Nel 2012, Fujifilm ha sorpreso e incantato tutti presentando la sua prima mirrorless Serie X. Affascinante con le sue linee retrò, ma anche estremamente funzionale, innovativa (con il suo mirino ibrido e il sensore X-Trans) e capace di produrre immagini qualitativamente eccellenti, ha inaugurato una linea dal successo strepitoso.
La Fujifilm X-Pro2 raccoglie dunque un'eredità molto pesante, ma lo fa con intelligenza e, a nostro avviso, con ottimo successo, potendo contare tra l'altro su una lunga serie di innovazioni. A partire dalla risoluzione del sensore, ora pari a circa 24 Mpixel, che ha sostituito a distanza di quattro anni il "taglio" da 16 Mpixel, finora "marchio di fabbrica" della Serie X.
Non si tratta, comunque, solo di risoluzione del sensore. La X-Pro2 ha saputo diventare più efficace senza tradire lo spirito della capostipite. Doppia ghiera, doppio slot di memoria, più autonomia, un controllo diretto per la sensibilità ISO e un controller dedicato alla scelta del punto AF, a sottolineare alcune importanti migliorie apportate anche a questo sottosistema. Inoltre, il corpo in lega di magnesio è ora protetto contro polvere e pioggia.
In sintesi, si può dire che la X-Pro2 sia più matura e più adatta a un utilizzo intensivo, professionale - ce la immaginiamo soprattutto nelle mani di reporter e appassionati di street photography. Dopo anteprima e primo contatto direttamente da Kyoto, ecco la recensione completa della X-Pro2, con le consuete misure e un esame approfondito del nuovo sistema AF.
La fotocamera è stata testata con Fujinon XF35mmF1.4 R e con la coppia formata dall'XF50-140mmF2.8 R LM OIS WR + Tele Converter XF 1.4X TC WR per quanto riguarda in particolare il sistema autofocus.