare il risultato. Però, potrebbe cambiare il rapporto psicologico con la macchina nel senso di una maggiore consapevolezza di controllo attivo del mezzo. Parlo del controllo meccanico di una fotocamera nella cui stiva un eccellente motore digitale faccia il suo dovere, silenzioso e non invasivo. Un motore che abbia bisogno di poche e precise impostazioni base per lasciare al fotografo le scelte necessarie a fissare la sua visione o la sua creatività."[/I]
http://www.reflex.it/crisi-economic...ire-le-origini/
Ed in effetti sta spuntando qualche modello interessante.
Si qualcosa sta uscendo, semplicemente per riempire le poche nicchie di mercato rimaste libere.
Peccato che non ho ritrovato un vecchio articolo in cui veniva esplicitato esattamente quanto dicevo all'inizio, cioè che l'impostazione dei nuovi mezzi, spinge inesorabilmente ad affidarsi sempre più agli automatismi.
Ma non è vero, anzi, io ho fatto un percorso esattamente inverso, da una digitale (D90 di cui sopra) a macchine a pellicola completamente meccaniche ed esposimetro esterno.
Invece aggiungerei (non ho voglia di trovare una citazione), un altro aspetto per me importante. Nell'obiettivo, oltre a mt e diaframma, "c'era una volta" l'indicazione del campo nitido di profondità. Una semplice scala analogica che, in base all'apertura del diaframma, permetteva di leggere con semplicità ed immediatezza tale dato.
Capisco che l'indicazione del campo nitido dipenda anche dalla focale e dunque ciò sia dipendente dalla dimensione del sensore, ma se non sull'obiettivo, avere almeno sul corpo macchina una bella scala numerica graduata con tale indicazione, non sarebbe costato poi molto implementarla. Ciò eviterebbe a molti di girare con le tabelle dei campi nitidi.
Capisco che l'indicazione del campo nitido dipenda anche dalla focale e dunque ciò sia dipendente dalla dimensione del sensore, ma se non sull'obiettivo, avere almeno sul corpo macchina una bella scala numerica graduata con tale indicazione, non sarebbe costato poi molto implementarla. Ciò eviterebbe a molti di girare con le tabelle dei campi nitidi.
Su questo ti do perfettamente ragione. Ora per calcolare la pdc (o anche averne un'idea approssimativa) bisogna usare una calcolatrice tipo dofmaster e affidarsi a quello, oppure fare prove.
Con le lenti vecchie, invece avevi una fantastica scala della pdc e potevi impostare l'iperfocale o conoscere la pdc necessaria allo scatto in un'istante. Grave mancanza per le lenti odierne.
Quello che forse non è chiaro è che io capisco perfettamente che chi è nato e vissuto con il digitale non senta la mancanza di una diversa impostazione, pure che molti siano passati senza problemi da una tipologia all'altra, e anche che quanto si faceva prima si può fare anche adesso, ma forse sarebbe il caso che questo sforzo avvenisse anche dai sostenitori del digitale, nel capire che per alcuni legati al modo di fotografare analogico, la maggioranza degli orpelli delle macchine digitali non interessano minimamente e che potrebbero trovarsi a disagio nel non avere le funzioni base a portata di mano come avveniva qualche tempo fa.
Ma in realtà le funzioni base le puoi tranquillamente avere a portata di mano.
E tutto il resto, se non ti interessa, lo puoi escludere/ignorare senza problemi..
Originariamente inviato da: zyrquel
il caldo continua mietere vittime, parlar male della canon M va anche bene ma se mettete in mezzo tutte le ML davvero state esagerando
le nuove sony a7vattelapesca pesano circa 600g batteria compresa ...mettiamogli il BG che da solo dovrebbe pesare almeno 2-300g e arriviamo più o meno al peso di una canon 7D/5D...in ogni caso superiamo una misera 450D
le nuove sony a7vattelapesca pesano circa 600g batteria compresa ...mettiamogli il BG che da solo dovrebbe pesare almeno 2-300g e arriviamo più o meno al peso di una canon 7D/5D...in ogni caso superiamo una misera 450D
Ma in realtà la EOS M, specie M3, di per sè, è una macchina che ha potenziali nè inferiori né superiori a qualunque altra ML aps-c. Il problema è che il corredo di accessori/ottiche rasenta lo zero, rendendo di fatto inutile l'intero sistema.
Commento # 39
di: zyrquel
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:53
Originariamente inviato da: DukeIT
"[I]Lavorare con le macchine meccaniche a impostazione tradizionale, quelle con la ghiera dei tempi sul corpo e la ghiera dei diaframmi sull’obiettivo, è il massimo per chi ama la semplicità perché con un’occhiata è possibile tenere sotto controllo la scala dei tempi e quella delle aperture per prendere decisioni rapide.
Le macchine moderne, quelle con i display che mostrano tanti numeri tutti assieme, sono più lente per questo modo di pensare la fotografia, perché è necessario premere dei bottoni, entrare nel giusto menù, cercare i numeri giusti che possono essere verso destra o verso sinistra e non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve."[/I]
http://www.thedarkroom.it/inthedark...ica-quotidiana/
Rimarco che non l'ho detto io, ma è esattamente quello che penso.
Le macchine moderne, quelle con i display che mostrano tanti numeri tutti assieme, sono più lente per questo modo di pensare la fotografia, perché è necessario premere dei bottoni, entrare nel giusto menù, cercare i numeri giusti che possono essere verso destra o verso sinistra e non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve."[/I]
http://www.thedarkroom.it/inthedark...ica-quotidiana/
Rimarco che non l'ho detto io, ma è esattamente quello che penso.
è uno scherzo vero??
nelle vecchie macchine meccaniche ( che ho usato ) dovevi appunto togliere gli occhi dal mirino abbassare la camera e controllare le ghiere per sapere le impostazioni di lavoro e poi si doveva andare a "memoria" contando gli scatti
...nelle recenti macchine autofocus a pellicola e poi ovviamente anche nelle digitali nel mirino hai sempre disponibili i dati di tempo e diaframma...cosa può esserci di più pratico, veloce e facile da capire??
stessa cosa per idati sul display esterno, ci sono molte più informazioni ma quelle essenziali sono chiarissime
[CENTER]
Link ad immagine (click per visualizzarla) [/CENTER]
non si sa mai da che parte muovere il cursore quando serve...ricordami di non farmi dare un passaggio in macchina da te
Commento # 40
di: monster.fx
pubblicato il 09 Agosto 2015, 16:59
Originariamente inviato da: AceGranger
le A7 sono tutto fuorche macchine non profesionali, e reggono tranquillamente il confronto con le Reflex classiche.
Non lo metto in dubbio ... ma parliamo di confronti fatti tra reflex entry level ... vorrei un confronto con 1DS, o 5DMIII giusto per rimanere in casa Canon.
Originariamente inviato da: AceGranger
Quindi una persona normale dovrebbe comprarsi 2 macchine fotografiche, di cui una ingombrante Reflex solo per usarla con un teleobiettivo ?
mi fanno piu ridere il 70% delle acquirenti delle reflex che le prendono perchè c'è scritto Canon eo Nikon e perchè sono grosse e fa figo, quando poi non vedranno mai un obiettivo diverso dal 18-55 in bundle
mi fanno piu ridere il 70% delle acquirenti delle reflex che le prendono perchè c'è scritto Canon eo Nikon e perchè sono grosse e fa figo, quando poi non vedranno mai un obiettivo diverso dal 18-55 in bundle
Una persona "normale" che spende 900€ non spenderebbe mai per poi prendersi un secondo corpo ... come(così come hai scritto tu) non spenderebbe mai per un ottica diversa dal 18-55 .
Io parlo del professionista o semi-pro . Sappiamo(per definizione) che sensori di maggiori dimensioni(non solo per densità di pixel) sfornano immagini di qualità migliore e con rumore inferiore. Certo la tecnologia va avanti e se ora i sensori 4/3 sono alla stregua di APS-C ... figuriamoci cosa sfornerà domani.
IMHO penso che le reflex difficilmente moriranno come i dorsi(o volete dirmi che una Evil arriva ad una Hassemblad) ...