Premessa: le foto a 360 gradi sono state pubblicate tramite l’app e il sito di Theta per ragioni di praticità e per semplificare l’attività di integrazione all’interno dell’articolo. L’acquirente di una delle due videocamere non è obbligato ad utilizzare i medesimi strumenti. E’ possibile infatti condividere le foto con una qualsiasi applicazione in grado di gestire le foto a 360 gradi.
Gli utenti Facebook, ad esempio, possono pubblicare direttamente la foto caricandola in un post del social network; gli algoritmi di Facebook provvederanno in automatico a renderla ‘’navigabile’’ a 360 gradi. Ricordiamo anche in questa sezione che, qualora si decida di condividere la foto da PC e non direttamente da smartphone, è opportuno procedere preliminarmente al trasferimento delle foto dalla memoria della videocamera a quella dello smartphone tramite compaion app che provvederà ad effettuare la corretta renderizzazione.
Per visualizzare gli scatti riportati di seguito, è sufficiente cliccare sul pulsante Click to play. Il link al sito Theta riportato nell’angolo in basso a sinistra di ciascuna foto consente di attivare la riproduzione a tutto schermo. Si sottolinea che l’ordine espositivo prevede l’inserimento di cinque coppie di foto, quella superiore è stata scattata dalla videocamera Samsung, quella inferiore dalla videocamera LG. Gli scatti sono stati acquisiti a breve distanza l’uno dall’altro nello stesso punto di ripresa.
Per ogni coppia di scatti: dall'alto verso il basso, sopra Samsung Gear 360, sotto LG 360 Cam
Samsung Gear 360 #theta360 #theta360it - Spherical Image - RICOH THETA
LG 360 #theta360 #theta360it - Spherical Image - RICOH THETA
La prima foto mette in evidenza una differente gestione dell’esposizione. La LG 360 Cam sceglie un’impostazione più conservativa che contribuisce a contenere il rischio di sovraesposizione a costo di ridurre i dettagli nelle zone più scure. L’esposizione della Gear 360, al contrario, è più spostata sui toni scuri e, di conseguenza, le zone sovraesposte o prossime alla sovraesposizione sono maggiori.
Gear 360 torna al vertice quando si prende in considerazione la quantità dei dettagli presenti nel fotogramma, in primo luogo grazie alla capacità di catturare foto alla risoluzione massima di 7776x3888 pixel (30MP), mentre la LG Cam 360 si ferma a 5660 x 2840 pixel (una foto da circa 16 megapixel). La resa cromatica ripropone fedelmente quanto visto nel test di registrazione video: la foto di LG 360 ha colori più saturi – che non significa necessariamente corretti – la Gear 360 toni più naturali.
Samsung Gear 360 si riconferma migliore nella gestione del punto di contatto tra le due metà della scena, fermo restando quanto espresso in precedenza sulle differenze in termini di esposizione. Nello scatto di LG è facilmente visibile un porzione di fotogramma sfocato abbastanza ampia che è frutto sia di algoritmi software perfettibili, sia della qualità dell’ottica. Non bisogna trascurare che i punti in cui le due metà del frame vengono fusi corrispondono alle zone periferiche del frame, quelli più critici da gestire anche per ottiche di fotocamere ben più costose.
Samsung Gear 360 #theta360 #theta360it - Spherical Image - RICOH THETA
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La seconda coppia di foto, che presentano zone di luce alternate a zone d’ombra, è utile per valutare la gamma dinamica delle due videocamere. Sia la LG 360 Cam, sia la Samsung Gear 360 sono in grado di riprodurre una buona quantità di dettagli nelle zone più scure, la Gear 360 ripropone lo stesso comportamento nella gestione dell’esposizione, ovvero la tendenza ad esporre sulle basse luci.
Un secondo ordine di considerazioni può essere espresso in relazione alla qualità dell’ottica. Lo scatto della LG 360 Cam evidenzia fenomeni di purple fringing (si veda la riproduzione delle fronde degli alberi) soprattutto nelle zone periferiche dei gruppi ottici/sensori. Fenomeni analoghi sono presenti anche nella foto acquisita dal Gear 360, ma in misura molto più contenuta.
Altra differenza evidente riguarda la diversa gestione del rumore digitale. Pur non trattandosi di uno scatto realizzato in condizioni di luce proibitive, le zone d’ombra presentano una maggiore quantità di rumore digitale nella foto dell’LG 360, mentre il fotogramma del Samsung Gear 360 è più “pulito”, segno di una più elevata efficienza degli algoritmi di contenimento del rumore digitale.
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Rumore digitale che torna anche nella terza foto dell’LG 360 ed in maniera un po’ meno comprensibile, trattandosi di una foto che è stata scattata in esterna, in condizioni di luce ottimali. Come evidente esaminando il cielo, il fotogramma presenta una discreta quantità di grana digitale. Più pulita, ancora una volta, la foto di Samsung Gear 360.
La risoluzione più elevata della doppia fotocamera della Gear 360 consente di catturare un maggior numero di dettagli della pavimentazione, mentre restano immutate le considerazioni su resa cromatica, qualità dei punti di contatto tra le due metà ed esposizione.
Samsung Gear 360 #theta360 #theta360it - Spherical Image - RICOH THETA
LG 360 #theta360 #theta360it - Spherical Image - RICOH THETA
La quarta foto propone una situazione non semplice da gestire per le videocamere che sono chiamate ad effettuare scelte ben precise per quanto riguarda l’esposizione. Riprodurre correttamente sia l’interno della galleria, sia l’esterno, è possibile in maniera efficace solo ricorrendo a tecniche di HDR che fondono in un unico fotogramma più scatti con esposizioni differenti.
L’esterno della galleria è la zona più critica e quella più sovraesposta nello scatto della videocamera di Samsung, mentre la LG 360 Cam, pur non potendo evitare la sovraesposizione, riesce a catturare una maggiore quantità di dettagli (si veda la resa del portone). Di contro, la leggibilità della scena migliora all’interno della galleria nello scatto della videocamera Samsung che continua ad avere la meglio anche per quanto riguarda la pulizia dell’immagine, caratterizzata da una minor quantità di artefatti digitali.
Samsung Gear 360 #theta360 #theta360it - Spherical Image - RICOH THETA
LG 360 #theta360 #theta360it - Spherical Image - RICOH THETA
Il quinto scatto conferma quanto emerso durante la registrazione video quando la doppia cam è chiamata a gestire situazioni di luce che presentano marcate differenze in termini di illuminazione. In entrambi i casi il passaggio tra le due metà è molto netto: l’obiettivo in contro-sole produce una porzione di scena (inevitabilmente) sovraesposta che, si interrompe in maniera brusca quando si passa alla seconda metà del fotogramma. Come detto in precedenza, solo un intervento software potrebbe rendere il passaggio tra le due metà meno repentino e innaturale.
I gruppi ottici rivolti verso la luce diretta del sole riescono a gestire la difficile condizione di ripresa senza evidenziare marcati fenomeni di flare, anche se tra le due cam è ancora una volta Samsung a convincere maggiormente. Apprezzabile il livello di dettaglio dell’acqua della fontana, che trae beneficio dalla più elevata risoluzione della Gear 360.