La potenza del nuovo processore e la riduzione di risoluzione hanno avuto un deciso effetto sulle prestazioni complessive. Laddove la D7200 faticava a raggiungere i 5 o 6 fps (rispettivamente, RAW o JPEG), garantendo nella migliore delle ipotesi meno di 20 RAW consecutivi, la D7500 scatta costantemente e con precisione svizzera leggermente oltre gli 8 fps, a prescindere dal formato.
Nel caso del JPEG, il numero di scatti è auto-limitato a 100, ma potrebbe essere infinito dato che il buffer, lungi dal saturarsi, si svuota quasi istantaneamente al termine di ogni raffica. In formato RAW (14 bit, compressione lossless) si superano agevolmente i 50 scatti consecutivi (53 in media) e, se ancora non bastasse, passando alla compressione maggiore si sfiorano i 90 scatti (88 in media). Il caso più sfavorevole, cioè RAW 14 bit lossless + JPEG massima qualità, permette di scattare comunque ben 36 fotogrammi consecutivi! Si può quindi ben dire che i problemi di durata della raffica, che costituivano il maggior difetto delle D7000 e D7100, siano stati definitivamente superati.
Non si tratta, comunque, solo di cadenza di scatto: con un'accensione istantanea, un'invidiabile reattività del sistema AF e uno shutter lag da vera ammiraglia, la D7500 è una reflex estremamente performante a tutto tondo.
NOTA: le prestazioni sono state misurate con scheda UHS-II da 240 MB/s in scrittura. Utilizzando memory card più lente la durata della raffica risulta inferiore.
L'esposimetro è il 3D Colour Matrix III da 180.000 pixel, comune anche a D5 e D500, e oltre alla medesima affidabilità garantisce anche possibilità di personalizzazione inedite per una reflex prosumer, come la possibilità di variare l'ampiezza dell'area centrale a maggior "peso" nel caso di lettura media ponderata (richiede obiettivi con CPU).
A livello tecnico, la maggior differenza con la D500 (in tabella, evidenziate in grigio più scuro tutte le differenze) è probabilmente rappresentata dal modulo AF, che in questo caso non è lo stesso di D5 e D500. Con i suoi 51 punti, 15 dei quali a croce, e la possibilità di lavorare fino a f/8 con il punto centrale, il buon vecchio MultiCAM 3500 II si può comunque considerare tutt'oggi, senza alcun dubbio, un sistema autofocus tra i migliori.
Un'altra differenza visibile in tabella, ma secondaria, è data dal numero di punti del display posteriore, che passa da RGBW a RGB mantenendo però la stessa risoluzione 640x480 – menu è immagini continuano a essere perfettamente dettagliati. Ciò che, con tutta probabilità, farà maggiormente infuriare gli utenti Nikon, è il downgrade al singolo slot SD e il fatto che non sia stato previsto da Nikon alcuna impugnatura verticale per la D7500. Si legge qui tra le righe la volontà del costruttore di castrare un po' questo modello, per non infastidire la D500 (il che finirà, probabilmente, con l'infastidire gli utenti).
Ogni confronto con la precedente D7200 è viceversa improponibile. È infatti cambiato tutto: corpo macchina (di cui discuteremo nella prossima pagina), sensore, processore, reparto video, connettività (che rinuncia all'NFC in favore del Bluetooth)… Persino il sistema AF, che utilizza lo stesso modulo, ha più funzioni ed è maggiormente reattivo grazie alla maggiore potenza di calcolo. Il salto, insomma, è davvero sensibile.
Una parentesi importante di questa analisi tecnica non può non riguardare il reparto video, che come accennato in apertura è 4K. Interessante la possibilità di inviare alla porta HDMI un flusso UHD non compresso, registrando allo stesso tempo sulla memory card un filmato compresso in formato MOV o MP4.
Non mancano ingresso microfono e uscita cuffie, così come non mancano la funzione zebra (controllo alte luci) e Auto ISO, o la possibilità di creare filmati time-lapse 4K. Manca, però, la funzione focus peaking, ed è una carenza non trascurabile dato che il tradizionale autofocus LiveView della D7500 è troppo brusco e propenso al focus hunting per essere utilizzabile con profitto durante la ripresa video. Inoltre, il video 4K, oltre a non beneficiare di stabilizzatore elettronico, è penalizzato da un ulteriore crop 1,5x (oltre a quello del formato DX), che rende impossibili le riprese ultra-grandangolari; il 16mm tipico degli zoom DX, ad esempio, equivale nella ripresa 4K a 36mm.
La batteria EN-EL15a è retro-compatibile con quella della 7200 (EN-EL15, peraltro attualmente utilizzata anche dalla D500). Assicura qualche scatto in meno del precedente modello (950 contro circa 1100), assestandosi comunque su un livello di tutto rispetto per questa fascia.
COMPATIBILITA' OBIETTIVI
La Nikon D7500 utilizza ovviamente la baionetta Nikon F, con accoppiamento AF e contatti AF. Questo significa che, al pari di tutti i modelli Nikon "pro", è in grado di utilizzare correttamente anche le ottiche AF-D prive di motore interno prodotte a partire dal 1986. Ovviamente risulta perfettamente compatibile con tutte le serie successive (AF-S, AF-I, le recenti AF-P che adottano motore passo-passo), comprese ottiche G (prive di ghiera dei diaframmi) ed E (diaframma a controllo elettronico).
Esistono viceversa delle limitazioni con ottiche AI (prodotte a partire dal 1977) e precedenti, che sulla D7500 possono lavorare solo in Manuale e non consentono di effettuare la lettura esposimetrica. Dato che fino alla D7200 le ottiche AI (e convertite) funzionavano regolarmente, essendo la flangia dei precedenti modelli dotata del cosiddetto AI Indexing TAB, qualcuno ha gridato allo scandalo. Non crediamo, in tutta onestà, che questo rappresenti un problema per una fascia significativa di utenti, e non avrà pertanto alcun peso all'interno di questa recensione.