Adobe annuncia oggi importanti novità per i fotografi. In particolare, è Lightroom a subire i cambiamenti più radicali, ma novità minori riguardano anche Photoshop CC e i piani di abbonamento.
Innanzitutto, nasce un nuovo prodotto: Lightroom CC. No, non siamo impazziti. Ciò che in precedenza era noto con il nome in codice Project Nimbus, ora debutta con il nome ufficiale di Lightroom CC, ripartendo dalla versione 1.0. Si tratta di un prodotto totalmente cloud-based, con tre App molto simili per desktop, mobile e web, che renderanno l'esperienza d'uso sostanzialmente indipendente dalla piattaforma.
Il "vecchio" Lightroom CC continuerà ad esistere e ad essere aggiornato, ma si chiamerà d'ora in poi Lightroom Classic CC, e proseguirà lo sviluppo dalla versione 7.0 (Camera RAW 10.0). Come l'applicazione che già conosciamo, seguiterà a essere un programma desktop basato su file e cartelle locali.
Abbiamo avuto la possibilità di sperimentare i nuovi prodotti per un breve periodo prima dell'odierno rilascio ufficiale, ed ecco le impressioni che ne abbiamo ricavato, iniziando ovviamente dalla novità principale.
Fig. 1. Ecco come si presenta Lightroom CC: messi al bando Moduli e invadenti pannelli laterali, il nuovo nato somiglia più a Lightroom Mobile che al suo predecessore, ma la potenza di elaborazione è rimasta sostanzialmente invariata.
Seppur basato sulla nota piattaforma Camera RAW, e seppur ne condivida dunque strumenti e potenzialità, Lightroom CC è un prodotto nuovo, e si presenta con un'interfaccia completamente rinnovata. Il fatto che sia stato progettato per garantire un'esperienza coerente su più dispositivi, compresi smartphone e tablet, è molto evidente, e ha portato a una drastica semplificazione dei comandi.
Il primo impatto è, in effetti, francamente sconcertante: una griglia di foto senza bordi e senza nessuna informazione, nessun Modulo… Dove sono gli strumenti di sviluppo?!? Dopo il primo istante di panico, però si realizza che la maggioranza degli strumenti (e, tra questi, tutti i fondamentali) continua a essere presente. Semplicemente si trova in posizione più defilata.
Fig. 2. Le proprie immagini sono accessibili dalla colonna di sinistra, esclusivamente tramite Album (ex Raccolte). In basso gli strumenti di navigazione e classificazione, mentre nell'angolo superiore destro si trovano le funzioni Cloud: controllo spazio rimasto, download e condivisione dell'immagine selezionata.
Il passaggio non è comunque del tutto indolore, dato che alcune funzioni sono effettivamente state sacrificate. Con il Modulo Libreria è ad esempio scomparsa la possibilità di navigare per cartelle, soluzione che, per chi è solito organizzare le sue foto su disco, rimane banalmente la migliore.
Lightroom CC si basa ora unicamente sui cosiddetti Album, accessibili dalla colonna di sinistra, che poi non sono altro se non le vecchie Raccolte (perché cambiare anche i nomi degli oggetti?!?). Chi aggiorna dalla versione precedente troverà tutte le sue Raccolte convertite, oltre ad alcuni strumenti elementari di ricerca per data / aggiunte di recente. Si tratta, a nostro avviso, di una soluzione riduttiva che, come a volte accade nel tentativo di semplificare, sortisce purtroppo l'effetto opposto.
Fig. 3. Gli strumenti di sviluppo veri e propri si trovano ora nell'area Modifica (E). Alcuni comandi (Ritaglio, Pennello correttivo, Pennello di regolazione e Gradienti, che ora si chiamano Sfumature) sono direttamente accessibili dalla colonna di destra, un po' come accade nell'interfaccia a singola finestra di Camera RAW. L'area Provino, in basso, può essere attivata o disattivata a piacere.
Nella colonna di destra, si trovano infine gli strumenti di sviluppo veri e propri. La selezione è in questo caso completa, anche se, come si può vedere dalle schermate in queste pagine, i Pannelli sono stati pesantemente riorganizzati. Per fare qualche esempio, "Base" si chiama ora "Luce", e non include più né gli strumenti di bilanciamento del bianco (che si trovano nel Pannello "Colore") né Chiarezza, separata da Contrasto e raggruppata con Rimozione foschia e Vignettatura nel pannello Effetti.
Fig. 4. Tutti i Pannelli principali del nuovo Lightroom CC.
La riorganizzazione rispetta oggettivamente una logica chiara e comprensibile. A volte, da utenti di Lightroom Classic, abbiamo però avuto la sgradevole sensazione di involuzione, di programma che si muove in una direzione sbagliata.
Parliamo di dettagli, a volte persino di sole sensazioni. Ad esempio, per alcuni strumenti complessi come Nitidezza, comprendiamo l'opportunità di nascondere i cursori di controllo (Raggio, Dettagli e Mascheratura), che pochi utenti utilizzano realmente. Che, però, anche l'istogramma sia nascosto per default, ci pare eccessivo… Perché, poi, Chiarezza, che è a tutti gli effetti una regolazione di contrasto, è stata separata dal cursore Contrasto per entrare a far parte degli effetti speciali al pari di Vignettatura? Giusto forse desumere che, secondo Adobe, l'utente tipo di Lightroom non conosca la funzione di Chiarezza e la consideri un mero effetto speciale?
Fig. 5. Nel nuovo Lightroom CC, gli strumenti di sviluppo della piattaforma Camera RAW sono tutti disponibili. Alcuni, però, occupano una posizione defilata e non immediatamente raggiungibile, in favore di un utilizzo più "light" e automatico del programma.
Passando all'importante "questione Cloud", che siamo certi porrà diversi interrogativi, il primo aspetto da sottolineare è che Lightroom CC effettua per default il backup automatico di tutte le foto su cloud, a piena risoluzione. Questo significa avere una copia di sicurezza sui server Adobe, nonché la possibilità di accedere alle proprie foto da qualunque macchina connessa in rete.
Significa anche poter effettuare ricerche online basate sulla tecnologia Sensei, che – con buon successo, dobbiamo dire – individua ed estrapola parole chiave senza che queste siano mai state manualmente associate all'immagine.
Fig. 6. L'interfaccia web di Lightroom CC che, come si vede, è molto simile a quella dll'applicazione desktop. Visibile nella schermata il risultato di una ricerca basata su tecnologia Sensei – la parola chiave ricercata non è stata precedentemente associata ad alcuna immagine.
Lo spazio su disco viene gestito tramite la scheda Preferenze. È possibile assegnare una quota disco a Lightroom CC, che si limiterà a quella quota per il download in locale dei file da elaborare; in alternativa, è possibile memorizzare tutti i file localmente, o selezionare singolarmente le foto di cui si desidera conservare una copia locale. Non è però possibile sincronizzare solo alcuni file (Lightroom sincronizza automaticamente tutte le foto), né creare Cataloghi multipli (un solo Catalogo può essere associato a ciascun Adobe ID).
Per quanto riguarda lo spazio disponibile, Adobe prevede due piani dedicati alla fotografia. Il primo è un'evoluzione dell'attuale, e comprende Lightroom CC, Lightroom Classic CC e Photoshop CC, oltre a 20 GB di storage, al prezzo di $9,99/mese (prezzi in Euro ancora da definire, ma non si attendono variazioni rispetto agli attuali). Per 10 dollari in più è possibile portare lo storage a 1 TB. Il secondo piano, inedito, prevede il solo Lightroom CC e 1 TB di storage, sempre a $9,99/mese.
Fig. 7. Tutte le foto risiedono in cloud e vengono per default scaricate localmente solo in fase di elaborazione. È comunque possibile, a richiesta, memorizzare localmente alcune o tutte le foto.
Gli utenti dell'attuale piano fotografia vedranno convertito il proprio abbonamento nel primo dei due piani sopra citati. Avranno quindi a disposizione il nuovo Lightroom CC come applicazione aggiuntiva, senza sovrapprezzo. Se lo vorranno, potranno convertire il proprio abbonamento al secondo piano, allo stesso prezzo.
Al termine dell'abbonamento, nel caso di Lightroom Classic verrà disabilitato il modulo Sviluppo, ma le foto rimarranno disponibili e sarà possibile continuare a gestire ed esportare quelle precedentemente sviluppate (nessuna variazione rispetto alla situazione attuale). Nel caso di Lightroom CC, le foto in cloud rimarranno disponibili al download per 1 anno a partire dalla scadenza dell'abbonamento.
Per quanto riguarda Lightroom Classic CC, evoluzione del precedente Lightroom CC, le novità sono comprensibilmente minori, e concentrare soprattutto sul fronte prestazioni. È stata visibilmente velocizzata la generazione di Preview dopo l'importazione, così come il passaggio da Libreria a Sviluppo, nonché la reattività dei Pennelli di regolazione. Complessivamente, si ha l'impressione di avere tra le mani un programma più snello e rapido nella risposta ai comandi.
Fig. 8. In alto: selezione grossolana con il classico Pennello di regolazione. In basso: Affinamento automatico ottenuto grazie alla nuova funzione Maschera intervallo.
È stata comunque aggiunta l'interessante funzione Maschera intervallo, già precedentemente anticipata e relativa ai Pennelli di regolazione, che basandosi su informazioni cromatiche e di luminanza facilita molto la selezione di aree difficili. In pratica, è possibile effettuare una grossolana selezione di massima e affinare poi la selezione con Maschera intervallo.
Per quanto riguarda, infine, Photoshop CC, oltre a un potenziato sistema di tooltip completato da nuove guide in-app, le novità principali riguardano ancora i Pennelli, in particolare con l'introduzione dell'interessante funzione Smoothing che migliora la fluidità dei tracciati a mano libera. È ora possibile accedere alle foto di Lightroom dalla schermata Home, gestire panorami a 360°, copiare e incollare livelli, e anche in questo caso sono state migliorate leggermente le prestazioni, con particolare riferimento ad alcuni filtri "pesanti".
Fig. 9. La funzione Smoothing di Photoshop CC.
Tirando le somme, possiamo dire di essere sicuramente di fronte a un cambiamento significativo della piattaforma Adobe dedicata alla fotografia. Un cambiamento positivo, dato che gli utenti attuali avranno semplicemente a disposizione un'ulteriore e interessantissima applicazione Cloud, maggiormente votata alla condivisione.
Siamo viceversa scettici sull'opportunità, per gli utenti storici di quello che ora si chiama Lightroom Classic CC, di convertire il loro abbonamento al solo Lightroom CC – pur offrendo quest'ultimo tutti gli strumenti di sviluppo della piattaforma Camera RAW, infatti, riteniamo che il suo approccio semplificato possa essere mal digerito dagli utenti più avanzati.
In tutto ciò, riteniamo un vero peccato la definitiva scomparsa di Lightroom stand-alone. Lightroom 6 sarà infatti l'ultimo acquistabile al di fuori di un piano di abbonamento. Non solo: Adobe ha deciso di impedire ogni eventuale corsa all'acquisto di Lightroom 6, annunciando che il prodotto non verrà più aggiornato (nemmeno per quanto riguarda il supporto a nuove fotocamere) oltre il 31 dicembre 2017. Questa è, per inciso, una decisione estremamente penalizzante nei confronti degli utenti, che speriamo Adobe vorrà rivedere.