Il sensore da 16 Mpixel privo di filtro passa-basso garantisce un piccolo vantaggio rispetto a precedenti modelli più datati, come ad esempio la Lumix G7. Interessante notare, a proposito, come i punteggi MTF massimi della GX800 (circa 2600 LW/PH) con ottica base equivalgano grossomodo a quelli della GH4 con 25mm Leica.
Tale vantaggio non è però sufficiente per competere ad armi pari con i sensori APS-C da 24 Mpixel che rappresentano oggi il "taglio" più diffuso. La GX800, in definitiva, offre un livello di dettaglio inferiore alla media. Il JPEG, ben sviluppato in camera, assicura punteggi al centro dell'immagine del tutto analoghi, nell'intorno delle 2500 LW/PH.
Come sempre, inoltre, il formato MQT paga qualcosa in termini di rapporto segnale rumore (24,2 dB @ 6400 ISO, circa 2 punti meno della media delle APS-C recenti). Purtroppo, tale dato è inferiore anche a quello fatto registrare dalla GH5, nonostante la maggior risoluzione di quest'ultima. Auspichiamo quindi che Panasonic decida di utilizzare presto il nuovo sensore sull'intera gamma Lumix.
200 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO
25600 ISO
Gallery: Serie ISO completa
Buono il comportamento cromatico, che partendo dal RAW raggiunge un ottimo livello di fedeltà, ma che anche nel caso del JPEG si è rivelato essere di tutto rispetto: saturazione ottimale (circa 110%) mantenuta fino a 6400 ISO compresi, errori cromatici inferiori alla media, leggerissima sottoesposizione (-0,2 EV) di entità tale da risultare invisibile all'interno delle foto.
Per inciso, il RAW converter integrato fa un ottimo lavoro anche nel ridurre l'aberrazione cromatica laterale, che in assenza di correzioni risulta, con questo obiettivo, medio-alta.