Lo standard 4K nel mercato mainstream sta andando sostanzialmente a due velocità: se da una parte i prodotti in grado di registrare in questo formato si stanno diffondendo a tutti i livelli, per quanto riguarda i prodotti con i quali fruire questi contenuti la diffusione –che pure sta avvenendo – è sicuramente più lenta. Nikon ha deciso di implementare questa possibilità sulla D500, riguardo all’opportunità o meno di utilizzarla si tratta di scelte personali, sicuramente il 4K rappresenta un plus.
Come ogni fotocamera moderna anche D500 può vantare delle buone capacità di ripresa video. La grande novità sta principalmente nella possibilità di registrare video in 4K Ultra HD 3840x2160 a 30/25/24p e nel più classico Full HD fino a 60p. Nikon ha inoltre adottato la scelta di dotare la macchina di un sistema di stabilizzazione elettronico dell’immagine (naturalmente disattivabile). Messo alla prova è risultato utile ad attenuare piccole oscillazioni durante le riprese a mano libera fatte con una certa accortezza, messo alla frusta riprendendo a mano libera senza fare troppo caso alla stabilità ha dimostrato tutti i limiti che un sistema di questo genere porta intrinsecamente con sé. È un sistema che può essere utile in diverse situazioni ma videomaker e chiunque sia interessato ad una stabilizzazione più sicura e professionale dovrà continuare ad avvalersi di rig e prodotti simili.
I filmati registrati sono ricchi di dettagli e con l’aiuto del D-Lighting è possibile preservare diverse informazioni sia nelle alte luci che nelle ombre mentre una mano per ottenere direttamente on camera il look gradito è data come sempre dai picture style di Nikon.
Il display basculante nelle riprese video si dimostra molto utile; dover registrare per diversi minuti tenendo la macchina in alto o in basso riuscendo a tenere sotto controllo l’inquadratura è una comodità che in ambito video si fa apprezzare più che in campo fotografico. Il monitor touchscreen consente di mettere a fuoco in un punto dell’immagine toccando quel punto sul display; anche in questo caso se durante il live view in modalità fotografia è una funzione che non cambia la vita, poter regolare il fuoco in una maniera così intuitiva durante le riprese video è una comodità non da poco. Se si vuole utilizzare questo sistema per effettuare dei cambi di fuoco durante la ripresa bisognerà però sottostare a delle limitazioni. Il cambio di fuoco è infatti rapido (ovviamente anche in questo senso la prestazione è dipendente anche dell’ottica che si sta usando) ma non troppo naturale; altre case hanno adottato sistemi più sofisticati (si pensi ad esempio alla possibilità di regolare la velocità del cambio di fuoco su Canon EOS 1DX Mark II).
È una funzione che può essere utile in moltissime situazioni dove lo stile e la tecnica di ripresa non sono il primo obiettivo, si pensi ad esempio al videoreportage o interviste; anche in questo caso videomaker con aspirazioni più cinematografiche preferiranno avvalersi di accessori come un follow focus per rendere il risultato più piacevole.