Come anticipato descrivendo il corpo macchina, già la X-T1 era una fotocamera ergonomica ed efficace, così per la X-T2 Fujifilm non ha dovuto fare altro che piccoli affinamenti. La parte superiore è cambiata poco, e continua naturalmente a offrire la caratteristica operatività "old style" (ghiera dei diaframmi sull'obiettivo e ghiera dei tempi sul corpo macchina) che ormai tutti hanno riscoperto e apprezzano per la sua semplicità e immediatezza.
Maggiore attenzione avrebbe dovuto però essere riservata alle ghiere concentriche inferiori che controllano avanzamento e lettura esposimetrica - queste sono infatti azionate da due piccole leve che, se orientate verso il centro, interferiscono con il corpo macchina. Riguardo all'avanzamento, vengono sacrificate modalità di uso sporadico (scatto multiplo, filtro avanzato, panorama), quindi poco male; sull'altro fronte, invece, la lettura spot risulta difficile da selezionare, e ancora più da cambiare una volta selezionata.
Luci e ombre: a sinistra, una delle due leve "incriminate"; a destra, il piccolo joystick per il controllo del punto AF - nonostante le ridotte dimensioni, è uno strumento impagabile.
Il dorso ha acquisito, con il "joystick", un'operatività più moderna e funzionale, nonché perfettamente coerente con la sorella X-Pro2. A nostro avviso, la X-T2 è semplicemente la mirrorless più efficace nell'utilizzo sul campo. Anche lei deve però fare i conti con le ridotte dimensioni, quasi universalmente considerate un grande pregio delle mirrorless, ma che sono in effetti un'arma a doppio taglio, specie per corpi come questo che offrono molti controlli diretti. Proprio il joystick, nonché i pulsanti AE-L e AF-L sono molto (troppo, a nostro avviso) piccoli.
Il nuovo orientamento orizzontale del display è qualcosa che abbiamo utilizzato molto poco, e che a nostro avviso acquista senso solo in presenza del Vertical Power Booster Grip. Grip che, a proposito, è un acquisto consigliato non solo a fini ergonomici, ma anche operativi (autonomia, prolungata ripresa video e uscita cuffie) e prestazionali (cadenza di scatto da 8 a 11 fps). Solo con il Grip, inoltre, la X-T2 risulta ben bilanciata in presenza di ottiche "lunghe" quali il 50-140mm. Certo, con questa soluzione la proverbiale compattezza delle mirrorless scompare e ci si trova tra le mani l'equivalente di una reflex "pro"...
Il mirino EVF è qualcosa che ci ha impressionato all'epoca del debutto sulla X-T1 e continua a farlo sulla X-T2. Estremamente ampio e confortevole (grazie anche al generoso eye-point), è oggi anche più veloce e consente per questo di ridurre il black-out durante lo scatto continuo. Di nuovo, il migliore da noi visto finora su una mirrorless, ma è inutile farsi illusioni o lanciarsi, per l'ennesima volta, in proclami tipo "azzerate le differenze con i mirini ottici".
Le differenze con un mirino ottico rimangono, e sono sostanziali: la visione "live" attraverso il mirino arriva solo a 5 fps, limite oltre il quale, durante la raffica, si può vedere non la scena in tempo reale, ma l'ultimo scatto registrato; il tempo di commutazione, per quanto ridotto, è poi ovviamente superiore a zero e, qualora si effettui un movimento sbagliato (e la fotocellula legga una posizione indesiderata) la commutazione risulta estremamente penalizzante. Con buona pace di costruttori e fan, il mirino ottico resta dunque un punto a favore dello specchio reflex.
L'esposimetro si è rivelato, nella nostra prova, consistente e coerente con sé stesso, pur se propenso a una leggera, costante sottoesposizione (circa 1/3 di stop, in media). Forse anche questo, insieme alle ormai immancabili Simulazioni Film, contribuiscono a dare alle immagini prodotte dalle Fuji un aspetto caratteristico e riconoscibile, che personalmente amiamo molto (ottima a nostro avviso la resa dell'incarnato).
Il Vertical Power Booster Grip. Il suo prezzo su strada si aggira intorno ai 300 Euro al momento della pubblicazione.
L'ultima novità è il bianco e nero ACROS, che restituisce neri più profondi e texture più marcate del bianconero tradizionale. In ogni caso, qualunque sia l'impostazione scelta, la X-T2 restituisce immagini di forte impatto, estremamente dettagliate e "pronte all'uso" senza necessità di post-produzione.
L'unico vero limite a livello operativo continua a essere la ridotta autonomia. Purtroppo, a Fujifilm sembra non importare molto, dato che la capacità delle nuove batterie è stata inspiegabilmente ridotta (pur a sostanziale parità di numero di scatti utili). Sarebbe stato certo preferibile mantenere la capacità precedente e incrementare l'autonomia, anche a scapito di un piccolo, ulteriore incremento delle dimensioni complessive.