L'elemento che più caratterizza la PowerShot G5X rispetto alle sorelle è il mirino, pertanto ci sembra doveroso partire da questo elemento - si tratta di un OLED da 2,36 milioni di punti (1024x768 pixel) con diagonale di 0,39". Non è ampio e confortevole quanto quello di una reflex, ma il generoso eye-point di 22mm lo rende ben sfruttabile sul campo.
Altro elemento che caratterizza fortemente questo modello è l'enorme quantità di ghiere e controlli. Si parte a spron battuto già dalla sezione frontale, con ben due ghiere; la prima, concentrica all'obiettivo, che trova la sua naturale applicazione nella regolazione dello zoom o dei diaframmi; la seconda nei pressi dell'impugnatura, facilmente raggiungibile con l'indice.
Nella parte superiore del corpo si trovano la consueta ghiera dei programmi, una ghiera concentrica al pulsante di scatto dedicata allo zoom e la ghiera di compensazione esposimetrica da +/- 3 EV. I programmi di scatto sono i classici PASM, una posizione Custom, un programma Auto e uno Auto/Ibrido (quest'ultimo registra 2-4 secondi di video prima di ogni scatto e lo assembla in un video-diario), un programma Scatto creativo (che crea più varianti di uno stesso scatto con elaborazioni differenti), una modalità Scene e infine una modalità filmato.
Il dorso è dominato dal display da 3 pollici (1.040.000 punti, 720x480 pixel), touch-screen e, a differenza della G7 X, completamente articolato. Rimane poco spazio, sulla destra, per i comandi fisici, comunque presenti in buon numero: troviamo il classico PAD con pulsante centrale e ghiera concentrica (e siamo arrivati a quota 3 ghiere) attorno al quale sono stati disposti 4 pulsanti per accesso al menu, play, selezione punto AF e blocco esposimetrico.
Poco più sopra, entro il supporto sagomato in materiale antiscivolo che funge da appoggio per il pollice, troviamo il pulsante di registrazione video.
La differenza rispetto alla G7 X in quest'area è notevole: la G7 X, infatti, non ha spazio per un pulsante video separato, e utilizza un pulsante per la funzione "ring function" (selezione funzione della ghiera frontale). Non che questa soluzione fosse criticabile, beninteso - anzi l'abbiamo trovata molto efficace. Facendo i conti, però, alla G7 X mancavano i pulsanti di blocco esposimetrico e selezione punto AF, ovviamente piuttosto importanti in fase di scatto.
Sul lato destro, uno sportellino in gomma protegge le connessioni HDMI (tipo D), una porta USB che funge anche da carica-batteria (viene comunque fornito anche un tradizionale carica-batteria esterno) e un jack per il controllo di scatto remoto. L'I/O della G5 X è poi completato dal modulo Wi-Fi con supporto NFC.
L'alimentazione è affidata alla batteria NB-13L, ma l'autonomia è limitata: solo 210 o 215 scatti, a seconda che si utilizzi lo schermo posteriore o il mirino; è disponibile una modalità Eco che porta gli scatti a 320, ma questa modalità è davvero estrema nello spegnere lo schermo un istante dopo che si è lasciato i pulsanti, e risulta per questo molto fastidiosa.