La struttura e l'operatività della EOS 80D ricalcano quelle delle recenti EOS a due cifre, a partire dalla 60D. Piuttosto compatta e leggera (ha perso qualche decina di grammi rispetto alla 70D), adotta la classica ed efficace impugnatura Canon, pulsanti superiori "a singola funzione", ghiera dei programmi ricca di modalità anche automatiche e creative, display orientabile "touch".
Continua a essere assente, purtroppo, il cosiddetto "Multicontrollo", cioè il piccolo joystick sul dorso che facilita la selezione del punto AF, oggi riservato ai corpi di categoria superiore. Abbiamo sempre trovato la soluzione alternativa, cioè il PAD direzionale concentrico alla ghiera secondaria, tutt'altro che ottimale, dato che ghiera e PAD interferiscono reciprocamente. Oggi, in presenza di un sistema AF a 45 punti, questo limite è più penalizzante che mai.
1 - Il sensore Dual Pixel CMOS assicura una messa a fuoco rapida anche in modalità Live View.
2 - La classica impugnatura Canon è giustamente pronunciata e complessivamente molto efficace. Un esempio di ergonomia.
1 - La ghiera dei programmi offre molte modalità automatiche e creative: Scene, filtri e la cosiddetta Creative Auto, che consente di controllare diversi effetti, tra cui la profondità di campo, in modo più comprensibile per chi non ha dimestichezza con tempi e diaframmi: uno slider "Sfondo sfocato / Sfondo nitido" permette a chiunque di ottenere il risultato estetico desiderato. Non mancano due posizioni Custom.
2 - La scelta del numero di punti AF avviene premendo il pulsante Selezione punto AF e questo piccolo pulsante dedicato, analogamente a quanto accade sulle Full Frame di casa Canon a partire dalla 5D Mark III.
3 - Il display superiore è leggermente più compatto rispetto ai modelli di fascia superiore, ma contiene tutte le informazioni necessarie. Sopra di esso, 4 pulsanti a "singola funzione": AF. Avanzamento, ISO e lettura esposimetrica. Sarebbe stato preferibile, a nostro avviso, disporre il pulsante ISO all'esterno, in modo che fosse il più raggiungibile dei quattro.
1 - Il mirino copre ora il 100% del campo inquadrato, con un ingrandimento equivalente a circa 0,6x e una buona estrazione pupillare (22mm), che lo rende confortevole. Al pari di altre Canon recenti, un display LCD trasparente offre, a richiesta, alcune informazioni aggiuntive (griglie di composizione, livella elettronica e avviso flicker).
2 - Il display posteriore, da 3" e 1.040.000 punti di risoluzione, è incernierato a sinistra e consente una rotazione di 180° e 270° sui due assi. Può quindi essere chiuso su sé stesso durante il trasporto e orientato frontalmente per l'autoscatto.
3 - Il display è anche touchscreen. Questo, unito al pulsante Q (Quick menu), consente di impostare la maggioranza dei parametri di scatto senza ricorrere a ghiere e pulsanti.
4 - La ghiera di comando secondaria interferisce con il PAD direzionale a 8 vie, rendendo meno agevole la selezione del punto AF (anche perché, rispetto al Multicontroller, il PAD è posizionato troppo in basso). Un sistema AF come quello adottato dalla 80D meriterebbe il ritorno del Multicontroller anche sui corpi EOS a 2 cifre.
5 - La scheda di memoria (SD) è singola, come di consueto per i corpi macchina consumer. Molto buona l'autonomia, che raggiunge i 960 scatti (standard CIPA) - 40 più della 70D. La batteria LP-E6N, è compatibile con molti altri corpi macchina EOS, tra cui 5D Mark III e 5Ds.