Iniziamo dal modello Zeiss Milvus 1.4/50, un fisso ad elevata luminosità (F1.4, 50mm di focale) che adotta ora uno schema Distagon (sulla serie Classic era Planar). Zeiss dichiara il massimo della qualità anche a tutta apertura. Zeiss ha scelto deliberatamente uno schema senza lenti asferiche, per garantire la massima qualità e morbidezza del bokeh. Di seguito l'obiettivo nelle due versioni, la scheda tecnica e lo schema ottico.
Lo schema ottico è costituito da 10 lenti in 8 gruppi, con una distanza di fuoco minima di 45cm e 34cm per quanto riguarda quella operativa (ovvero dalla lente frontale dell'obiettivo). I diametri dei filtri utilizzabili è di 67mm, mentre da segnalare è anche il peso, 875grammi per la versione Nikon e 922 grammi per quella Canon, influenzati dalla costruzione interamente metallica di grande solidità.
Passando al Milvus 1.4/85 troviamo anche in questo caso uno schema ottico completamente ridisegnato rispetto al Classic di pari apertura e focale, pur mantenendosi Planar. Le differenze stanno proprio nella ricerca di una definizione ancora maggiore, tenendo assolutamente fermi gli standard qualitativi. Di seguito l'obiettivo nelle due versioni, la scheda tecnica e lo schema ottico.
Rispetto alla versione Classic lo schema passa da 6 lenti in 5 a gruppi a 11 lenti in 9 gruppi e a raddoppiare o quasi sono anche le dimensioni in lunghezza e il peso, che ora ferma la bilancia a 1210 grammi per Nikon e 1280 grammi per Canon. La distanza minima di messa a fuoco è di 80cm (65cm quella operativa), mentre il diametro dei filtri utilizzabili è di 77mm.
I prezzi indicativi in Euro li trovate a pagina 2, in tabella. Si tratta di obiettivi professionali, quindi il vedere cifre over 1000 è del tutto normale. La mossa di Zeiss però appare molto credibile e persino vantaggiosa dal punto di vita economico se si pensa agli obiettivi cinematografici specifici, ben più cari. Con la serie Milvus, in abbinamento a una fotocamera reflex di qualità, si può puntare davvero in alto a livello di qualità video senza rivolgersi ad equipaggiamenti più costosi, il tutto con obiettivi pronti a gestire le elevate risoluzioni, "a prova di futuro".