Sony ha introdotto, con la A6500, un aggiornamento a prima vista "secondario". Rispetto alla precedente 6300, infatti, rimangono inalterati il sensore APS-C retroilluminato da circa 24 Mpixel e il sofisticato sistema di messa a fuoco 4D focus. Praticamente invariate anche le dimensioni, nonché la disposizione dei comandi. Cos'è cambiato, dunque?
Due le novità principali. La prima è l'ampliamento del buffer unita all'introduzione di un chip di acquisizione dati aggiuntivo, che insieme prolungano sensibilmente la durata della raffica da ben 11 fps – ora, con oltre 100 scatti a disposizione, è possibile usare il formato RAW anche con la raffica più rapida.
La seconda novità è l'introduzione, per la prima volta su un modello APS-C, di uno stabilizzatore a 5 assi accreditato di ben 5 stop, che si sposa ottimamente con le notevoli doti video (4K) di questo modello. Avevamo definito a suo tempo il precedente modello come un'ottima soluzione per la fotografia sportiva amatoriale, capace di assicurare con facilità e ingombri ridotti risultati "incredibili" per la sua categoria. La A6500 sposta un poco più in là l'asticella, rendendo questa propensione ancora più spiccata.
Purtroppo, le novità hanno avuto una certa incidenza sul prezzo di listino, che è pari a 1700 Euro per il solo corpo (ILCE-6500) - al momento dell'introduzione, la A6300 costava 1300 Euro.
La A6500 è disponibile anche in kit con l'ottimo Vario-Tessar T* E 16-70mm F4 ZA OSS (ILCE-6500Z), senza però alcun vantaggio economico rispetto all'acquisto separato (il solo obiettivo ha un prezzo di listino di 1100 Euro, il kit viene proposto a 2800 Euro).
La fotocamera è stata testata con obiettivo Zeiss Vario-Tessar T* E 16-70mm F4 ZA OSS (SEL1670Z), zoom standard di riferimento tra gli obiettivi APS-C con attacco E.