K-1, la Pentax Full Frame che tutti aspettavano

K-1, la Pentax Full Frame che tutti aspettavano

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Finalmente Pentax regala ai suoi affezionati clienti una reflex digitale 35mm. Per fortuna, la K-1 vale l'attesa: solida, efficace, qualitativamente eccellente, si distingue, come da tradizione del marchio, per molte caratteristiche "smart" e innovative. ”

Ergonomia ed efficacia

Le forme un po' spigolose, tipiche del marchio, e il peso superiore alla media non depongono a favore della pura ergonomia. Tutti i numerosi comandi, in compenso, sono disposti in modo razionale e facilmente raggiungibile, per cui, una volta familiarizzato col modello, l'efficacia sul campo è eccellente.

Una piccola critica può riguardare l'assenza di un selettore dedicato per il punto AF, la cui scelta è affidata invece al PAD (in combinazione con un pulsante dedicato). Avremmo sacrificato volentieri il pulsante Reset/Auto ISO per un selettore AF dedicato ma, considerato che non si tratta di un modello per fotografia sportiva, si tratta di un peccato veniale. 

La fotocamera dà subito grande impressione di qualità costruttiva e robustezza, con quest'ultima che non viene affatto influenzata dal display articolato. Il display, a proposito, si utilizza con naturalezza fin dal primo istante, e ha il piccolo pregio di mantenere il centro del display sempre in prossimità del mirino. Nel complesso, però, assicura meno libertà della classica cerniera laterale, pertanto non si può definire, a nostro parere, una soluzione del tutto riuscita.

La K-1 non offre Scene o programmi di scatto "preconfezionati", se non il classico programma Auto (completo automatismo con analisi della scena). Offre però, oltre ai consueti programmi PASM, due programmi creativi peculiari: Priorità di sensibilità (Sv) e Priorità di tempi e diaframma (TAv). Il primo utilizza la sensibilità ISO come parametro libero, lasciando alla fotocamera l'impostazione dei tempi e dei diaframmi. Il secondo, al contrario, consente di impostare liberamente sia i tempi sia i diaframmi, consentendo alla fotocamera di modificare la sensibilità ISO per garantire la corretta esposizione; si tratta, a nostro parere, di due programmi che sfruttano alla perfezione le possibilità offerte dal digitale, che tutti dovrebbero implementare.

Oltre a questi, troviamo il programma "X" che fissa il tempo di scatto sul valore Syncro flash impostato (da 1/90 a 1/200s), e ben 5 posizioni "User" in cui memorizzare le proprie impostazioni di scatto preferite. In sintesi, poche modalità di scatto stabilite da altri, molte possibilità creative.

Abbiamo apprezzato molto il sistema Smart Function, cioè la coppia di ghiere superiori con cui si seleziona e si modifica un parametro di scatto a scelta tra 9; di fatto, in questo modo c'è almeno sempre un parametro extra regolabile senza staccare gli occhi dal mirino e, in ogni caso, anche gli altri 8 risultano di accesso quasi immediato. Se, per qualche ragione, dovesse rivelarsi d'impaccio, si può disabilitare con la stessa facilità con cui si usa, semplicemente portando la prima delle due ghiere in posizione neutra.     
Fin dal primo scatto si apprezza la grande rapidità del puro sistema AF (il tempo complessivo di messa a fuoco dipende ovviamente dall'obiettivo in uso) e la silenziosità dello scatto, quasi ovattato anche quando si lavora in scatto continuo. Non sarà la fotocamera più performante del mondo, ma certo in alcune situazioni critiche (teatro e simili) non si corre il rischio di disturbare troppo.

Purtroppo, per il sistema AF non ci sono solo lodi - nonostante i progressi fatti rispetto ai precedenti, si può in effetti considerare il punto più debole di questa fotocamera, a causa dalla sua ridotta efficacia in modalità AF-C: i 33 punti coprono un'area piuttosto ridotta del fotogramma, e (anche per questo) le capacità di inseguimento del soggetto sono lontane da quelle dei migliori concorrenti. Apprezzabile, ma insufficiente, la presenza di funzioni quali l'espansione area AF (9, 25 o 33 punti). Paradossalmente, ai fini dell'inseguimento di soggetti dinamici, risulta molto più efficace la messa a fuoco a rilevazione di contrasto che si attiva in modalità Live View - questa sì davvero notevole.


Uno dei tanti accorgimenti apprezzabili della K-1: la "luce di cortesia" che favorisce il cambio obiettivo al buio. Attivabili a scelta altre luci in corrispondenza del vano memory card e del dorso.

Non che questo sposti di molto il giudizio sulla K-1. L'elevata velocità con prefocus è quanto basta per rendere la fotocamera efficace e piacevole di fronte a soggetti statici o in posa, che è ciò che ci si aspetta da lei. Che l'autofocus non "regga" scene di sport, poi, è ininfluente in un modello che non avrebbe in ogni caso una cadenza di scatto adeguata.       
Avremmo gradito maggiori opportunità di personalizzazione - in particolare, la possibilità di assegnare al pulsante Reset una diversa funzione, indipendentemente dalle ghiere (menu Custom #5).

Da lodare invece la funzione Auto ISO avanzata, che si può indirizzare verso in incremento massiccio o, viceversa, più moderato della sensibilità, così come da lodare sono altre piccole funzioni che aiutano il fotografo a ottenere un risultato ottimale, come la possibilità di indirizzare i programmi automatici P e Priorità di sensibilità ISO verso i tempi brevi, la profondità di campo (ridotta o elevata) o il diaframma ottimale dal punto di vista della nitidezza per l'obiettivo in uso (richiede obiettivi D FA, DA, DA L, FA o FA J).
Nella prossima pagina approfondiremo le più importanti, tutte legate al sensore mobile: Shake Reduction, filtro Anti-Aliasing virtuale e Pixel Shift Resolution.