Il Tamron SP 150-600mm f/5-6.3 Di VC USD è un obiettivo di cui è facile tessere le lodi. Non è perfetto: lo scorrimento dello zoom è qualcosa che, sul campo, risulta fastidioso; la nitidezza ai bordi non è eccelsa, specie su un corpo macchina Full Frame; ci sarebbe poi piaciuto un più robusto paraluce in metallo.
Nel complesso, però, i suoi pregi superano abbondantemente i difetti. Si tratta infatti di un obiettivo molto nitido al centro del fotogramma a qualsiasi focale, che restituisce buoni risultati fino a 600mm anche alla massima apertura, caratterizzato da aberrazioni cromatiche modeste o insignificanti, da distorsioni moderate e quasi costanti al variare della focale, e da una vignettatura che è sì visibile alla massima apertura, ma che si riduce rapidamente diaframmando di uno stop, e che in ogni caso risulta inferiore a quella dei diretti concorrenti.
Aggiungendo il fatto che lo stabilizzatore è molto efficace e che la velocità del motore AF è superiore a quella dei rivali, il risultato è un obiettivo con cui è facile ottenere splendide immagini.
I due concorrenti da prendere in considerazione sono i Sigma di pari focale, linea C ed S. Il C è un obiettivo davvero molto simile, per caratteristiche e prezzo. Posto che le differenze tra i due sono in effetti sfumature, la nostra preferenza va al Tamron in virtù soprattutto dello stabilizzatore leggermente più efficace e della maggior velocità del sistema autofocus, che sul campo possono fare la differenza.
Chi vuole qualcosa in più dal punto di vista ottico, pur senza arrivare ai supertele professionali, può optare per il tropicalizzato Sigma S, che è ancora più nitido e presenta minori distorsioni. In questo caso, però, prezzo e peso salgono del 50% circa, e a livello funzionale non si ottengono vantaggi rispetto al Tamron, dato che messa a fuoco e stabilizzatore sono entrambi meno performanti.