Fisicamente, la X-T20 è molto simile alla precedente X-T10 – solo lo spessore è aumentato, ma di appena 6mm, e il peso è praticamente identico. Di fatto, impugnando le due macchine non si percepiscono differenze.
Rispetto alla X-T2, nella X-T20 le ghiere superiori sono a singola funzione. Anziché una doppia ghiera a sinistra che regola ISO e avanzamento, la singola ghiera della X-T20 regola il solo avanzamento; a destra, analogamente, manca il comando diretto per la scelta della lettura esposimetrica.
Sempre rispetto alla X-T2, la principale lacuna di questo corpo macchina è però data dall'assenza del joystick di selezione del punto AF. In questo caso, è quindi necessario adottare il precedente approccio (pulsante inferiore per attivare la scelta, pulsanti direzionali per il movimento) che, soprattutto in presenza di così tante zone AF, risulta meno efficace.
1 – Il sensore X-Trans CMOS III rappresenta la principale novità della X-T20 rispetto alla precedente X-T10.
2 – Il selettore anteriore della modalità di messa a fuoco (singola, continua o manuale) è ormai un classico delle Fuji Serie X; in modalità AF-C, è ora possibile personalizzare la risposta del sistema.
3 – La ghiera di comando anteriore consente di utilizzare comodamente i compatti obiettivi XC privi di ghiera dei diaframmi, o di personalizzare il valore di compensazione esposimetrica della posizione Custom (ghiera superiore di compensazione).
1 – La ghiera di sinistra è dedicata all'avanzamento, nella consueta accezione Fujifilm per cui, oltre a impostare scatto singolo/continuo, velocità, bracketing e scatto multiplo, consente di accedere anche alle modalità di scatto avanzate (filtri creativi) e al panorama. Rispetto alla X-T2, il fotografo rimane orfano di una ghiera per la selezione diretta della sensibilità ISO; è comunque facile ovviare al problema assegnando questa funzione, ad esempio, alla ghiera posteriore con funzione premere-per-selezionare.
2 – Portando questa levetta in posizione Auto si trasforma la X-T20 in una sofisticata punta-e-scatta.
3 – Uno dei particolari ergonomici che meno ci hanno convinto è dato dal pulsante Fn superiore, tanto piccolo e vicino alla ghiera di compensazione esposimetrica da risultare di difficile utilizzo.
1 – Il display posteriore è rimasto immutato rispetto al modello precedente per dimensione (3 pollici) e risoluzione (1.040.000 punti). E' basculante e "touch", il che consente di selezionare velocemente la zona AF toccando il punto corrispondente dello schermo; questo sopperisce, anche se solo parzialmente, all'assenza del joystick di selezione punto AF.
2 – Invariato anche il mirino EVF, che utilizza uno schermo OLED più piccolo rispetto alla X-T2: 0,39", per un ingrandimento 0,62x e una distanza di accomodamento dell'occhio di 17,5mm (0,5" - 0,77x per la sorella maggiore). È proprio questa una delle maggiori differenze che si notano passando da un modello all'altro.
3 – L'appoggio posteriore per il pollice, unito alla sagomatura anteriore, assicura una buona presa nonostante il ridotto spessore del corpo macchina.