Come il precedente modello, la EOS 80D è una reflex amichevole, che strizza l'occhio a un pubblico inesperto grazie alle numerose modalità automatiche o assistite, alle Scene e ai numerosi filtri creativi; non a caso, tra i filtri creativi sono state incluse anche le modalità HDR, che qui hanno pura valenza di effetto speciale.
Dietro questo aspetto "innocuo" e semplificato, si nasconde però, a tutti gli effetti, una reflex dalle notevoli prestazioni complessive. Già la 70D offriva molto in rapporto al prezzo, ma la 80D la supera nettamente, riuscendo a essere ancora più efficace anche nella fotografia dinamica e, di conseguenza, ancora più versatile. Alla 70D avevamo infatti a suo tempo imputato sopratutto la ridotta durata della raffica, che avevamo definito "al limite dell'usabilità" in ambito sportivo.
La 80D, viceversa, con i suoi 27 RAW consecutivi, offre tutto il necessario per un utilizzo reale, fatto magari da più piccole brevi raffiche consecutive per cogliere azioni ravvicinate, quando la fotocamera non ha il tempo fisico di completare la scrittura su memory card. Questa apparentemente piccola differenza tra 80D e 70D - solo una decina di scatti in più durante la raffica - ha in effetti un notevole impatto pratico. Ugualmente importante il più versatile sistema AF della 80D che, come già accennato in precedenza, oltre a offrire più punti, che coprono complessivamente un'area più ampia, rimane attivo con 27 punti (dei quali 9 a croce) fino a f/8, rendendo perfettamente utilizzabili i moltiplicatori di focale 2x che, invece, con la 70D risultavano di utilizzo problematico.
Esemplare delle potenzialità non sempre esplicitate di questa macchina è la personalizzazione del sistema AF. La 80D offre in effetti gli stessi tre parametri-base su usati anche dalle EOS 1D-X per regolare la risposta dell'autofocus in modalità AI-Servo ma, anziché essere all'interno di un menu AF dedicato, nella 80D questi parametri sono "nascosti" tra le impostazioni personalizzate C.Fn II:Autofocus. La sostanza quindi c'è tutta, ma bisogna un po' andarsela a cercare, e francamente non ne comprendiamo il motivo. Un menu extra di colore viola avrebbe forse spaventato qualcuno?!? O avrebbe insidiato la supremazia della 7D Mark II?!?
Molto buona la reattività della macchina, così come molto buona è la capacità di lavoro del sistema AF in basse luci, a patto ovviamente di utilizzare il punto centrale, che è l'unico capace di lavorare sotto gli 0 EV.
Ancora a proposito di messa a fuoco, la caratteristica saliente di questa fotocamera è quella di poter potenzialmente lavorare un Live View come attraverso il mirino. La reattività quando si lavora con zona singola è eccezionale per una reflex, e le capacità di inseguimento del soggetto sono davvero eccellenti. Peccato, dunque, che tanto potenziale venga parzialmente sprecato con modalità operative non sempre all'altezza.
Abbandonando l'impeccabile la modalità Single (zona singola), il fotografo può infatti scegliere solo tra una grossolana modalità Multi (espansione area AF con griglia 3x3 riquadri su un totale di 5x7), che penalizza la precisione, e una modalità Inseguimento molto efficace ma che non consente di selezionare un soggetto iniziale, se non toccando lo schermo - questo può andare bene per una videocamera, non per una fotocamera.
Esiste poi il già citato problema ergonomico dell'assenza del Multicontroller per il posizionamento del punto AF quando si lavora con il mirino. Il PAD non è un'alternativa adeguata, sia perché la ghiera concentrica interferisce con il suo utilizzo, sia perché è posizionato troppo in basso per essere facilmente raggiungibile con il pollice quando si guarda attraverso il mirino.
Molto buono l'LCD articolato, già visto (e apprezzato ) sulla 70D. Al di là delle buone doti intrinseche - alta risoluzione e ottima leggibilità - è ancora la reattività dell'autofocus Live View a renderlo prezioso: con altre reflex, è di fatto impossibile scattare in LiveView a soggetti meno che immobili, mentre con la 80D è possibile riprendere da angolazioni difficili anche scene dinamiche.
Apprezzabile la presenza del Wi-Fi, che offre l'importante funzione di scatto remoto da Smartphone/Tablet ma anche da PC, facilitando il tethering a chi lavora in studio.
Da lodare, infine, la funzione anti-flicker, che ormai gli utenti Canon conoscono bene: sincronizza la raffica con il picco luminoso ambientale, risultando per questo preziosissima per avere sequenze cromaticamente coerenti quando si fotografa con tempi brevi in presenza di luci artificiali (palazzetti dello sport).