Prestazioni e risoluzione senza compromessi
Una delle star dell'ultimo Photokina è stata senza dubbio la Sony A99 Mark II, prodotto anticipato in questa news nonché pietra miliare per tutti gli utenti in possesso di un corredo con attacco A (tra i quali vale la pena ricordare i possessori di sistemi Konica-Minolta). Per quanti non la conoscessero, bastano poche parole: immaginate il sensore da 42Mpixel della A7R Mark II, la qualità che assicura senza eccessive penalizzazioni ad alti ISO; ora immaginatelo all'interno di un corpo SLT capace di scattare 12 fps…
Sopra: A99 II + 24-70mm F2.8 ZA SSM II. 70mm, f/2.8, 1/80s, 400 ISO, immagine originale.
Sotto: ingrandimento al 100%.
Dato che tutti abbiamo già apprezzato le doti del sensore, della pipeline grafica in generale e dello stabilizzatore a 5 assi per sensori full frame della A7R II, il focus è, di nuovo, sulle prestazioni. Grazie allo stesso chip aggiuntivo di acquisizione dati della A6500, infatti, i 5 fps della A7R Mark II diventano 12, e questi 12 fps vengono mantenuti, secondo Sony, per non meno di 24 scatti RAW (non compresso), che salgono facilmente oltre quota 50 utilizzando il formato RAW compresso!
La resa dello sfocato del nuovo FE 100mm F2.8 STF GM OSS @ T = 5.6
Le nostre prove empiriche confermano pienamente questi numeri. Ovviamente nulla possiamo dire sulla cadenza di scatto, ma in modalità Continuous Hi+ (12 fps), 24-25 frame sono effettivamente garantiti anche utilizzando l'onerosissimo formato RAW non compresso (circa 83 MB/foto), e basta attivare la compressione per salire fino a quota 55-60!
Scattare in solo JPEG Fine non prolunga significativamente la raffica, che rimane nell'intorno dei 60 scatti, inoltre prolunga il tempo di scrittura su memory card fino all'incirca a 1 minuto, il che è l'unico lato negativo da noi rilevato. Utilizzando il solo formato RAW il tempo di scrittura scende a circa 45 secondi con la SD Sony da 94 MB/s fornitaci per l'occasione. In ogni caso, 55-60 frame RAW lossy scattati a 12 fps sono davvero molti per una full frame da 42 Mpixel, e nel normale utilizzo basta dosare ragionevolmente la raffica per scattare fino a esaurimento della memory card.
Molto valido il peculiare sistema AF, che è corretto definire "ibrido" ma non nell'accezione più comune del termine (rilevazione di fase + rilevazione di contrasto). La A99 unisce infatti un sensore AF a rilevazione di fase dedicato da 79 punti (15 a croce, 1 ad alta sensibilità f/2.8) ai 399 punti a rilevazione di fase verticali presenti sul piano focale. Il risultato combinato è un sistema autofocus a 79 punti ibridi, tutti a croce, assistiti da quasi 400 punti AF verticali che coprono buona parte del fotogramma, nonché capace di arrivare a -4EV.
A99 Mark II. Immagine scattata all'interno di una chiesa, nella quasi totale oscurità. 102.400 ISO, JPEG sviluppato da RAW senza applicare alcuna riduzione rumore.
La sua reattività e le doti di inseguimento sono ottime, al pari della A6500. L'esperienza d'uso è però complessivamente molto migliore rispetto alla APS-C, per la presenza di comandi dedicati che agevolano sensibilmente il lavoro sul campo. Anche per il buon ingrandimento del mirino (0,78x), l'ergonomia complessiva, l'otturatore da 300.000 scatti e il corpo macchina tropicalizzato, si ha la sensazione di avere tra le mani un valido e robusto strumento di lavoro. Solita pecca l'autonomia, che utilizzando il mirino EVF è inferiore a 400 scatti.