FONTE: Wikipedia
Circa 60 anni più tardi, nel 1893, Taylor inventa il cosiddetto "tripletto di Cooke" perfezionando il doppietto acromatico: uno elemento negativo ad alta dispersione (vetro di Flint) al centro, e un elemento positivo a bassa dispersione (vetro di Crown) su ciascun lato. Questo semplice schema consente di avere una superficie di messa a fuoco piana (somma di Petzval pari a zero); inoltre, distorsioni e aberrazioni extra-assiali sono corrette tanto efficacemente che il tripletto di Cooke, oltre ad aver ispirato molti altri importanti schemi ottici tra cui gli Zeiss Sonnar e Tessar, è utilizzato tutt'oggi.
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Quasi contemporaneamente, nel 1896, Rudolf progetta per Carl Zeiss lo schema ottico Planar: 6 lenti in 4 gruppi disposti simmetricamente. Gli elementi positivi e negativi hanno identico indice di rifrazione, ma diversa dispersione; questi ultimi, sottili e molto vicini agli elementi positivi, riducono l'aberrazione sferica.
Si tratta di uno schema molto efficace nel ridurre curvatura di campo e astigmatismo (da qui il nome Planar). Purtroppo, le molte interfacce vetro-aria di questo schema, decisamente complicato per fine '800, riducono il contrasto complessivo a causa dei riflessi.
Questo schema non ebbe molto successo fino a che la stessa Zeiss non introdusse, grazie all'invenzione di Smakula, il trattamento antiriflesso T Coating. Curioso che il T Coating fu inventato nel 1935, ma rimase per anni segreto militare della Germania nazista; solo nel dopoguerra venne diffusamente utilizzato. Da allora, lo schema Planar è stato la base di quasi ogni obiettivo ad elevata luminosità.
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Prima del trattamento antiriflesso, dunque, il Planar non era molto interessante. Ancora Rudolf, nel 1902, risolve il problema perfezionando il tripletto di Cooke: sostituisce l'elemento posteriore con un doppietto acromatico, creando uno schema di 4 lenti in 3 gruppi semplice ed economico ma ottimamente corretto, molto nitido e caratterizzato da elevato contrasto. Si tratta dello schema Tessar (dal greco téssera, quattro), che tiene banco per i successivi 50 anni.
Nel 1924, Bertele introduce per Zeiss un'altra pietra miliare: lo schema Sonnar, altro discendente del tripletto di Cooke. La formulazione originale prevede 6 elementi in 3 gruppi, e da origine a un 50mm f/2, che è di gran lunga l'obiettivo più luminoso della sua epoca (il nome Sonnar deriva dal tedesco sonne, sole). La successiva evoluzione del 1931, che prevede 7 elementi in 3 gruppi arriva a un'apertura massima f/1.5. Elevata nitidezza a diaframmi medi, elevata luminosità e costi contenuti sono i maggiori pregi di questo schema.
Prima di parlare infine del Distagon, schema utilizzato in 3 dei 6 Milvus, bisogna fare una premessa. Uno schema simmetrico richiede che tra il centro dell'obiettivo e il piano focale ci sia una distanza pari alla lunghezza focale dell'obiettivo stesso - questo porta a evidenti limiti sia al crescere sia al diminuire della focale.
Per questo vennero inventati gli schemi "teleobiettivo", che in origine identificava uno schema ottico con ridotta distanza focale posteriore, e "teleobiettivo invertito", che al contrario la incrementa.
Proprio il teleobiettivo invertito è la chiave per poter montare un obiettivo grandangolare su una reflex 35mm, che a causa degli ingombri imposti dallo specchio risulta incompatibile con corte focali a schema simmetrico. Indispensabile, quindi, e caratterizzato da una ridotta vignettatura, ma molto complesso, questo schema ottico richiede grande precisione e un efficace trattamento antiriflesso dato l'elevato numero di lenti.