I risultati di seguito indicati si riferiscono al profilo AdobeRGB, salvo quando diversamente indicato.
Luminosità e contrasto
La luminosità massima, seppure non pari a quanto dichiarato, è molto elevata: oltre 220 cd/m2 dopo calibrazione (che tende sempre a ridurre un poco il valore). Migliori risultati colorimetrici si ottengono però portando la luminosità al 90%, valore che corrisponde a circa 200 cd/m2 (205,5 cd/m2, per la precisione) - un dato ancora elevatissimo. Con questa impostazione, il punto di nero di 0,2 cd/mq porta a un contrasto statico superiore a 1000:1, quindi davvero eccellente.
L'80% di luminosità massima si traduce in circa 160 cd/mq (159,4, per la precisione), che è un buon valore "di lavoro" per la maggior parte degli ambienti. Le performance colorimetriche non peggiorano, e il contrasto si mantiene molto elevato, nell'intorno di 800:1; purtroppo, la gamma tonale riproducibile si riduce leggermente, dal 97% con luminosità 90% al 92,7% con luminosità 80% (la risposta è considerata ottimale per applicazioni grafiche quando la gamma tonale riproducibile dal monitor è pari o superiore al 95% di quella in ingresso).
Temperatura colore
A conferma che un certificato di calibrazione non è garanzia di fedeltà cromatica, ma solo di predisposizione del modello a gestire il colore in modo consono, la temperatura colore media della scala di grigio è piuttosto lontana da quella ideale (6043K), e il punto di bianco è "da dimenticare": 5792K.
Dopo la necessaria calibrazione, si ottiene una temperatura colore media di 6536K contro i 6500K ideali, quindi praticamente perfetta, con valori sempre compresi tra 6500K e 6600K per luminosità pari o superiore al 30%.
Gamma ed errori cromatici
Non perfetta prima della calibrazione (2,18), la gamma raggiunge dopo calibrazione il valore ottimale prefissato di 2.2.
Anche gli errori cromatici prima della calibrazione si sono rivelati davvero grossolani: quasi 10 punti dE medi, con punte massime superiori ai 20 punti, sono assolutamente inaccettabili per un professionista. Dopo calibrazione, gli scarti dE medio e massimo rilevati sono invece pari, rispettivamente, a 0,7 punti e 1,5 punti - due risultati che non si possono ottenere con un qualunque pannello consumer.
Gamut
Ciò che maggiormente caratterizza un monitor per professionisti della grafica è l'ampiezza del gamut.
La cosa non sorprende: superare gli angusti spazi del gamut sRGB impone (tra l'altro) l'utilizzo di soluzioni di retroilluminazione specifiche, che fanno aumentare i costi di produzione.
Il BenQ SW2700PT amplia abbondantemente questi spazi, arrivando a coprire dopo calibrazione il 100% del gamut ISO, il 98% di sRGB e il 98% di AdobeRGB. Quanto basta per superare i requisiti della certificazione UGRA DACT per i monitor destinati ad applicazioni di prestampa.
Altro
Molto buona la risposta tonale: anche dopo calibrazione, il pannello riproduce correttamente il 97% dei valori tonali in ingresso, superando il limite minimo del 95% previsto per l'utilizzo in ambienti color-critical.
Brutte notizie arrivano invece dall'uniformità del pannello, con scarti medi del 6%. Si tratta di un risultato migliore di quello fatto registrare da altri modelli Benq, anche di fascia alta, ma tra i concorrenti c'è chi fa meglio, arrivando anche a dimezzare lo scarto.