Come per tutte le bridge, il corpo macchina è dominato dall'ampia ottica fissa. Si tratta di uno Zeiss Vario-Sonnar equivalente a 24-200mm che, oltre che per l'apertura f/2.8 costante, si fa notare per una ghiera fisica dei diaframmi f/2.8 - f/16; questa ghiera dona alla fotocamera un'operatività immediata quando si lavora in Priorità di diaframma o in Manuale, ma risulta poco utile in altri programmi (dove non ha effetto) - l'esperienza d'uso risulta quindi un po' incoerente.
La parte superiore ospita sulla destra il pulsante di scatto con leve di accensione e zoom, quest'ultima eventualmente duplicata anche da una ghiera sul barilotto obiettivo che, a seconda delle preferenze e delle impostazioni, può fungere da ghiera di zoom o di messa a fuoco. Immediatamente disponibile la compensazione esposimetrica tramite ghiera dedicata, e non manca nemmeno un display LCD secondario a riassumere le impostazioni di scatto selezionate.
Completano la parte superiore un pulsante personalizzabile (che è utile assegnare alla scelta ISO), il piccolo flash pop-up con slitta a contatto caldo e microfono stereo, e la ghiera di comando la cui novità principale è la posizione HFR, cioè Hi Frame Rate, che consente di accedere immediatamente alla registrazione video super slow motion.
Il dorso è razionale e, come di consueto, ben studiato. L'unico appunto che si può muovere è una ghiera di comando piuttosto piccola e incassata, quindi un po' sfuggente. Il display è un tre pollici da 1.23 milioni di punti, invariato rispetto al modello precedente. È inclinabile ma non completamente articolato, e non è touch screen. Cambiato, invece, il mirino elettronico, che ora è un OLED XGA da 0.39 pollici e 2.35 milioni di punti di risoluzione, circa il doppio rispetto al modello originale.
L'ingrandimento, 0,70x rapportato al formato 35mm, è analogo a quello di una buona reflex full-frame, il che ovviamente non è poco. Risulta quindi ampio e confortevole, oltre che reattivo durante l'uso. L'unica vero limite di questo mirino, rispetto a un mirino ottico, è il tempo di commutazione elevato quando si porta la fotocamera all'occhio: quel fastidioso secondo di "buio" che impedisce al fotografo di iniziare a valutare l'inquadratura.
Da segnalare la presenza di un'uscita cuffie, non comune per una compatta ma adeguata alle notevoli doti video di questo prodotto che, se non si possono considerare rigorosamente professionali, sono certamente in grado di soddisfare le necessità di qualsiasi amatore.
L'impugnatura è buona, confortevole ed efficace. L'autonomia, compresa tra 360 e 400 scatti a seconda che si utilizzi il mirino elettronico (che consuma di più) o il display posteriore, è nella media per prodotti di questo tipo. Purtroppo, Sony rimane fedele alla soluzione della ricarica interna alla fotocamera, che impedisce di caricare una seconda batteria quando la fotocamera è in uso. Integrato modulo Wi-Fi con NFC.